Il corpo libero femminile, a differenza di quello maschile, viene eseguito su una base musicale. Il canto è bandito dal Codice, che al contrario ammette vocalizzi e variazioni di tema. E se le sette note da un lato addolciscono il programma acrobatico delle ginnaste, lasciando loro lo spazio per esprimersi anche sotto il profilo artistico e coreografico, dall’altro rappresentano un elemento di difficoltà in più, nei tempi (il cronometro) e nei modi (l’aderenza dei movimenti alla melodia), valutato con grande attenzione dalle giurie internazionali. Cosa può esserci di meglio, allora, della pedana del Tokyo Metropolitan Gymnasium per ammirare le composizioni delle migliori interpreti del Mondo? Dalla campionessa di Rotterdam, l’autraliana Lauren Mitchell (assente per un problema al piede l’oro di Pechino, Sandra Izbasa) alle cinesi - e perché no, le nostre azzurre - si preannuncia un grande spettacolo, tra diagonali mozzafiato e dimostrazioni di grazia e femminea eleganza. Nella rassegna del Sol Levante, inoltre, conterà pure lo sguardo. All’Orientation meeting di domenica il Comitato Tecnico della FIG è stato chiaro, le giudici del corpo libero baderanno anche agli occhi delle atlete: chi guarda in basso, chi non è espressiva e non interpreta la propria musica paga pegno. La punta di diamante della Nazionale Italiana è, of course, Vanessa Ferrari. Dopo i successi sul “Nessun Dorma”, una breve parentesi con un brano tratto dalla colonna sonora de “Il 5° elemento” di Luc Besson, il mix by Gotan Project e il ritorno al medley pucciniano, ecco che il caporal maggiore dell’Esercito Italiano si presenta al TMG con un tango del compositore, produttore discografico, arrangiatore e pianista Robbi Finkel, tratto da Alegria”, lo spettacolo del  Cirque du Soleil. Finkel è l’eclettico per eccellenza, un creatore di suggestioni, quindi, considerando l’esplosività quasi proverbiale di Super Vany, ce n’è di che rimanere a bocca aperta. La campionessa italiana Carlotta Ferlito, finalista agli Europei di Berlino, ha scelto invece un Flamenco. La versione, sempre calda e sensuale, è quella di Valery Didula, chitarrista magistrale che insieme con la sua band ha raggiunto un successo planetario. Con il suo accompagnamento la pattinatrice Irina Slutskaya arrivò sul podio olimpico di Torino 2006, un ottimo auspicio per la giovane stella degli Youth Olympic Games. Da un mito del ghiaccio ad un altro: la romana Chiara Gandolfi, all’esordio sul palcoscenico mondiale dopo il debutto continentale in Germania lo scorso aprile, ha scelto Edvin Marton, compositore ungherese, divenuto famoso come il violinista di Evgenij Pljuščenko. Niente però. Al contrario di Federica Febbo, individualista della ritmica, che ha presentato il nastro ai Mondiali di Montpellier su Tango Amor, la ginnasta della Olos Gym preferisce il celebre pezzo “The Godfather”, ricalcato sul motivo di Nino Rota, per fare alla Giuria una proposta che non può rifiutare”. Scende, invece, in campo un mito della chitarra elettrica per Giorgia Campana, altra romana altra new entry. Niente popò di meno cheSteve Vai con l’esoterica Bangkok. Oltre alla rinomata carriera solista, Vai ha militato in precedenza in note band, dapprima esordendo in quella di Frank Zappa, e poi con artisti hard & heavy come David Lee Roth, Alcatrazz e Whitesnake.Dissonanze e scale modificate rendono il suo rock ipnotico, di conseguenza sarà difficile staccare lo sguardo dall’esercizio di Giò. Il tocco magico di Tiziana Di Pilato, coreografa del CTF di Milano, si vede infine in tutta la sua evidenza nelle ultime due routine, come, d’altronde, in quella della Ferlito. Dinamismo tutto Discomusic per Emily Armi, “bambina delle stelle” (Starchild) sospinta da Max Zotti & Dj Martin Radio Edit; raffinatezza, distinzione e gusto per Elisabetta Preziosa, che ha montato il suo minuto e mezzo su “Prelude” del cantante di colore Brian Mcknight. In panchina, pronta ad entrare in caso di bisogno c’è anche Lia Parolari, 8ª al suolo degli Europei di Milano nel 2009. La regina bresciana, fresca dell’arruolamento nel Gruppo Sportivo dell’Esercito Italiano (proprio come Betta), tiene in caldo il suo “Queens” di Benoit Jutras, un'altra chicca del Cirque du Soleil.