A Kitakyushu, in Giappone, i Campionati del Mondo di Ginnastica Artistica spengono ben cinquanta candeline. Un importante traguardo per la rassegna iridata, la cui fondazione risale al 1903 ad Anversa. Le prime medaglie italiane di specialità arriveranno nel 1909, in Lussemburgo, grazie a Giorgio Romano (anelli e sbarra) e Angelo Mazzoncini (anelli), insieme a quella di squadra (Pietro Borghi, Alberto Braglia, Otello Capitani, Angelo Mazzoncini, Guido Romano, Giorgio Zampori). Le competizioni femminili furono introdotte solo successivamente, a Budapest nel 1934, anno della decima edizione nonché dell’argento All-Around e del bronzo al volteggio di Romeo Neri. Fu qui che venne inserito il giro olimpico su tutti e sei gli attrezzi della maschile, come siamo ormai abituati a vedere (per la femminile dovremo aspettare Basilea 1950).

Tra le città italiane ad aver organizzato la competizione internazionale troviamo Torino e Roma, due eventi ben diversi per il medagliere FGI. Nel 1911 raggiungemmo quota sette medaglie (2 O. – 2 A. – 3 B.): Osvaldo Palazzi divenne il campione iridato al cavallo con maniglie, relegando il suo compagno di squadra, Paolo Salvi, sul secondo gradino del podio. Salvi vinse anche il bronzo alle parallele pari mentre Giorgio Zampori trionfava dalla vetta della classifica di questa specialità. Giorgio Romano conquistò il metallo di minor fattura alla sbarra mentre Pietro Bianchi divenne il vice campione del mondo agli anelli. Tutti loro, insieme a Francesco Loi, composero la terza miglior squadra di quel Mondiale, dietro a Cecoslovacchia e Francia.

Il 1954, invece, fu un anno di dominio assoluto per l’Unione Sovietica che conquistò 7 ori, 3 argenti e 4 bronzi. Dal 1903 al 1913 i Mondiali ebbero una cadenza biennale. Quella di Parigi fu l’ultima prima della sospensione durante l’epoca fascista. I Campionati ripresero nel 1922, a Lubiana, e venne cambiata anche la frequenza: si passò da due anni a quattro. Lione, Lussemburgo, Budapest, Basilea, Roma e Mosca furono le città che avvicinarono all’evento di Praga del 1962, l’esordio mondiale per un giovane Franco Menichelli, notato nel 1957 da Romeo Neri, a quell’epoca Direttore Tecnico della Nazionale. Il 21enne romano, nella XV rassegna ceca, vinse il bronzo al corpo libero, bissando il risultato a Dortmund nel 1966, aggiungendo anche una seconda medaglia di bronzo agli anelli.

L’impostazione quadriennale venne mantenuta fino al 1978. La XIX edizione di Strasburgo, infatti, venne organizza 365 giorni prima di Fort Worth (XX), in America. Da lì si riprese con i Mondiali biennali fino ad Indianapolis 1991, quando Jury Chechi conquistò il suo secondo bronzo agli anelli – il primo a Stoccarda nel 1989. Chechi saltò Parigi 1992 ma, da Birmingham 1993 a Losanna 1997, inanellò cinque titoli consecutivi che gli valsero il titolo di “Signore degli anelli”. La scuola italiana in questa specialità ha attraversato i decenni portando alla luce talenti come Matteo Morandi - 4 bronzi vinti tra Debrecen 2002 e Rotterdam 2010 - Andrea Coppolino - bronzo a Gand 2001 e ad Anaheim 2003 – e Marco Lodadio – bronzo a Doha 2018 e argento a Stoccarda 2019.

Senza dimenticare altri protagonisti dell’albo d’oro iridato FGI partendo da Guido Boni (oro ad anelli e parallele pari nel 1913), Wanda Nuti e Licia Macchini (argento e bronzo a trave nel 1950), Andrea Massucchi (argento al volteggio a San Juan 1996), Igor Cassina (argento e bronzo alla sbarra ad Anaheim 2003 e Londra 2009), Vanessa Ferrari - con il suo storico titolo iridato ad Aarhus 2006 e i bronzi al corpo libero e parallele asimmetriche, seguiti dal terzo posto nel concorso generale a Stoccarda 2007 e la piazza d’onore sul quadrato belga di Anversa 2013 – arrivando fino al 2019 quando, a Stoccarda, Giorgia Villa, Asia e Alice D’Amato, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio e Martina Maggio eguagliarono il bronzo della squadra di Basilea 1950 (Renata Bianchi, Licia Macchini, Laura Micheli, Anna Monlarini, Marja Nutti, Elena Santoni, Liliana, Scaricabarozzi, Lilia Torriani).

Dal 2001 i Mondiali di Ginnastica Artistica si svolgono ogni anno, ad esclusione di quello olimpico. Nell’anno successivo alla rassegna CIO non si svolge la finale a squadre ma solo quelle individuali: All-around e specialità. Il Campionato di Kitakyushu 2021, in scena dal 18 al 24 ottobre al General Gymnasium nella prefettura di Fukuoka, segue proprio questa impostazione. Dodici finali per altrettanti titoli sono in palio in una rassegna iridata che, per la seconda volta, si terrà in un anno olimpico. La prima fu nel 1996, quando vennero organizzati i Mondiali a San Juan, in Porto Rico, pochi mesi prima della XXVI Olimpiade di Atlanta. La sua vicinanza all’Olimpiade di Tokyo è stata una diretta conseguenza del rinvio di quest’ultima a causa della pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo intero. È la terza volta che il Giappone ospita la rassegna intercontinentale: la prima a Sabae nel 1995 poi a Tokyo nel 2011 e ora, dieci anni dopo, nell’isola di Kyūshū, che lascerà il testimone alla Gran Bretagna, che torna ad ospitare una rassegna FIG per la quarta volta. Il prossimo anno, infatti, la M&S Bank Arena di Liverpool sarà il teatro del 51° Campionato del Mondo di Ginnastica Artistica, qualificante per l’Olimpiade di Parigi 2024.

Dal nostro inviato Federico Calabrò - foto Simone Ferraro

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