



Tokyo - L'Olimpiade gemella: D'Amato, Gadirova, Wevers e Averina, più forti insieme!
Quando la tua compagna di squadra è tua sorella gemella, la ginnastica è ancora più interessante: basta chiedere a una delle quattro coppie che hanno gareggiato a Tokyo 2020. L'unica cosa più speciale di vincere una medaglia olimpica nella ginnastica? Farlo con la tua gemella al fianco. “Non ho mai pensato che fosse possibile. È oltre quello che mi sarei mai aspettata o che avrei potuto sognare. È semplicemente incredibile", ha dichiarato raggiante Jennifer Gadirova, che con la sorella Jessica ha contribuito al bronzo della squadra britannica in Giappone, davanti alle fate dell’Italdonne. "Questa medaglia con Jessica è semplicemente fantastica", ha aggiunto. "Siamo più forti insieme!". L’edizione a cinque cerchi del Sol Levante sarà ricordata per molte ragioni, e tra queste c’è lo stuolo gemellare. Oltre alle Gadirova, infatti, hanno fatto la loro seconda apparizione ai Giochi la campionessa olimpica alla trave di Rio de Janeiro 2016, l’olandese Sanne Wevers, e sua sorella gemella, Lieke, mentre le nostre Alice e Asia D'Amato, all’esordio nella competizione del Cio, hanno contribuito a spingere il gruppo azzurro ad uno storico quarto posto. Nella ginnastica ritmica le gemelle monozigote Dina e Arina Averina hanno corso per il titolo individuale, con la prima che è riuscita a conquistare l'argento e la seconda che è arrivata ai piedi del podio. E’ noto che le Averina non sono mai state realmente in competizione tra loro, perché si sono sempre date supporto incondizionato, l’una con l’altra. "Io sono in gara solo con me stessa", ha dichiarato la russa Dina Averina a Tokyo 2020. Tuttavia, gareggiare al fianco di un gemello può suscitare forti emozioni. Quando Asia D'Amato ha commesso un piccolo errore durante l'esercizio al corpo libero, Alice si è sentita più determinata che mai a stoppare la sua routine. "Dopo l'errore di mia sorella, sono uscita con l'idea di fare meglio per la squadra", ha ricordato la giovane genovese delle Fiamme Oro. Anche se non è raro che atleti gemelli prendano parte, insieme, ad una spedizione olimpica, averne quattro coppie nella stessa disciplina e nella medesima rassegna non si era mai verificato, a memoria d'uomo. Il boom corrisponde a un aumento delle nascite gemellari iniziato intorno al 1980. Prima di tale data, solo un bambino su cinquanta nasceva gemello; oggi il tasso è di circa uno su quarantadue. Alcune ginnaste di spicco, come il fenomeno cinese degli anni '90 Mo Huilan e Lala Kramarenko oggi, hanno sorelle gemelle che non sono coinvolte nello sport di vertice. Il campione olimpico 2004, lo statunitense Paul Hamm e suo fratello gemello Morgan sono tra i gemelli maschi di più alto profilo ad aver gareggiato nella ginnastica ai Giochi. Eppure essere un gemello non significa fare tutto esattamente allo stesso modo, e nemmeno nello stesso luogo. Ad esempio, in vista delle Olimpiadi di Tokyo, le gemelle Wevers hanno deciso di vivere e allenarsi separatamente, anche se hanno lavorato per un obiettivo comune. "Era importante che ci preparassimo da sole, ma ci siamo sempre sostenute a vicenda", hanno scritto in un messaggio congiunto sul loro sito web nel 2020. "Ora siamo in punti diversi del nostro percorso, ma ci sentiamo sempre molto vicine e proviamo la sensazione reciproca di non essere mai sole".
Fonte: https://www.gymnastics.sport/site/news/displaynews.php?idNews=3299