Questa disciplina olimpica prevede quattro differenti specialità, ovvero quatto differenti attrezzi sui quali il ginnasta può eseguire i suoi esercizi. A seconda della formula di gara, il risultato agonistico è determinato dalla somma dei punteggi ottenuti ai vari attrezzi (concorso generale) oppure dal punteggio ottenuto in uno solo di questi (finale di specialità). Gli attrezzi sono: volteggio, parallele asimmetriche, trave, corpo libero. Gli esercizi vengono valutati da appositi giudici in base al loro contenuto, sia in termini di complessità tecnica che di precisione ed eleganza esecutiva.

VOLTEGGIO

Il volteggio è del tutto analogo al volteggio maschile (varia solo l’altezza dell’attrezzo denominato “tavola”); consiste in una rincorsa di massimo venticinque metri, di una battuta a piedi pari su una pedana elastica, della posa delle mani su una superficie chiamata “tavola”, che ha sostituito il “cavallo”, posta a 125 centimetri da terra e, soprattutto, di una conseguente fase di volo in cui l’esecutore esegue rotazioni rispetto ai vari assi del corpo. Si tratta quindi di un esercizio altamente dinamico che mette in risalto soprattutto le doti acrobatiche dell’esecutore.

parallele asimmetriche

Le parallele asimmetriche sono concettualmente simili alla sbarra maschile ma in questo caso i correnti sono due e posti a differenti altezze, con la possibilità per l’esecutrice di passare da uno all’altro. Sono formate da una struttura in metallo, che, agganciata con cavi al pavimento, sostiene due staggi in legno posizionati distanziati, uno più in alto e uno più in basso. L'evoluzione di questo attrezzo nel corso del tempo è stata notevole. Con il passare degli anni, infatti, gli staggi sono stati distanziati maggiormente, in modo da poter consentire evoluzioni più spettacolari da parte delle atlete. Le parallele asimmetriche furono introdotte nel programma olimpico ai Giochi di Helsinki 1952. Ai Giochi di Montreal 1976 la rumena Nadia Comăneci fu la prima ginnasta in assoluto ad ottenere un 10 pieno e unanime da parte di tutti i giudici, proprio alle parallele asimmetriche.

trave

La trave è una specialità esclusiva dell’artistica femminile; l’attrezzo risulta essere un “corridoio” largo dieci centimetri e lungo cinque metri posto a un metro e venti dal suolo ove le ginnaste eseguono oggi elementi estremamente complessi che richiedono straordinario equilibrio e determinazione.

CORPO LIBERO

Per il corpo libero si ricorre all'uso di una pedana quadrata, o "quadrato", ampia 12x12 metri, con un metro di "sicurezza" intorno. Tale pedana consente un'amplificazione dello slancio e contemporaneamente un arrivo adeguato da salti ed evoluzioni. Tale specialità richiede resistenza fisica e uno sviluppo armonico dei muscoli di tutto il corpo; le performance a questo attrezzo si avvalgono di un accompagnamento musicale per mettere maggiormente in risalto gli aspetti artistici e coreografici.