A tarda serata si conclude anche il torneo di A1. La Ginnastica Meda vince con 45 punti speciali davanti alla Libertas Vercelli (43) e alla Livornese (41). Tra le donne ex aequo tra la Brixia di Brescia e la GAL Lissone a quota 30, ma la Preziosa e compagne salgono sul gradino più alto del podio di giornata in virtù del maggior numero di punti reali (164.450 contro i 164 delle ragazze di Casella). Terzo posto per la Pro Lissone, staccata a 23. Sul fronte del Trampolino Elastico trionfo dei padroni di casa della Ginnastica Brindisi, che con 69 punti si sono lasciati alle spalle la Milano 2000 (65) e l’Alma Juventus Fano (60). Continua, dunque, la marcia trionfale della società di Giuseppe Caronni verso il 10° scudetto, obiettivo dichiarato, prima di attaccare i paracalli al chiodo, dallo stesso Igor Cassina: “l’ho già detto – ribadisce Bilo – voglio lasciare con la stella sul petto e gare come quella di Bari ci avvicinano alla metà. Visto che sono le mie ultime apparizioni ci tengo a far bene. Per questo ho eseguito soltanto il Kovacs raccolto. Per la finale di Firenze vorrei aggiungere un altro salto, una sorta di omaggio al mio pubblico. Il Cassina? Beh, quello lo rifarò ogni tanto in palestra, da solo, a Meda”. Intanto quasi 1500 spettatori lo hanno acclamato a gran voce, malgrado il suo esercizio, valutato 14.900, non sia stato il migliore. Alla sbarra, infatti, si è imposto Enrico Pozzo, leader indiscusso anche al corpo libero, in entrambi i casi con 15.050, e al volteggio con 15.800. Trascinata dall’aviere di Biella (87.650 il totale All-around) la compagine di Andrea Sacchi ha ottenuto una prestigiosa piazza d’onore, nonostante il punteggio reale più basso rispetto alla Livornese (166.950 contro 167.050). L’accoppiata Bernardoni e Pozziello è strepitosa al volteggio, mentre Paolo Ottavi sale in cattedra ad anelli, parallele e sbarra, portando la corazzata toscana un punto davanti a quella di Kaspersky. Non bastano alla Virtus Pasqualetti un buon Cingolani, finalmente in piedi al termine dei 25 metri, la regolarità di Principi e un 29.100 sulla pedana centrale, per evitare la medaglia di legno. Se al cavallo con maniglie s’impone la Juventus Nova Melzo di un Busnari formato Berlino (15.00), nei rimanenti tre attrezzi la differenza la fanno i campioni brianzoli. Bravo Ticchi, il più forte sugli staggi pari (14.400). Lorenzo sta crescendo a vista d’occhio e la mano di Allievi si comincia a vedere, anche alla sbarra, dove il ginnasta di Ravenna affianca un 14.450 al punteggio del suo più celebre interprete. Sul castello degli anelli, si sa, non ce n’è per nessuno. L’unico che si avvicina ai punteggi dei due Matteo nazionali è Jordan Jovtchev (15.00), che però gareggia in A2 con la Varesina. Nella massima serie, in questa specialità Morandi (15.300) ed Angioletti (15.350) non hanno rivali – il terzo è Ottavi, 14.850, staccato di mezzo punto – e così i due amici si divertono a scambiarsi i ruoli, con il medese che si toglie lo sfizio di battere il campione d’Europa. A proposito del Sergente di Vimercate, ci chiediamo quando delizierà i suoi ammiratori con quel movimento al corpo libero che porta il suo nome e che, dopo Rotterdam, non ha più ripresentato. Dai Dog, regalaci questa gioia a Padova! A livello individuale soltanto tre atleti si sobbarcano il peso del programma completo. Dietro l’inarrivabile Pozzo troviamo così Andrea Cingolani (82.250) e Tommaso De Vecchis (81.800). In classifica generale, dopo due giornate, fuga quasi decisiva di Meda che con 95 punti speciali si lascia la Libertas Vercelli (85) a distanza di sicurezza, 10 lunghezze. Macerata insegue ad 83, in un sostanziale equilibrio per la cosiddetta “zona Champions”, alla quale resta agganciata la Livornese (77). Corpo Libero Gymnastics Team e Pro Carate tengono un passo molto simile, fuori comunque dalla bagarre salvezza, nella quale sono invischiate Schio, Melzo e Gioy Lipomo. Davanti ad autorità prestigiose come il Sindaco di Bari Michele Emiliano e l’Assessore allo Sport della Regione Puglia Maria Campese, accolte dai presidenti FGI, nazionale e locale, i nostri Riccardo Agabio e Lorenzo Cellamare, questo intenso sabato di sport al PalaFlorio ha presentato ben altre sorprese, positive e negative, per la calorosa popolazione del tacco d’Italia. Abbiamo già anticipato la vittoria, tanto bella quanto inattesa, della Ginnastica Brindisi. L’idolo di casa, l’azzurro Stefano Crastolla è riuscito a tenere a bada lo squadrone di Milano, al quale non è bastato il 36.700 (il punteggio più elevato di giornata) di Dario Aloi. E così l’eroico Ezio Meda, oltre al bernoccolo procurato per evitare la rovinosa caduta di un ginnasta, accusa anche la botta della seconda sconfitta in altrettanti incontri. Ad Ancona, infatti, toccò alla Juventus Fano, ieri terza, salutare tutti dal gradino più alto, anche se i lombardi, con due piazze d’onore, comandano la classifica provvisoria con un punticino di vantaggio (132 a 131). Siamo sicuri, ad ogni modo, che Ezio sia più contento per questo sostanziale equilibrio, testimone della crescita evidente del movimento del Trampolino Elastico, che di vincere a mani basse. E felicità sprizzavano da tutti i pori Ilenia Gargiulo ed Antonio Lavino (papà di Marco), i tecnici brindisini che, in coro, ci hanno illustrato le ragioni del boom: “I ragazzi hanno completato le quattro routine senza errori. Abbiamo lavorato tanto per riuscirvi e adesso raccogliamo i frutti. Dedichiamo l’oro al presidente Eugenio De Cesare e ai genitori, che fanno tanti sacrifici. Con i Diavoli Rossi di Marsala difendiamo il buon nome della ginnastica meridionale contro le superpotenze del Nord. Per questo andremo a Padova in cerca di conferme e, perché no, di un bel bis”. Se una Brindisi ride, ce n’è un'altra, quella dell’Artistica femminile, che si dispera. A pochi minuti dall’inizio, durante le fasi di riscaldamento, proprio all’ultimo attrezzo, Serena Licchetta arriva con le gambe troppo tese e dure dalle parallele asimmetriche e si infortuna, accasciandosi al suolo. Arrivano i soccorsi, esce in barella. Le radiografie al ginocchio sinistro escluderanno fratture ossee, ma per parlare di scampato pericolo si dovrà attendere la risonanza magnetica. Nel frattempo la Spagnolo e Piliego si affrettano a rifare la squadra per cercare di sostituire l’insostituibile. Il palazzetto è sotto shock, eppure Francesca Deagostini, Erica Saponaro, Silvia Pentassuglia e Rebecca Di Caro riescono con le unghie a strappare la sesta piazza, 11 punti speciali e 141.950 reali, finendo davanti a Roma e Padova. In testa la lotta scudetto tra GAL e Brixia finisce in perfetto equilibrio. Le prime due rotazioni, volteggio e parallele, vanno alle bresciane, mentre la Ferlito & company rimontano a trave e corpo libero, complici, in quest’ultime specialità, un doppio errore di Erika Fasana. “Le procedure Federali ed Indicazioni attuative 2011”, a pag.30, prevedono che, in caso di pari merito sul totale dei Punteggi Speciali si prende in considerazione il Totale dei punteggi assegnati dalla Giuria. Quindi la seconda giornata se l’aggiudica Lissone. Una vittoria di Pirro considerato che, nella rincorsa al Tricolore, il distacco rimane invariato e c’è una prova in meno per cercare di colmarlo. “Restiamo dietro di due punti (59 a 61, ndr.) – ha commentato a caldo Claudia Ferrè – Però più di così non potevamo fare. Carlotta ha accusato una botta alla caviglia sinistra durante le prove al corpo libero. Nonostante ciò ha eseguito tutto lo stesso, facendo leva sulla sua esperienza. Ma senza la giusta sensibilità al piede, ad esempio, non ha potuto spingere sulla trave ed ha sofferto al volteggio, dove ha eseguito un solo avvitamento ed è tanto se è rimasta in piedi. Vista la situazione abbiamo anche pensato di far esordire Alessia Praz. Adesso dobbiamo concentrarci sull’incontro di Jesolo (il quadrangolare Italia – Russia -Stati Uniti e Giappone del 19 marzo p.v.), un test decisivo in chiave Europei. Tornati dalla Germania riprenderemo il filo del discorso scudetto”. Vanessa Ferrari, a livello individuale, dimostra ancora una volta di possedere una marcia in più rispetto alle rivali. Il caporal maggiore dell’Esercito fa sue le sfide al volteggio (14.400, pari merito con la Fasana), sugli staggi asimmetrici (14.050) e al corpo libero (14.600), per un totale sul giro completo di 57.450. Vany a Jesolo non ci sarà, perché invitata a Parigi, in Coppa del Mondo, a difendere i colori azzurri sulle note dei Gotan Project. “Sta crescendo – ci ha svelato Enrico Casella – i suoi punteggi sono sempre al di sopra del 14. Alle parallele abbiamo aggiunto un cubitale con un giro, aumentando la nota di partenza di un paio di decimi (da 5.60 a 5.80, ndr.). E’ normale, pertanto, che non risulti ancora pulitissima. Bene anche l’avvitamento e mezzo al volteggio”. Doppio addirittura per la Fasana, che aveva condotto una gara impeccabile fino alla caduta dalla trave, dalla quale, mentalmente, non si è più ripresa. “Erika aveva fatto molto bene il test a Milano ed avevamo inserito il doppio teso sulla prima diagonale del corpo libero. Se il calo è una conseguenza dell’errore precedente vuol dire che ha ancora bisogno di tempo per maturare. Lei è una che ci tiene molto a far sempre bene, ma se sbaglia deve imparare a reagire. Voglio fare i complimenti, poi, a Martina Rizzelli. Al primo anno tra le junior, classe ’98, reduce dall’influenza ha retto tre attrezzi ed è stata decisiva”. Nota di merito, infine, per Elisabetta Preziosa. La campionessa assoluta si è confermata la più brava sulla trave e il suo 14.600 contribuisce a tenere accesa una speranza per l’agognato decimo titolo della GAL.

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