Socrate diceva che l’uomo aspira alla sapienza, intesa come coscienza di se stessi e del proprio talento, per vivere al meglio la propria esistenza e valorizzando le proprie competenze. L’arte vive quotidianamente nello sport, proprio per questo la sua conoscenza può essere una grande fonte di creatività e di energia. Soprattutto in un momento di crisi mondiale, che in pochi giorni ha trasformato le nostre vite. Per un atleta fermarsi è una condizione davvero dura da accettare. Le nazionali di ginnastica non potendo allenarsi sono ferme nei loro raduni, in attesa di conoscere nuovi scenari. Paradossalmente proprio questa situazione ha dato uno stimolo importante: riuscire a trasformare la crisi in un’opportunità, in un momento di conoscenza sul valore di questo sport e i suoi legami con l’arte nella storia. La ginnastica è eleganza e armonia, coscienza di sé e conoscenza del bello in tutte le sue forme. La cultura nello sport è una chiave per acquisire “coscienza” della bellezza che ogni atleta custodisce; uno degli strumenti per decifrarla può essere quindi la “conoscenza” dell’arte. E’ quanto sta facendo Martina Gatti, storica dell'arte e docente presso l’Università di Roma Tor Vergata, promuovendo lezioni on line di storia dell'arte in ambito sportivo. Direttore di Sinopie srl, società di consulenza che unisce il mondo dell'economia all'arte e al turismo, segue diversi progetti dedicati alla promozione del patrimonio culturale.Tra questi c’è quello avviato con le Accademie di Ginnastica, Ritmica e Artistica, per avvicinare le atlete di Desio e Brescia alla storia dell’arte e alle sue relazioni con il presente, stimolando la curiosità delle ragazze con tematiche affini alle loro passioni e inclinazioni: colori, musica, stagioni, città natali, in una fase che le vede costrette allo stop forzato dall’attività agonistica.Questo progetto però ha l’ambizione di estendersi a tutto l’ambiente della ginnastica, fornendo ad atlete e tecniche spunti di ispirazione per il loro lavoro. La storia dell’arte ci dimostra che la cultura e lo sport camminano insieme da secoli, e non solo grazie ai Giochi Olimpici. Nella storia dell’arte greca pensiamo al famoso canone di Policleto, lo scultore che nel V a.C esprime la bellezza attraverso l’equilibrio delle forme. All’inizio del Trecento Giotto rappresenta nei suoi affreschi uomini e donne del suo tempo proprio quando Dante Alighieri nella Divina Commedia fa pronunciare a Ulisse queste parole: ”Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"». Ne emerge che l'importanza della conoscenza non ha né età né limiti: la ricerca della virtù e del sapere sono alla base dell'esistenza umana. Nel Rinascimento la conoscenza si trasforma in fiducia per l’uomo, che può conoscere, misurare, e quindi dominare la realtà: l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci ne è la prova, così come l’affermazione che la conoscenza arrivi all’individuo attraverso l’arte e la bellezza. Dal Seicento si amplifica il senso di armonia e l’unione tra le arti: la musica e le immagini diventano metafora di bellezza, si trasformano in un nuovo linguaggio, che comunica emozioni attraverso le note, le forme, i colori. Quale miglior analogia con le nostre “Farfalle”? In questa linea del tempo si inserisce perfettamente la ginnastica, che lavora proprio sulla creazione e sulla trasformazione degli elementi: danza, ritmo, simmetria, eleganza. Un esercizio ginnico è composto da tanti momenti, e può essere analizzato su diversi aspetti, proprio come un’opera d’arte. Nella ginnastica la musica, le forme e i colori si uniscono nell’ armonia degli esercizi e nell’ eleganza delle coreografie, che ci trasmettono sempre grandi emozioni. Christofer Morley, autore statunitense, all’inizio del Novecento scrive che nel cuore di ogni uomo c’è un nervo segreto che risponde alle vibrazioni della bellezza. Albert Einstein nel 1931 afferma che la crisi è una sfida, un’occasione per far fiorire la creatività e il talento; nella crisi emerge il meglio di ognuno di noi, perché senza di essa tutti i venti sono lievi brezze. Lavoriamo insieme per far fiorire una nuova primavera dopo questa tempesta, fermi con il corpo ma energici nell’anima. Nella foto di Ricardo Bufolin si può ammirare uno splendido riadattamento in chiave sportiva de La Creazione di Adamo, l'affresco di Michelangelo Buonarroti, facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma. Si tratta dell'episodio più celebre della Sistina e una delle icone più note e celebrate dell'arte universale, oggetto di innumerevoli citazioni e omaggi. Tra questi va senz'altro annoverata la posizione di partenza dell'esercizio con i nastri delle Farfalle della Ritmica ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Una bellissima trasposizione vivente frutto dell'ingegno di Emanuela Maccarani e fulvido esempio di una forma d'arte applicata all'attività sportiva che, al di là dell'aspetto agonistico, ha reso la Squadra di Ginnastica Ritmica Italiana l'ambasciatrice della bellezza nel mondo. Lo stesso vale per le coreografie del corpo libero femminile (nella foto di Simone Ferraro si vede Elisa Iorio) che come prevede il Codice dei Punteggi devono avere quella componente artistica, appunto, che consenta alla ginnasta di esprimere conoscenza e coscienza di sè