“Amor mio non piangere, se me ne vado via, io lascio la risaia e torno a casa mia…”. Con il canto d’addio delle mondine ai campi di Casalbeltrame anche la Serie A di ritmica sembra salutare la sua stagione, celebrando nella cittadina del novarese la quarta ed ultima prova del campionato 2007. C’eravamo lasciati a Desio, con un nuovo ribaltone delle classifiche e tanti colpi di scena. L’unica vera certezza di un torneo mai così incerto arriva proprio dalla società organizzatrice della giornata conclusiva. La Ginnastica La Marmora di Biella, infatti, con un primo e due secondi posti, continua la sua marcia costante verso un repentino salto di categoria. “E senza una piccola imprecisione di Natalija al nastro – recriminava Valentina Giolo, al termine della gara lombarda – avremmo vinto anche oggi. Ma cosa vuoi rimproverare alla Godunko? Dal primo anno che arrivò a Biella è cresciuta tantissimo e noi non possiamo fare altro che ammirarla, anche in allenamento, quando cerchiamo di rubarle qualche segreto. E’ molto riservata ed è una grande professionista. La volta scorsa ci disse che veniva da un training di 15 ore ininterrotte eppure fu la migliore in entrambi gli attrezzi”. Per Valentina, dunque, lo spazio che le straniere sottraggono alle italiane con il nuovo regolamento è ampiamente ripagato dall’elevato tasso tecnico che queste ginnaste portano in dote alla squadra di appartenenza in particolare e al campionato in generale. Intanto però, le ragazze di Gianna Cagliano, si sono fatte bruciare al fotofinish dalla Comense 1872, con una Andriola in più nel motore. Orfane della greca per ben due turni, la Sganzerla e compagne hanno completato una rincorsa che dal settimo porto shock di Spoleto, è passata al terzo gradino del podio marchigiano fin su al primo di Desio. Una partenza con l’handicap, insomma, stile Juventus, che non ha compromesso le ambizioni della compagine comasca. “Non pensiamo assolutamente alla promozione – getta acqua sul fuoco la piccola Olga – piuttosto a fare bella figura. Sono molto contenta della nostra prestazione e del mio programma al nastro. Questa Serie A sembra un Europeo. Ogni tanto, guardandomi in giro, ho l’impressione di essere di nuovo a Mosca. Ci sono tante stelle, è vero, ma oltre ad essere molto brave sono anche più grandi di me e quindi non sento la pressione di un confronto diretto con loro. Ma l’emozione in pedana, quella si che è sempre la stessa, ovunque ti trovi”. Terza, sia quindici giorni fa che in classifica generale, la Nervianese, che, nonostante qualche acciacco, procede ad ampie falcate. “Greta aveva il mal di schiena, Giulia il mal di testa e Soraya il mal di gambe – ci dicono in coro la Mora, la Cozzi e la Monza – quindi per i dolori che avevamo è andata fin troppo bene. Eravamo più concentrate di Fabriano e poi con una straniera come la nostra come si fa a non volare?!” Svetlana Rudalova, in effetti, appare molto più aperta e socievole di altre sue colleghe forestiere e quindi oltre a garantire un 17.100 alle clavette, contribuisce, con la sua simpatia, a cementare il gruppo “Le abbiamo commissionato i body, nuovi o usati poco importa – ci svela una compagna – Anche se il nostro è più bello degli altri anni, in Bielorussia ne fanno di meravigliosi, per il taglio, i tessuti e le perline o gli swarovski”. Accade anche questo nella pedana di riscaldamento. Ci sono ginnaste altere, supreme maestà internazionali che parlano solo tra loro e in cirillico, tra una spaccata e l’altra, e poi capita che nella Motto Viareggio, malgrado un quinto posto, si sprechino gli abbracci con la Ledoux. Non tanto per la buona routine dell’esperta francese alla fune quanto per uno scambio di braccialetti «zin-zin», come li definisce la Cinquini: “Ogni anno ci facciamo dei regali – spiega Assunta – ed oggi Delphine ci ha donato questi monili. Anche da queste piccole cose si capisce che siamo un gruppo molto unito. Abbiamo pure dei riti propiziatori tutti nostri: dal grido liberatorio in pulmino alla marcetta d’ingresso al palazzetto. Ed è proprio per scaramanzia che preferiamo dire che l’obiettivo di quest’anno è di far bene”. Ma con questo spirito nulla è impossibile, perché lo sport, quando è vissuto con spensieratezza, genera una magia che porta spesso al miracolo agonistico. Come nel caso della Polimnia Romana che, con una Elisa Santoni stanchissima per gli allenamenti con la squadra azzurra, proprio nell’impianto dove Emanuela Maccarani monta le sue creazioni geniali, è riuscita a spuntare un inatteso quarto posto. A Casalbeltrame le capitoline dovranno fare la corsa su Ferrara ed Arezzo per scongiurare la retrocessione. La minuta Mojca Rode comincia ad ingranare così come lievitano le speranze di Roma. Occhio però ad un’altra farfalla d’argento. La Savrayuk, che ormai accompagna Elisa nei collegiali del CTF, ha tutta l’intenzione di vendere cara la pelle, così come il resto della Petrarca. “Nella vita si può fare tutto, se lo si vuole veramente – sostiene Anzhelika – Più che una gara a Desio mi sembrava un allenamento, visto che lì, oramai, ci sto dalla mattina alla sera. Pur impegnandomi molto per la nazionale, sono comunque molto legata al mio club e alle compagne di Arezzo, che fin da subito mi hanno offerto la loro amicizia”. Oltre alla ginnasta di origine ucraina nell’arco di Manola Rosi c’è pure Marta Pagnini, reduce dall’esperienza moscovita, che al cerchio di Desio aveva mostrato notevoli progressi. “Anch’io sono contenta della mia prova alla fune - aggiunge Eleonora Marini – mi sono piaciuti i salti ed il tecnico, anche se devo migliorare l’esecuzione”. Il 24 febbraio, però, davanti alle aretine sono giunte le estensi di Livia Ghetti, che con le unghie e con i denti stanno tentando di rimanere aggrappate alle dirette avversarie. “A Spoleto abbiamo pagato un po’ di imprecisione e tanta sfortuna – sostiene battagliera la Ansaloni – Dopo aver rotto il ghiaccio con un esordio negativo, non avevamo più nulla da perdere e allora ci siamo messe sotto per riscattarci. Ora siamo più sicure di noi stesse e stiamo nettamente crescendo. Possiamo fare ancora meglio, soprattutto con l’aiuto della Ringinen. Maria, è tanto brava quanto è bella. Peccato che sia anche molto timida. Noi cerchiamo di coinvolgerla, con delle gag in inglese, gesticolando o scambiandoci dei baci portafortuna. Per quanto mi riguarda – conclude Laura – sono soddisfatta dell’esercizio alle clavette che avevo preparato in due settimane, ma anche al cerchio posso dare di più”. Fanalino di coda l’Arcobaleno Prato, che proprio al lumicino vede sempre più pallida l’ombra della A2. “Difficile dire cosa sia successo – ci risponde Chiara Santi interrogata sui perchè di un’annata storta. All’inizio siamo apparse disunite e dopo aver accusato il colpo abbiamo dovuto ritrovare compattezza. A Desio siamo tornate ad essere una squadra ma siamo state frenate da problemi individuali”. Appuntamento a sabato, dunque, a partire dalle 17.00 con la A2 e dalle 20.00 con la A1. Il Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta, che collabora all’evento organizzato dalla Ginnastica La Marmora di Biella, darà i risultati in tempo reale sul proprio sito istituzionale, in modo da aggiornare i tanti appassionati che non riusciranno a raggiungere il PalaSport di via Bermani n. 5. La prossima settimana poi andrà in onda la consueta sintesi su Rai Sport Satellite.

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http://www.ginnasticalamarmora.it/