

Tokyo - Pentrella chiude il suo cerchio olimpico: "Ringrazio la FGI e il Coni. Da Menichelli alla Ferrari, la ginnastica sempre nel cuore"
Con il rientro della ritmica in Italia si conclude definitivamente la trasferta della ginnastica a Tokyo. Il capogruppo della missione, dopo le esperienze di Londra e Rio de Janeiro, è stato il Segretario Generale Roberto Pentrella, che, in collaborazione, con gli uffici del Coni, dall’interno del Villaggio, ha coordinato, per venticinque giorni, ogni attività amministrativa, logistica e organizzativa di atleti e tecnici FGI impegnati nella XXXII edizione dei Giochi Olimpici. Un’edizione complicata dagli stringenti protocolli sanitari, vissuta in bolla e, ciò nonostante, entrata nella storia, che merita di sottolineare anche il lavoro oscuro di coloro, come il professor Pentrella, che hanno contribuito ai successi dei nostri ragazzi.
“Ringrazio il Presidente Tecchi e il Consiglio Direttivo Federale per avermi dato per la terza volta il mandato di guidare la spedizione olimpica – ha dichiarato il dirigente di Viale Tiziano, ex professore di educazione fisica, con una lunga carriera, prima a bordo pedana e poi dietro la scrivania, all’interno della Federazione Ginnastica d’Italia - Un impegno del genere è per me onore e, al tempo stesso, una grande soddisfazione. E in questa edizione così difficile, a causa dell’emergenza pandemica, l’impegno è stato più gravoso delle volte precedenti, sia nella fase dei preparativi alla partenza sia durante la nostra permanenza, che ha visto la vicinanza quotidiana di tutti i componenti della delegazione. Il bilancio, inutile dirlo, è stato molto positivo per la FGI, grazie alle due medaglie della Ferrari e dell’Insieme di Ritmica che si sono inserite, a pieno titolo, nel riscontro esaltante dell’intera missione CONI".
"Ragguardevoli anche i piazzamenti della squadra di Artistica femminile e di Milena Baldassarri che hanno migliorato statistiche ferme a decenni addietro – continua Pentrella che con i due bronzi di Morandi e delle Farfalle del 2012 ha vissuto dal vivo l’emozione di ben quattro podi olimpici, ma ha anche raccolto la delusione di altrettanti quarti posti - Qualche rammarico ce l’abbiamo sul mancato ingresso in finale di Marco Lodadio agli anelli, di Ludovico Edalli nel concorso generale, di Lara Mori al corpo libero e in trave e di Alexandra Agiurgiuculese nel completo dei piccoli attrezzi. Ma si sa, la gara è gara ovunque, figuriamoci ai Giochi, dove le competizioni sono molto diverse dalle altre, per il contesto e per le necessità di adattamento, più complesse rispetto a Europei e Mondiali".
"Un ringraziamento doveroso poi deve andare all’Ufficio Servizi di Squadra della Preparazione Olimpica del CONI che ci ha supportato in tutto e per tutto, soddisfacendo ogni nostra esigenza, a cominciare dalla possibilità di portare una riserva della squadra di ritmica (Laura Paris) e il suo sparring partner (Alessia Russo) nella malaugurata eventualità che si fosse infortunata una delle farfalle titolari. Un lavoro immane che la P.O. diretta da Anna Riccardi ha portato a termine con grande competenza e preparazione".
"In conclusione - chiosa Roberto Pentrella, succeduto a Michele Maffei nel 2011 alla segreteria della FGI, dopo aver partecipato in veste di DTN della Sezione di Artistica Femminile all'Olimpiade di Atene 2004 - Poi vorrei fare un paio di considerazioni personali. La prima riguarda Vanessa Ferrari. Ricordo la sua medaglia d’argento juniores ad Amsterdam nel 2004 quando aveva appena 14 anni. Allora ero il Direttore Tecnico della Sezione di Artistica Femminile e già si potevano apprezzare le enormi potenzialità di quel giovane talento. Vederla arrivare sul podio olimpico e condividere con lei due momenti lontani nel tempo ma così consequenziali, quasi logici, della sua lunga carriera mi ha regalato un’enorme emozione. Ma c’è qualcos’altro che mi ha toccato nel profondo. Io ho iniziato a fare ginnastica nel 1964 in un centro CONI diretto da Riccardo Agabio e sulla scia dei successi di Menichelli a Roma e a Tokyo. Trovarmi nella veste di componente della delegazione ufficiale del Comitato olimpico italiano e di capogruppo degli atleti e degli allenatori della ginnastica nella stessa città dove Franco vinse tre medaglie, di cui una d’oro al corpo libero, e, come se non bastasse, proprio quando l’Italia Team riesce a battere il record del medagliere del 1960, ha rappresentato per me la chiusura di un cerchio, il coronamento di un percorso umano e professionale all’interno della disciplina che cinquantasette anni mi rubò il cuore”.