In un attimo i ricordi riaffiorano, torni con la mente agli anni passati, ti guardi indietro e ti accorgi di quanta strada hai fatto. Lo sanno molto bene Paolo Bucci, Gianmatteo Centazzo e Marcello Barbieri che oggi si ritrovano ad un Campionato del Mondo, non come ginnasti bensì da allenatori. È la prima trasferta che fanno di nuovo insieme da quella di Barcellona nel 1992, quando parteciparono ai Giochi della XXV Olimpiade. In quell’anno Andre Agassi vinceva il torneo maschile di Wimbledon; la Russia rese ufficiale l’indipendenza dall’Unione Sovietica; IBM presentò il primo smartphone della storia e venne inviato il primo sms; in Italia accaddero eventi che scossero profondamente l’intero Paese come lo scandalo “Mani pulite”, la strage di Capaci e gli attentati a Falcone e Borsellino; a Bruxelles intanto andarono in scena Mondiali di Ritmica nei quali l’Italia vinse la medaglia d’argento di squadra con i 6 nastri e quella di bronzo con 3 palle e 2 funi.

Nell’Olimpiade estiva spagnola i nostri allenatori – che oggi, a Kitakyushu, seguono rispettivamente i propri ginnasti: Desiree Carofiglio, Nicolò Mozzato e Salvatore Maresca – gareggiarono in squadra insieme a Boris Preti, Ruggero Rossato, Gabriele Sala e Alessandro Viligiardi, conquistando il quinto posto dietro alla Squadra Unificata (questo il nome usato dalle squadre sportive dell'ex-Unione Sovietica), alla Cina, al Giappone e alla Germania.

La mancanza di Chechi per la rottura al tendine d’Achille pochi giorni prima della partenza ci spronò a dare il massimo – raccontano emozionati ricordando quei momenti – A quell’epoca il programma per la maschile prevedeva sei esercizi liberi e sei obbligatori. In totale facemmo 72 esercizi con un solo errore. Eravamo soddisfattissimi di noi stessi e fu una gioia non solo per gli allenatori che ci accompagnarono in Spagna, Paolo Pedrotti e Luigi Macchi, ma anche per tutto lo staff che ci seguiva quotidianamente in allenamento: Bruno Franceschetti, Sergio Fiorin, Carmine Luppino e la coreografa Paola Fiammenghi, che tutt’ora rimane legata a tutti noi. Senza dimenticare Federico Chiarugi, il nostro storico compagno di squadra rimasto tetraplegico a 18 anni in seguito ad una caduta in allenamento. Ricordo che insieme alle nostre famiglie avevano preso una casa a qualche chilometro da Barcellona per venire a sostenerci e a fare il tifo per noi. È il nostro ricordo più importante. Quella fu l’Olimpiade delle 6 medaglie d’oro di Vitaly Scherbo – squadra, all-around, parallele, volteggio, cavallo e anelli – Un risultato leggendario che ancora oggi ricordiamo con piacere quando lo incontriamo agli eventi internazionali insieme a tanti altri nostri colleghi diventati allenatori. E chi se lo poteva immaginare quando venne al nostro collegiale a Porto San Giorgio che, da lì a poco, avrebbe scritto la storia della Ginnastica”.

Bucci, a Barcellona, aveva 24 anni e il ciclo olimpico successivo partecipò anche a quella di Atlanta ’96 insieme a Barbieri che, nel ’92, aveva da poco compiuto 21 anni. Centazzo poi nel 1993 – all’età di 23 anni - gareggiò prima ai XII Giochi del Mediterraneo di Linguadoca-Rossiglione (16-27 giugno) - regione storica sulla costa meridionale della Francia - vincendo la medaglia d’oro insieme a Paolo Bucci, Jury Chechi, Boris Preti e Ruggero Rossato e poi alle Universiadi di Buffalo (8-18 luglio), raggiungendo anche qui la vetta della classifica per nazioni con gli stessi compagni di squadra.

Gli anni passano ma la Ginnastica continua a scorrere nelle vene dei nostri allenatori che, dopo essersi congedati dall’attività agonistica, hanno deciso di intraprendere la carriera da tecnici al fine di trasmettere, giorno dopo giorno, la passione per questo sport alle generazioni future. Ginnasti e allenatori, due facce della stessa medaglia. Sì, perché quando l’atleta stringe tra i denti il metallo sul podio o è amareggiato per una sconfitta, il suo allenatore c’è sempre per rammentargli che rialzarsi è di gran lunga più importante che cadere.

Dal nostro inviato Federico Calabrò

jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WFMediaBox.init({"base":"\/","theme":"standard","mediafallback":0,"mediaselector":"audio,video","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers_count":"{{current}} of {{total}}"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });