Considerati gli innumerevoli impegni non era poi così scontata la sua presenza. E invece Marta Pagnini, bronzo olimpico a Londra 2012 ed ex capitana delle Farfalle azzurre fino ai Giochi di Rio dello scorso anno, ha deciso che mai e poi mai avrebbe potuto perdersi la serie A di Ritmica, rassegna che per la terza volta nella storia farà tappa all’EstraForum di Prato. Cresciuta proprio tra le fila dell’Etruria 1897, lo storico club pratese che nel fine settimana è incaricato di organizzare la terza prova del Campionato, la Pagnini – all’attivo un totale di 61 medaglie vinte con la squadra tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e Coppe del Mondo – descrive, in questa esclusiva intervista, l’emozione di tornare nella sua città, svelando pure qualche piccola curiosità sul suo futuro….

Per il terzo anno il Campionato di serie A si terrà a Prato, la città che l’ha vista muovere i primi passi nella Ritmica. È sempre una grande emozione?

Assolutamente sì. Ogni volta mi fa un grande effetto tornare a Prato, è un modo per rivedere chi ha fatto la storia del mio percorso sportivo. Ritrovo sempre tanti affetti sia sotto il profilo personale che professionale. So bene cosa significa mettere in piedi gare di questo genere ed è bello vedere l’impegno e la dedizione che ci mettono persone che conosco bene e che fanno parte della società Etruria.

In Serie A2 secondo lei chi sono le favorite?

Le squadre della serie cadetta sono tutte forti, ma le compagini che nelle ultime due prove sono andate a medaglia stanno dimostrando di aver raggiunto un livello davvero alto. In generale, mentre prima le differenze tra A1 e A2 erano molto più nette ed evidenti, oggi il livello tende ad uniformarsi. E’ un po' quello che negli ultimi anni sta succedendo anche in campo internazionale: sempre più nazioni si rendono competitive e si avvicinano alla zona podio.

 La presenza della campionessa iridata Dina Averina, dell'israeliana Ashram e di tante altre stelle internazionali contribuisce a rendere questo torneo un vero gioiello del calendario federale…

Certamente avere in squadra una straniera che ai Mondiali di Pesaro ha fatto un ottimo risultato è un gran bel biglietto da visita. Alcune di loro sono state scelte un po' sulla fiducia, se così si può dire, visto che la scelta è stata fatta prima del Mondiale. Quindi complimenti alle società che hanno saputo vederci lungo. Personalmente credo che la nostra serie A sia bella anche perché molte di queste ginnaste, nonostante debbano ancora emergere o siano ancora giovani, iniziano a farsi conoscere giusto grazie al nostro campionato. Un bel vanto per l’Italia dei piccoli attrezzi…

Sappiamo che parla benissimo il russo e che le piacerebbe intraprendere la carriera di cronista, ha già avuto occasione di intervistare le gemelle Averina, anzi le Averina Sisters?

Ho intervistato Dina a Pesaro, è stato bello. Lei e Arina sono due gemelle in tutto. Addirittura rispondono all’unisono, oppure, se devono rispondere una alla volta, sanno coordinarsi alla perfezione evitando accavallamenti o ripetizioni degli stessi concetti. Insomma, sono due gocce d’acqua ed entrambe hanno un background che fa onore al loro paese.

Se dovesse nominare un'erede, per qualità tecniche e artistiche, tra le fila dell'Etruria, chi sceglierebbe?

L’Etruria Prato è entrata in una fase di cambiamento importante dopo l’avvicendamento dell’allenatrice che è passata alle squadre nazionali. Per quanto in questi casi il sostituto sia capace non è mai facile cambiare il proprio punto di riferimento. Ragazze promettenti ce ne sono, il livello sta salendo e bisogna adattarsi al nuovo target. Se però dovessi indicare una ginnasta di punta penserei ad Anastasia Mazzoni. Ha già svolto dei collegiali con Julieta Cantaluppi e la squadretta juniores. So che è molto motivata e le auguro di proseguire al meglio perché ha tutte le carte in regola per farcela.

Come procede la sua attività in Aeronautica?

Sono contenta di aver avuto la possibilità di proseguire il percorso all’interno del Gruppo Sportivo di Vigna di Valle. In questo momento sto facendo diverse cose insieme, tra le quali anche completare i miei studi universitari. E tutto questo, oltre all’attività con la Federazione, posso farlo grazie all’enorme sostegno che mi dà l’Aeronautica Militare. Nel frattempo sto anche scrivendo un libro sulla mia vita di atleta, un libro che racconta episodi felici e meno felici del mio cammino agonistico e che ha un filo conduttore affettivo importantissimo: la figura di mia nonna, venuta a mancare durante le Olimpiadi in Brasile.

Nei panni di tutor della FGI ha già messo gli occhi su qualche ginnasta interessante?

Quello di tutor è un ruolo importante. Sono entusiasta di poter dare il mio contributo. L’esperienza di giudice internazionale mi aiuta a captare quei dettagli che possono essere utili anche per società e ginnaste. Girare per i vari club in tutta Italia e vedere le allieve di punta del movimento mi fa capire quanto la sezione stia crescendo in modo esponenziale. I talenti ci sono, e sono tanti. Mi auguro che le 2003 mantengano la rotta, anzi che possano migliorare ancora in vista degli Youth Olympic Games del 2018.

Che altro dire nell’attesa che si alzi il sipario sulla terza tappa di Prato?

Voglio fare un grosso in bocca al lupo a tutte le squadre partecipanti e a tutte le ginnaste che si apprestano a gareggiare in questo campionato. La serie A e B è un bellissimo palcoscenico, una delle gare più belle dove poter respirare lo spirito di squadra, anche se poi si gareggia individualmente. Godetevi lo spettacolo!

Foto: R. Bufolin/FGI