Julieta Cantaluppi:
“Prima di iniziare ho detto a me stessa: vai, tutta Italia è con te! Io morivo di paura ma il pensiero che i miei tifosi sugli spalti ed il resto della delegazione soffrissero più di me, a star lì fuori senza poter far nulla, mi ha spinto ad essere forte. Il punteggio finale è stato troppo basso, soprattutto l’artistico. Sono conosciuta in tutto il mondo per le mie coreografie e per le cose particolari che riesco a fare. E’ vero, comunque, che non mi sono piaciuta in un paio di giri e nella seconda parte dell’esercizio ero molto tesa. Avevo fatto benissimo nella prima e così avevo l’ansia di rovinare tutto proprio alla fine. E poi per colpa di un lancio mal calibrato che mi ha fatto finire nel centro della pedana dalla seconda metà ho dovuto cambiare tutte le direzioni. In pratica ho girato la routine in modo speculare, perdendo in fluidità”.