Campanella dell’ultimo giro. Alla fine della terza rotazione la Ginnastica Brixia è al comando con 4 punti di vantaggio sulla GAL (122.95 a 118.80). La sfida è avvincente tra le due compagini più titolate d’Italia. Erika Fasana, vittima di una leggera distorsione il venerdì sera, è a mezzo servizio ed esegue un solo avvitamento al volteggio. Le ragazze di Enrico Casella e Laura Rizzoli tengono duro e giocano in difesa, buttando dentro, al corpo libero, la giovane Chiara Imeraj, che naturalmente pagherà l’inesperienza e la pressione con un 10.200 decisivo per le sorti dell’incontro. Ma è sulla capitana, Vanessa Ferrari, che si concentrano, a fine gara, tutte le attenzioni degli addetti ai lavori. Malgrado, infatti, la serie acrobatica con lo tzukahara salto indietro nella prima diagonale il caporal maggiore dell’Esercito italiano non va oltre un 13.700 abbastanza inconsueto per i suoi standard. Dall’altra parte il team di Claudia Ferrè piazza un buon terzetto di salti sui 25 metri con la punta di Laura Guatelli, leader di specialità a quota 14.300. Il 42.500 complessivo delle brianzole, contro il 37.450 di Brescia, ribalta completamente le sorti della 2ª giornata della Serie A1 Femminile, rimettendo in discussione l’esito della stagione. “Abbiamo dovuto cambiare formazione all’ultimo istante – dichiara un indomito Casella – per far fronte all’indisposizione di Erika. La giuria mi dovrebbe spiegare cosa ha visto che non andava nell’esecuzione della Ferrari, con un esercizio che partiva da 5.80. Al di là delle sorti del Campionato certe valutazioni sono disorientanti nei confronti delle stesse atlete. Resta comunque la prestazione positiva di Giulia Leni e il raccolto avvitato alla trave di Vanessa, che ne arricchisce il programma”. Non a caso, ma grazie anche al 14.450 sugli staggi asimmetrici, la campionessa di Orzinuovi è stata la migliore nell’All-around con il punteggio complessivo di 56.600. Alle sue spalle Carlotta Ferlito con 55.400 e finalmente una buona parallela all’attivo. La stella siciliana ha trascinato Lissone (161.300 finale) sul gradino più alto del podio, nove decimi davanti alla Brixia (160.400). Tradotto in punti speciali però quest’ultima resta al comando del torneo con due lunghezze di vantaggio (47 a 45) e così la società di Meloni, per conservare il titolo, dovrà vincere a Padova oppure staccare di due o più posizioni Brescia, mentre, finendo di un solo posto davanti alle avversarie il tricolore andrà diviso in parti uguali. Un piccolo grande vantaggio psicologico, quindi, per le biancoazzurre, che tra due settimane dovranno puntare soltanto alla vittoria, oppure a precedere le campionesse in carica per scucire loro, definitivamente, lo scudetto. Insomma, la situazione si fa avvincente, l’attesa cresce e a beneficiarne è una Sezione sempre in grande fermento. “È vero, adesso si riapre tutto – ci racconta la Ferrè – non dimenticando però il vero obiettivo, i Giochi di Londra. A Firenze abbiamo fatto il nostro chiudendo con tre Yurchenko avvitati al volteggio, buoni per ampiezza, altezza ed arrivi. Carlotta ha commesso un errore al corpo libero, compensato però da un’ottima parte artistica, apprezzata anche dal pubblico, e dalle altre tre diagonali acrobatiche. Sugli staggi sta facendo progressi, adesso pennella bene tutte le verticali. La Meneghini è quasi completamente recuperata dalla distorsione al dito medio. Certo, ha sofferto un po’ di più alle parallele e alla trave aveva l’uscita semplificata. Mi auguro di riavere presto a disposizione la Preziosa, che in realtà era già quasi pronta ma non abbiamo voluto rischiarla, proprio per puntare al rush finale. Dopo due mesi di stop Elisabetta ha ripreso da appena quindici giorni, con altrettanti di fronte sarà tutto più semplice e naturale”. Al terzo posto un gradito ritorno di un’altra compagine storica, l’Artistica ’81, bronzo con 157.950. “La strategia di gara è stata plasmata su chi era più a posto – ci svela Diego Pecar – Federica Macrì ha superato ancora i 54 punti personali (54.050 per l’esattezza, ndr.), mentre la Ugrin è stata frenata solo da una caduta alla trave. Non sbagliando mai, statisticamente, prima o poi doveva pur accadere e comunque, malgrado l’errore, il suo 13.350 è stato il parziale più alto tra le juniores. Questo è un gruppo coeso all’interno del quale le più piccole posso crescere seguendo l’esempio di due veterane del calibro della Macrì e di Francesca Benolli. Siamo quindi soddisfatti di un riscontro ufficiale a ridosso di impegni internazionali quali l’incontro di Jesolo e gli Europei di Bruxelles”. Ai piedi del podio la Pro Lissone che con 156.400 si lascia dietro, nell’ordine, la Olos Gym 2000 (154.650),  la Ginnica Giglio (152.750), la Gal Gym Team Lixonum (147.950) e La Rosa di Brindisi (144.00). Sul lato destro del Mandela Forum, infine, un po’ distaccato dal resto della competizione, è andato in scena il Campionato di Società di Trampolino Elastico, che ha fatto registrare il successo di una delle tre formazioni della Milano 2000, quella capitanata dall’azzurro Dario Aloi (55.950), con il punteggio generale di 155.820. Sulla piazza d’onore la Ginnastica Brindisi (144.970) di Stefano Crastolla (53.642), capace di staccare di pochi decimi e un gradino la Milano (144.400) del Cannone olimpico, il Flavio nazionale, secondo a livello individuale con 53.950.  

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Firenze - Classifica Serie A1 GAF,Firenze - Classifica Campionato Società TE