La seconda giornata di qualificazioni femminili sorride all’Italdonne, che centra la finale all-around di venerdì 6 (diretta su Rai Sport HD dalle 00.50 di sabato 7) con la toscana Lara Mori, 19ª grazie al totale di 51.957 (VO 13.325, PA 13.466, TR 11.666, CL 13.500) e quella al corpo libero di domenica 8 (Differita Rai Sport HD dalle 23.00) con l’infinita Vanessa Ferrari, 7ª a quota 13.600 (D. 5.700 E. 7.900) e con la stessa Mori 8ª con 13.500 (D. 5.600 E. 7.900). Come accadde ai Giochi di Rio de Janeiro l’Italia si presenta dunque con due ginnaste azzurre anche nell’ottetto del corpo libero dei Mondiali di Montreal, confermando la propria scuola. Soltanto gli Stati Uniti, come in Brasile la scorsa estate, possono vantare la doppietta, con Ragan Smith e Jade Carey tra le favorite, insieme alla giapponese Mai Murakami. Il cannibale di Orzinuovi, alla sua ottava partecipazione iridata e alla soglia dei 27 anni, si riaffaccia così sul palcoscenico internazionale, dopo la lunga sosta per l’intervento al tendine d’Achille, con la fame di sempre. Lo Tsukahara avvitato in prima diagonale - introdotto all’ultimo momento in sostituzione dello Tsukahara tempo eseguito in serie A ad Eboli - il doppio teso in seconda, lo Tsukahara di terza e la ribaltata teso avanti con un avvitamento in chiusura (per soddisfare le nuove richieste del codice dei punteggi) hanno proiettato la regina di Aarhus tra le migliori interpreti del nuovo quadriennio. Al suo fianco ci sarà la montevarchina - quinta al corpo libero continentale di Cluj Napoca. La diciannovenne allenata da Stefania Bucci è riuscita, malgrado un grosso rischio corso sul due e mezzo salto avanti teso, a concludere un’ottima routine, iniziata con un doppio teso e conclusa con uno Tsukahara e il triplo avvitamento finale. Senza l’errore nella seconda diagonale di Lara e lo sbilanciamento di Super Vany, dopo la doppia impugnata mancata, costatole 3 o 4 decimi, le due rappresentanti del C.S. dell’Esercito Italiano sarebbero state anche più su in una classifica che vede in corsa anche la britannica Claudia Fragapane, la canadese Brooklyn Moors e la brasiliana Thais Santos. Resteranno  a guardare invece  ginnaste del calibro della beniamina di casa Elsabeth Black, della giapponese Aiko Sugihara, della cinese Wang Yan, della Ponor, della Steingruber della dos Santos ma soprattutto del bronzo olimpico di specialità Amy Tinkler, che a Rio de Janeiro tenne la Ferrari giù dal podio. E pensare che la qualifica dell’Italia, inserita nella quarta delle cinque suddivisioni previste, non era cominciata nel migliore dei modi. Nella rotazione iniziale, alla trave, la Mori, al suo esordio in un mondiale individuale (ne aveva disputati due di squadra a Nanning 2014 e Glasgow 2015) è caduta proprio nella rondata flic dell’entrata. Il resto dell’esercizio, compreso il flic teso smezzato teso smezzato, è andato però via senza ulteriori problemi. La Ferrari, invece, si è vista punire per qualche piccolo sbilanciamento - nonostante la qualità della serie acrobatica flic flic raccolto avvitato - da una giuria che, in effetti, ha adottato un metro di giudizio molto severo per quasi tutte le ginnaste.  Il 12.266 (D. 5.400 E. 6.866) vale appena il 25° posto per la campionessa del mondo 2006, l’unico oro femminile all-around del recente passato presente in Quebec. Si sono infine difese abbastanza bene le altre due italiane in gara, le esordienti Sara Berardinelli e Desiree Carofiglio, impegnate ciascuna su tre attrezzi. La prima, tesserata per l’Adesso Sport ma cresciuta nell’Accademia del CPO dell’Acqua Acetosa, dopo uno scivolone su un enjambè alla trave (11.066 D. 4.900 E. 6.166), ha portato a termine sia lo Yurchenko teso con un avvitamento (lo stesso salto della Mori), valutato 13.366 (D. 4.600 E. 8.766), sia una parallela, con l’assistenza di Mauro Di Rienzo, da 12.500 (D. 5.000 E. 7.500). Più tortuoso il cammino della milanese della Future Gym. La 17enne seguita da Paolo Bucci e Tiziana Di Pilato all’Accademia di via Ovada ha sporcato con un fuori linea da un decimo di punto lo Yurchenko con un avvitamento e mezzo (13.750 D. 5.000 E. 8.850)ed ha concluso in terra il Kasamatsu teso (12.333 D. 4.800 E. 7.533), mentendo così insieme una media da 13.041 insufficiente per la final eight sulla rincorsa dei 25 metri. Sugli staggi asimmetrici poi Desiree è caduta sul Ricna e nel doppio avanti in uscita, mentre al corpo libero non è andata oltre un 12.00 tondo, causa un fuori pedana e le mani in terra su un rimbalzo non controllato. Tutta esperienza che tornerà utile sulla road to Tokyo 2020. 

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