Questo era il problema! Con un Coppolino in meno e la nuova formula dei punti speciali per attrezzo, i riflettori del PalaMandela erano tutti puntati sui campioni d’Italia, chiamati a confermare il proprio blasone a dispetto delle novità e dell’anno in più sulle spalle dei suoi senatori. Ebbene la fuoriserie brianzola non rallenta, salta tutti gli ostacoli e taglia per prima il traguardo della Serie A1 maschile, come le accade oramai ininterrottamente dalla finale di Bassano del Grappa del 2007. Per non trovare Cassina e compagni sul gradino più alto del podio nazionale si deve tornare al 31 marzo di tre anni or sono, al PalaCannizzaro di Aci Castello. Sulla pedana gigliata i ragazzi di Maurizio Allievi e Franco Giorgetti hanno costruito il proprio successo aggiudicandosi le classifiche degli anelli (30.60), del volteggio (31.65) e della sbarra (29.45). In attesa del miglior Angioletti, frenato da un dolore al gomito, Matteo Morandi ha ottenuto il punteggio più alto agli anelli (15.75) e in fondo ai 25 metri (16.05). Inutile dire chi è stato il più bravo alla sbarra. Super Bilo, senza rischiare il movimento che porta il suo nome, ha strappato gli applausi degli oltre 2.500 spettatori con una prestazione da 15.15. “Peccato per l’uscita al cavallo – aggiunge Allievi – altrimenti con una D al posto della B Igor avrebbe fatto bene anche lì. Stesso discorso vale per Ticchi, la routine era buona, meno il finale. Ma in questa fase della preparazione è normale arrivare in fondo con il fiato corto. Lorenzo è un ginnasta elegante, con buone potenzialità, ma deve irrobustirsi dal punto di vista fisico se vuole mettere in pratica un bagaglio tecnico più alto. Tra cavallo e parallele ha lasciato almeno due punti. Ho visto un po’ in giro anche il lavoro degli altri, ma è ancora presto per fare valutazioni. Nella giornata d’apertura, di solito, si registrano molti più falli, poi mano a mano lo spessore cresce”. Con 27 punti in tasca, il resto della gara dei Campioni non è stata però così in discesa come si potrebbe pensare. La Ginnastica Livornese, senza exploit particolari, non è mai andata al di sotto del  4° posto e con un’andatura costante e una velocità di crociera è arrivata a 5 punti dalla capolista (47 a 42). Sarà stata la vicinanza a casa, i propri tifosi sugli spalti, ma la compagine labronica è riuscita a contenere il distacco dai biancoverdi anche nei valori reali (168.450 contro i 173.750 dei lombardi). “Il gap nel 2009 era intorno ai 7 punti – ci spiega Giovanni Innocenti – ora, invece, siamo più vicini ai 5. Meda, comunque, farà un Campionato a sé, a meno che non commetta una serie di errori gravi. Dietro ci siamo noi, Vercelli e Macerata, tutti un po’ allo stesso livello, pronti a darci battaglia per due posti sul podio. Chi sbaglierà di più pagherà con la medaglia di legno. Siamo arrivati a Firenze tutti molto guardinghi, con la voglia di studiarci l’un l’altro. Il nuovo regolamento, d’altra parte, rimischiava le carte in tavola ed ognuno conosceva soltanto il punto che aveva in mano, non certo quello degli avversari. Ottavi e Bernardoni mancavano da una gara ufficiale da oltre otto mesi. L’ultima uscita di Paolo è stata ai Giochi del Mediterraneo. E’ chiaro che non siano ancora al top e nelle ultime rotazioni abbiamo faticato ad arrivare in fondo agli esercizi. Almeno Thomas Pagni aveva preso parte ai Campionati di Categoria, nel Dicembre scorso. Il nostro obiettivo? Proveremo a confermare la piazza d’onore per la terza stagione consecutiva”. In verità nella sua analisi Innocenti dimentica la Gioy Lipomo, autentica rivelazione della tappa toscana, capace, con De Vecchis e Frigerio, di dominare la graduatoria al cavallo con maniglie (27.40) e di bruciare al fotofinish la Panaro Modena, nel suo unico sussulto alle parallele in una prova altrimenti da dimenticare, di appena 50 centesimi. La società comense, grazie anche al contributo di Francesco Fossella agli anelli, è riuscita ad agganciare la Virtus Pasqualetti a quota 36, pur raggranellando meno punti, ossia 164.050. I duo di Kasperskyy, la premiata ditta Cingolani-Principi, con l’ausilio di Matteo Gentili al corpo libero, ha sfiorato il bronzo di un niente, malgrado i 167.100 punti complessivi e il vantaggio di due decimi e mezzo su Vercelli. Dura lex, sed lex…dicevano i latini. Con la norma introdotta quest’anno dalla Federazione, a Macerata non basta il parziale più alto al suolo (29.10), né l’argento al volteggio. Le parallele e il cavallo tarpano le ali ai marchigiani, a vantaggio di una Libertas più regolare. I boys di Sacchi e Fornera finiscono così sul gradino più basso del podio per un solo punto speciale, nonostante il totale di 166.850. Un risultato che vale doppio, considerati gli acciacchi della vigilia di Enrico Pozzo e le incognite dei due debuttanti: “Gianfranco Farella e Francesco Chiacchiera hanno sofferto un po’ l’emozione – ha dichiarato il tecnico di Novara alla collega de La Stampa Raffaella Lanza – Enrico è stato eccezionale e mi è piaciuto Matteo Facelli agli anelli. Il nuovo regolamento è una lama a doppio taglio. Prima chi brillava in un apparato faceva la differenza ora, invece, viene sicuramente premiata la squadra più completa su tutti e sei gli attrezzi”. Ricordiamo che l’aviere di Biella era stato messo fuorigioco da una contrattura al collo e fino all’ultimo la sua presenza a Firenze era stata in forte dubbio. Grazie a terapie mirate e alla sua proverbiale forza di volontà “il Piero”, nonostante una piccola imprecisione sul castello, ha preso per mano il club del Presidente Barberis e lo ha riportato in vetta. Tolta la Juventus Nova (30 p.) della promessa Sanvito e del leone Busnari, abile, con l’aiuto anche di Giovanni Cipolla, a galleggiare nella tempesta, nella parte bassa della graduatoria troviamo, infine, la Pro Carate, la Royal ’87 e la Panaro, staccate di una manciata di punti speciali – qualcosa in più in termini assoluti – e tutte apparentemente invischiate in una difficile lotta per la salvezza.