Se l’Inter quest’anno ha ottenuto la cosiddetta “Triplete” nel calcio, Julieta Cantaluppi ha fatto pure meglio, vincendo tutti e cinque i “tituli” nazionali, messi in palio oggi al Pala Guerrieri della “sua” Fabriano. Una reazione rabbiosa allo smacco subito ieri dalla squadra di casa per mano delle corsare capitoline della Ginnastica Flaminio. La Julie furiosa è partita in quarta, senza accennare alcuna stanchezza, fisica o mentale, conseguente alla lunga competizione d’Insieme conclusasi la sera del sabato. Raggiunto l’obiettivo principale, il 5° oro assoluto che l’ha iscritta di diritto nella storia di questa disciplina, la ginnasta di Cristina Ghiurova ha conquistato tutte e quattro le finali di specialità (FU 27.00; CE 27.225; PA 27.425; NA 27.200), ripetendo l’en plein dell’edizione scorsa. Un bottino d’oro incredibile, uno strapotere al quale le altre medagliate, (l’Alicata, sempre seconda, la Febbo - terza al cerchio, alla palla e al nastro – ed Andreea Stefanescu, bronzo alla fune), non hanno potuto opporre alcuna  resistenza. “Sono stanca ma in forma – dichiara a caldo la Cantaluppi – ho lavorato tanto per arrivare a certi livelli, finalmente sto raccogliendone i frutti. Dedico tutti i miei successi a nonna Ada e zia Marina che, per problemi personali, non mi hanno potuto raggiungere. Il pensiero più grande però, prima di entrare in pedana come sul podio, va sempre a Manola Rosi e all’altra nonna, quella che si chiama come me, Julieta. Loro non ci sono più ma è come se fossero dentro di me, in ogni istante, bello o brutto che sia. Faccio spesso una preghiera all’inizio degli esercizi per sentirle più vicine. In effetti ero un po’ seccata per il secondo posto del gruppo. I punteggi della finale Open non mi trovano del tutto d’accordo. Ad ogni modo ho dovuto liberare la mia testa da ogni altro pensiero, concentrandomi sulla sfida individuale e basta. E ci sono riuscita gradualmente, con fatica, visto che all’inizio, in mattinata, ho affrontato un paio di attrezzi troppo contratta”. Mentre il presidente Agabio si complimenta con l’azzurra attraverso le telecamere di Rai Sport 2 (la differita andrà in onda stasera, dalle 19:00 alle 20:00, con il commento di Luca Ginetto e Laura Vernizzi) le altre protagoniste di questa straordinaria giornata di sport si concedono agli scatti dei fotografi. “Ho pasticciato qualcosa in qualifica – commenta Martina – poi nelle finali sono andata decisamente meglio, avvicinandomi alle prestazioni di Julie. Lei ha un bagaglio d’esperienza che al momento la rende imbattibile e per me è un grande vantaggio avere come riferimento una ginnasta della sua statura. Con un tale esempio e con il tempo non potrò che crescere ancora. Intanto ringrazio la mia allenatrice (Nani Londaridze, ndr.), Paola Porfiri e i miei genitori, e do appuntamento a tutti i miei tifosi alla Coppa del Mondo di Pesaro (27, 28 e 29 agosto p.v.)”. Non facciamo in tempo a finire che arriva con il suo proverbiale sorriso la splendida Federica Febbo. Tra la teatina e la sicula non si sa chi ha il “muso” più simpatico. “Non mi sono mai divertita così tanto – esordisce, con uno spirito positivo che andrebbe esportato in altri sport, avvelenati e stressati – Il livello generale era altissimo ma c’era un clima di collaborazione reciproca e di amicizia che ha contribuito ad allentare la tensione. Mi dispiace soltanto per la fune. Ero partita molto bene, poi nella seconda parte ho accusato la stanchezza e l’ultimo lancio ne è stata la più visibile conseguenza. Adesso mi dedico alla CariPrato, in programma il 20 giugno, non vedo l’ora di tornare in pedana”. Chiude Andreea Stefanescu, l’unica ad essere riuscita, proprio nella fune, ad inserirsi nel terzetto Cantaluppi-Alicata-Febbo, spezzando la monotonia delle premiazioni, tutte uguali, l’una all’altra. “Mi brucia l’errore al nastro – ci confida la stella di Spoleto seguita da Laura Bocchini – a causa del quale sono finita così indietro nell’All-around. Martina e Julie sono troppo avanti, si sapeva, ma io potevo giocarmela meglio sia con Federica che con Camilla Bini. Ho ancora diversi margini di miglioramento, quindi per la rivincita ci vedremo a Prato, tra un paio di settimane. Intanto però voglio fare i complimenti alla Cantaluppi. La stimo da morire. Sono due anni che non commette più il minimo errore, dimostrando in ogni occasione una esperienza ed una classe fuori dal comune”. Beh! Se lo dicono anche le rivali, non ci sono più dubbi: in questo momento Julieta è la ritmica italiana. Un onore, ma anche un onere, perché starà a lei prendere per mano il movimento individuale azzurro e riportarlo ai Giochi Olimpici. L’ultima voce mancante di un curriculum eccezionale.


FINALE FUNE


1. J. Cantaluppi 27.000

2. M. Alicata 26.600

3. A. Stefanescu 25.925

4. C. Bini 25.850

5. V. Bertolini 24.750

6. F. Febbo 24.575

 

FINALE CERCHIO

 

1. J. Cantaluppi 27.225

2. M. Alicata 26.500

3. F. Febbo 25.825

4. C. Bini 25.450

5. A. Stefanescu 24.800

6. C. Di Battista 23.550

 

FINALE PALLA

 

1. J. Cantaluppi 27.425

2. M. Alicata 26.400

3. F. Febbo 26.300

4. C. Bini 25.900

5. C. Di Battista 24.350

6. A. Stefanescu 24.050

 

FINALE NASTRO

 

1. J. Cantaluppi 27.200

2. M. Alicata 26.900

3. F. Febbo 25.100

4. C. Bini 25.000

5. V. Bertolini 24.300

6. F. Cupisti 22.100