È cominciata a Tokyo la sedicesima Paralimpiade estiva. A fare gli onori di casa della rassegna che si dipanerà in terra nipponica fino al prossimo 5 settembre è stato l'Imperatore del Giappone Naruhito, accompagnato dal presidente del Comitato Internazionale Paralimpico (Ipc) Andrew Parsons. "Preparatevi a un vento di cambiamento" è stato il messaggio che ha dato inizio alla sfilata delle 162 delegazioni presenti ai Giochi (163 se si considera l'Afghanistan), accolte all'entrata da tanti figuranti come agli arrivi di un grande aeroporto mondiale.

Ad aprire la parata è stato il team degli atleti Rifugiati con la bandiera tenuta alta dal nuotatore afghano Abbas Karimi, segnale forte da tutto il mondo paralimpico in questo momento di crisi che si sta vivendo a Kabul e dintorni. Poco dopo è entrata anche la bandiera afghana, portata da un volontario, poiché' erano assenti i due atleti previsti a Tokyo, Zakia Khudadadi e Hossain Rasouli, riusciti a fuggire dal loro Paese nelle ultime ore grazie all'intervento australiano e che ora stanno tentando l'impresa impossibile di raggiungere Tokyo in qualche modo per gareggiare.

Poi è toccato all'Italia, capeggiata dai due portabandiera, il nuotatore Federico Morlacchi e la schermitrice Bebe Vio. Una folta rappresentanza dei 115 atleti in gara a Tokyo (63 donne, 52 uomini) ha sfilato alle loro spalle in rappresentanza di 15 delle 22 discipline in cui l'Italia sarà impegnata a partire da domani. Rispetto alla Cerimonia olimpica, originale anche la scelta di far scorrere i nomi degli atleti di ciascuna nazione sugli schermi dello stadio per dar ancor più visibilità ai protagonisti dei Giochi.

"E' stata un'emozione assurda essere davanti a tutti, portare la bandiera con Bebe ed essere seguito da atleti di un grande calibro. Questa Cerimonia mi ha dato una carica enorme, per cui sono pronto a tuffarmi in vasca domani e ad aprire le danze", ha commentato il nuotatore lombardo, che questa mattina è impegnato nei 400 stile libero. Gli ha fatto eco Bebe: "E' stato bellissimo, super emozionante e con Federico ci siamo divertiti tantissimo. A un certo punto ci si è anche incastrata la bandiera, per cui ci abbiamo messo quasi due ore per sventolarla nella maniera corretta. Comunque, scherzi a parte, è stato molto bello e siamo molto onorati di aver avuto questo ruolo e speriamo di aver rappresentato l'Italia nel migliore dei modi".

Presente allo stadio olimpico anche la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali: "Stesso stadio. Stesse emozioni. Nel segno dello sport non ci sono differenze. Ritroviamoci uniti sotto al tricolore che Bebe e Federico hanno portato con fierezza. Forza azzurri! Da domani (oggi) tutta Italia fa tifo per voi" le sue parole.

"Il mondo ha affrontato grandi sfide con la pandemia. Ringrazio l'Ipc e tutti coloro che hanno reso possibili questi Giochi, rendendoli sicuri per evitare la diffusione del Covid. Tokyo è la prima città del mondo a ospitare per la seconda volta la Paralimpiade. Cinquantasette anni dopo vogliamo ispirare e cambiare il Giappone, per creare una società libera dalle discriminazioni e dalle barriere sociali" le parole di Seiko Hashimoto, presidente di Tokyo 2020.

A seguire, è intervenuto Andrew Parsons, presidente dell'Ipc: "Benvenuti ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Non riesco a credere che siamo finalmente qui, grazie ai tanti sforzi di chi non ha mai smesso di credere in questi Giochi, dagli organizzatori, al Governo giapponese e alla città di Tokyo, oltre al Cio e all'Ipc. Questa Paralimpiade lascerà una nuova percezione delle persone con disabilità, ma vogliamo di più, vogliamo cambiare il mondo, grazie anche alla campagna #wethe15, che abbiamo lanciato in questi giorni per la sensibilizzazione dei loro diritti e che spingeremo nei prossimi dieci anni".

Poi è toccato all'Imperatore Naruhito pronunciare la classica formula: "Dichiaro aperti i Giochi", per dare il via ufficiale alla manifestazione, mentre la cerimonia è proseguita tra luci, colori ed emozioni. Una festa che non è stata rovinata da qualche coro di protesta contro i Giochi, intonato da qualche decina di giapponesi radunatisi all'esterno dello stadio nazionale, proprio come accaduto il mese scorso in occasione dell'apertura dell'Olimpiade.

"Invio il mio saluto agli atleti e li ringrazio, perché' offrono a tutti una testimonianza di speranza e di coraggio. Essi, infatti, manifestano come l'impegno sportivo aiuti a superare difficoltà apparentemente insormontabili". E' il pensiero che Papa Francesco ha voluto rivolgere, in chiusura

dell'udienza generale, agli atleti che da oggi saranno impegnati alle Paralimpiadi di Tokyo.

"Pronti a vivere nuove emozioni tricolori! Si alza il sipario sulle Paralimpiadi: un abbraccio alle atlete e agli atleti del Cip e al presidente Luca Pancalli con un pensiero speciale rivolto ad Alex Zanardi. Fateci sognare, l'Italia è con voi!". Lo scrive su twitter il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a cui risponde il presidente Cip Luca Pancalli: "Grazie Giovanni, ora tocca a noi ma sappiamo di avere il sostegno di tutta la famiglia sportiva italiana del Coni. Con Alex Zanardi sempre nei nostri pensieri!".

 

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