Il ritorno a casa, seppur lungo e faticoso, non poteva essere più dolce. Tea Ugrin, il cigno dell’Artistica ‘81, come, con lungimiranza, la definimmo agli Internazionali di Jesolo, si è trasformata, d’incanto, nella regina di tutta l’Artistica azzurra, tornando nella sua palestra di via Vespucci con due medaglie d’oro al collo (e un bronzo alla trave). Due titoli nelle “specialità” di Vanessa Ferrari, ferma ai box in via precauzionale dopo la botta al piede sulla trave jesolana, ma presente sugli spalti di Ancona per sostenere le compagne della Brixia e il “suo” Cingolani. Chissà cosa avrà pensato Vany nel vedere la piccola Tea dominare nell’all-around e al corpo libero alla tenera età di 14 anni? Forse avrà rivisto se stessa, proprio qui, ad Ancona, nel 2005, anche lei 14enne, conquistare il primo dei suoi 5 Assoluti italiani. Non è il caso di parlare di passaggio di consegne, per carità! Il Cannibale di Orzinuovi è tutt’altro che sazio di successi e il paragone rischia di schiacciare la new entry, però non si può neanche fare a meno di porre l’accento su alcuni curiosi segni del destino. Come ad esempio il prossimo impegno di Tea ad Utrecht per gli EYOF, in quella Olanda che battezzò la Ferrari vice campionessa d’Europa, ad Amsterdam, nel 2004. “E pensare che è arrivata tardi all’agonismo – ci racconta il prof. Diego Pecar, l’allenatore giuliano che con Teresa Macrì ha sfornato campionesse del calibro Barbara Melozzi, Martina Bremini, Francesca Benolli e Federica Macrì – La Ugrin ha iniziato a 9 anni, proveniva dalla GpT, la Ginnastica per Tutti. La trave è stato l’attrezzo con il quale si è fatta notare, ma, in realtà, è una ginnasta completa. Al palaRossini si sono visti i progressi al corpo libero e alle parallele asimmetriche, malgrado, ultimamente, sia stata frenata da una fastidiosa tendinite. Tea è una ragazza dal carattere solare ed è un piacere lavorare con lei. Questo riscontro è importantissimo per la sua maturazione. Purtroppo noi del profondo Est siamo relativamente isolati dal resto del movimento ginnico nazionale, ci manca, dunque, soprattutto il confronto. Ad esempio, sapevamo di poter raggiungere quota 56.300 ma chi poteva immaginare quale sarebbe stata la risposta delle nostre avversarie? Adesso, invece, il punteggio relativo calcolato in casa è diventato un titolo Assoluto. Ed è molto importante per l’autostima della ginnasta, che, devo ammettere, credeva poco nei propri mezzi. Ora, sulle ali dell’entusiasmo, dobbiamo vincere l’ultima sfida, riuscire ad eseguire il doppio avvitamento al volteggio”. Per una che pesa 35 Kg non è facile, ma la dolce determinazione del cigno di Trieste può questo ed altro, quando apre le ali. Al suo fianco, oltre ai due tecnici che sono come secondi genitori, c’è e ci sarà sempre Federica Macri, atleta olimpica a Pechino nel 2008, oro continentale a squadre a Volos nel 2006, colonna di quella Nazionale guidata da Vanessa Ferrari che sfiorò il podio iridato a Stoccarda nel 2007. “Le due sono legate da un profondo affetto – conferma il prof. Pecar – Federica, con la sua grande esperienza internazionale è una guida preziosa per Tea”. E tra due settimane la festa sarà doppia. Il 12 giugno la Ugrin compie 15 anni. Dovrà dunque, al tempo stesso, spegnere le candeline e brindare ai trionfi anconetani. Niente di più semplice di una gemelli, che parla due lingue. Appartenente alla minoranza slovena, italiana a tutti gli effetti, la nuova stellina del Presidente Bronzi è piena di sorprese. Le scopriremo piano piano, proprio come abbiamo fatto sabato scorso, ritrovandola, contro ogni pronostico, così piccina, sul gradino dei grandi.