




Tokyo - Maurelli: "Felici di far parte di questa storia. I presagi non erano buoni ma poi il trucco è colato via per le lacrime"
Le Farfalle si sono alzate in volo leggere sulla pedana di Tokyo e il loro sogno olimpico lo hanno scritto in aria con i cerchi, le clavette, le cinque palle e le loro evoluzioni sincronizzate all'unisono nelle coreografie geniali firmate da Emanuela Maccarani. È il bronzo del riscatto dopo il quarto posto beffardo di Rio - almeno per le due superstiti della squadra del 2016, Alessia Maurelli e Martina Centofanti, con una storia forse meno traumatica ma molto simile a quella di Vanessa Ferrari – ed è un bronzo storico, al tempo stesso, per la ginnastica ritmica. Perché è il numero 40 dell'Olimpiade da record dell'Italia. “E noi siamo felici di far parte di questa storia”, dicono in coro le cinque azzurre, stessa sintonia fuori e in gara. “In questo momento non pensiamo a cinque anni fa e neanche a Parigi: questa è la medaglia del presente, e ce la vogliamo godere tutta” - le parole della capitana che in conferenza stampa imita Damiano David dei Måneskin dopo la vittoria all’Eurovision Song Contest. La Centofanti racconta che dall'Italia il papà Felice, ex terzino in serie A, ha seguito la gara con tutta la famiglia. “Lui è stato sportivo: sa cosa vuol dire un risultato così”, dice la romana, che la stessa Maccarani definisce la regista della squadra, il numero 10. E chissà se il bronzo di Tokyo non rafforzi ancora di più il padre nella convinzione maturata nel 2019: “Mia figlia mi ha disintossicato dal calcio: pensavo che fosse sacrificio, finché non ho visto quel che deve fare lei”. “Abbiamo impiegato un'ora per il trucco, e con questo bronzo tutto via per le lacrime..”, scherza Maurelli, aviere dell’Aeronautica Militare come le compagne, raccontando le tensioni del kiss and cry. “Stamattina quando mi sono svegliata e ho visto che pioveva ho detto `no...pioveva anche a Rio. E poi l'attesa del punteggio della Bielorussia - aggiunge riferendosi alle avversarie superate tra prima e seconda rotazione - è stata un’ansia enorme: anche quella mi ha ricordato l'attesa che decretò il quarto posto di Rio”. Ma al punteggio che ha sancito podio sicuro, quando mancava solo la Russia, è stata festa. “Questa squadra è una persona sola - la convinzione di Santandrea - E quando siamo entrate in gara, è stato come volare”.