10 e lode! L’Aurora non tradisce le attese e si spilla sul petto la stella, andando a vincere il suo decimo scudetto - il nono di fila - sulla pedana di Fabriano (79,875). Nella notte, per le strade di Fano, un corteo di macchine festanti ha accompagnato il rientro delle campionesse italiane. La classifica dice: Aurora 100 punti speciali. Soltanto briciole, dunque, alle inseguitrici, per una corazzata capace di fare quattro primi posti su quattro. “Andavo a 100 all’ora” cantava Gianni Morandi e l’accoppiata Zacchilli-Tavdishvili, premendo sull’acceleratore, con quattro esercizi oltre i 16 punti, spengono di botto le velleità di rimonta delle inseguitrici. La signora Inga Sacco, naturalizzata in virtù del matrimonio con un pesarese, è stata semplicemente perfetta al cerchio (16.850), mentre la Laura nazionale, in versione evergreen, ha tenuto alto il suo blasone alla palla (16,600) e si è difesa alla fune (16,250). “La Zacchilli ha pagato il fatto di essere stata la prima delle nostre a salire in pedana – ha raccontato la D.T. dell’Aurora Paola Porfiri – La gara era molto tesa. Entrando per ultime, sapevamo che Padova e Chieti erano andate forti e che quindi dovevamo giocarcela al meglio. E’ vero che ci bastava un quinto posto per vincere il titolo, ma proprio quest’ampio margine poteva, paradossalmente, mandarci in tilt. Lo scorso anno, per via dell’infortunio accorso a Laura, siamo arrivate alla finale con un unico risultato possibile: vincere. Lì avevamo la concentrazione di chi si gioca il tutto per tutto. Quest’anno, al contrario, il nostro più grande nemico era il pensiero di aver già il titolo in tasca. La dedica? – conclude la Porfiri – come promesso va a Vanessa Arbore, che, dopo il tremendo lutto in famiglia, ha comunque contribuito al successo finale (14,175 al nastro). Il papà era il suo primo tifoso e continuerà a seguirla dall’alto”. Niente da fare, dunque, per Padova, che, nonostante un personale altissimo della Zancanaro alle clavette (16.875) ed un ottimo esercizio, sempre della ginnasta azzurra alla fune (16.275) - secondo solo a quello della Laurito (16.500) - per la prima volta, dopo tre piazze d’onore consecutive, scende di un gradino dal podio e chiude terza (77,000), proprio nella giornata decisiva. Gli 86 punti dell’Ardor non sono un bottino trascurabile, ma contro l’Aurora schiacciasassi, valgono una medaglia d’argento su cui edificare il prossimo futuro. A 74 c’è poi Chieti. L’Armonia - trascinata dalla Zuchova alla palla, seconda (17.725) soltanto ad una divina Yussupova (18.025), da Fabrizia D’Ottavio al cerchio (16,075), a sua volta battuta solo dalla Tavdishvili, e da Chiara Ianni al nastro (14,675), prima delle normali dietro la marziana Godunko (16,525) – si è tolta la soddisfazione di festeggiare la finale con un argento al collo (78,650). Le teatine si sono rese protagoniste di una escalation che le ha viste al 4° posto a Desio, al 6° a Monterotondo e al 3° a Ponzone (Biella). Sabato sono giunte seconde e chissà dove sarebbero arrivate, di questo passo, se il campionato non fosse finito. Le aspettiamo nel 2007! Ottima la prova anche di Fabriano che con il quarto posto a 75,100 e 20 punti speciali si tira fuori dalla bagarre retrocessione. Al Palasport G.Guerrieri, davanti ai propri fans e circa 2.000 spettatori, la squadra di casa ha risollevato, con le magie della Aliya Yussupova alla palla (9.300 il valore artistico, 8.150 le difficoltà, per un punteggio superiore al 18, mai registrato finora) e con le prove in chiaro scuro alla fune (15,775) e alle clavette (15,100) della campionessa assoluta Julieta Cantaluppi, le sorti di un torneo altalenante. “Voglio fare i complimenti alla Buratti – ha dichiarato il presidente Leandro Santini - Ha solo 13 anni e da una settimana sapeva che avrebbe dovuto gareggiare in due specialità nella tappa decisiva per le sorti della sua società (13,650 al cerchio e 12,550 al nastro ndr.). Ebbene, Erika ha dato il suo importante contributo ad una meritata permanenza in A1, facendosi apprezzare dal corpo giudicante e segnalandosi come una interessante promessa di questa disciplina”. Galleggia, invece, in zona sicurezza e senza alti né bassi la Virtus Gallarate (73,150), che con una Laurito ottima alla fune (16,500) e competitiva alle clavette (15,300) ha compensato qualche imprecisione delle altre tre compagne. In coda, la S.G.La Marmora Biella (71,750), grazie, soprattutto, ad uno splendido nastro della Godunko, è riuscita con un colpo di reni, a scavalcare la Brixia, conquistando la sospirata salvezza. Salutano, invece, la prima categoria Brescia ed Arezzo. Le premiazioni hanno visto la partecipazione del Presidente FGI Riccardo Agabio, del Sindaco di Fabriano Roberto Sorci e dell’ Ass. allo Sport Paolo Paladini. La finale sarà trasmessa in differita giovedì 16 su Rai Sport Satellite a partire dalle 16.30.

Classifica della 4ª giornata del campionato di Serie A1 di Ritmica:

1.p.25 Fano (79.875)
2.p.22 Chieti (78.650)
3.p.20 Padova (77.000)
4.p.18 Fabriano (75.100)
5.p.16 Gallarate (73.150)
6.p.14 Biella (71.750)
7.p.12 Brescia (70.075)
8.p.10 Arezzo (69.025)

Classifica generale:

1. p. 100 Fano (25; 25;25;25)
2. p. 86 Padova (22; 22; 22; 20)
3. p. 74 Chieti (18; 14; 20; 22)
4. p. 64 Gallarate (20; 12; 16; 16)
5. p. 60 Fabriano (12; 20; 10; 18)
6. p. 58 Biella (16; 10; 18; 14)
7. p. 58 Brescia (14; 18; 14; 12 )
8. p. 48 Arezzo (10; 16; 12; 10)

Link

http://www.ginnasticafabriano.it/