Ieri si è conclusa la prova podio femminile e nelle segrete stanze del loro albergo i tecnici azzurri – con Paolo Pedrotti e Fulvio Vailati in testa - stanno stilando la formazione definitiva. Tutto liscio sulle pedane del Tokyo Metropolitan Gymnasium, che spingono come non mai. L’italdonne ha preso confidenza con l’attrezzatura di gara firmata Senoh e si appresta a giocarsi le sue carte per entrare nella final eight di sabato – proprio come le accadde a Rotterdam – e di conseguenza per ritrovarsi d’incanto al di là della Manica. Si incomincia al corpo libero, attrezzo nel quale ci spariamo subito il Jolly. Vanessa Ferrari, dopo un calvario durato quasi quattro anni a causa dei ben noti problemi al tendine d’Achille, ripresenta nella prima diagonale lo Tsukahara avvitato, ossia il doppio salto raccolto all’indietro con doppio avvitamento che ad Aarhus la portò agli onori delle cronache. Finora lo ha eseguito soltanto in prova nel pre-mondiale di Madrid e al test del 21 settembre scorso a Milano. Sgombra finalmente dai fastidi al piede, dopo un lavoro di potenziamento durato anni, il Caporal Maggiore dell’Esercito Italiano - 7°, benché con il punteggio d’esecuzione più alto, in Olanda nel 2010 -  è deciso a stupire di nuovo il Mondo con le sue doti acrobatiche. Se riuscirà a collegare un salto artistico allo Tsukahara della seconda diagonale - molto dipende da come si sentirà nel warm up – e non ripeterà l’errore di Berlino sul doppio carpiato finale, considerata la nota A da 5.80, Vany può senz’altro ambire a qualcosa di luccicante. La Ferlito risponde con una coreografia che di certo trascinerà tutti i 6.642 spettatori del TMG. Tzukahara in apertura e a seguire rondata flic flac salto teso con triplo avvitamento: Carlotta si spara subito due “E” per centrare con il suo 5.60 di partenza la finale bis, dopo l’exploit in Germania. L’apripista assoluta dell’avventura nipponica dovrebbe essere però Elisabetta Preziosa, con un esercizio, da par suo, molto elegante e sicuro. La ginnasta di Tradate, che presenta una parte acrobatica non troppo difficile, punta tutto su un’ottima componente artistica, minuziosamente montata dalla coreografa Tiziana Di Pilato. Punteggio di partenza 5.30. Lo stesso della Gandolfi. Chiara è una ginnasta che si fa piacere, apprezzata dalle giurie per il suo portamento e per lo stile inconfondibile. Il Dinamismo di Emily Armi servirà, infine, a dare una bella scossa sugli spalti. Lo scricciolo di Montevarchi, malgrado le 5 “E” nel suo programma (3 difficoltà acrobatiche e 2 artistiche) può vantare una stabilità che risulta molto utile alla causa della squadra. La Campana, per ora, resta a guardare, il suo problema al piede, infatti, non le ha permesso di forzare in questa specialità come avrebbe voluto. Nella seconda rotazione l’Italia passa al volteggio. A parte Vanessa e Carlotta, le altre – ossia Emily, Betta e Chiara – eseguono tutte un salto teso indietro con un avvitamento da 5.00 punti. La stella della GAL aggiunge mezzo giro e guadagna 3 decimi sulla nota di partenza, che sale a 5.30. Chiude la Ferrari, che rispolvera il doppio avvitamento da 5.80 in quello che è storicamente il suo attrezzo più ostico. Nessuna esegue il secondo salto, quello necessario per ambire alla finale sui 25 metri. Terza rotazione, forse la più difficile. L’Italia passa alla parallela asimmetrica, che negli ultimi anni ha sempre fatto la differenza. Vany ha inserito nuove combinazioni, come le gran volte con giri (“E” e “D”) seguite dal salto in avanti (Jager), portando a 6.10 il valore del suo esercizio. Questa specialità, che nelle ultime rassegne europee, sia a Berlino che a Birmingham, l’aveva vista in finale quasi per caso, svogliata e non competitiva, può tornare un punto di forza fondamentale soprattutto in chiave All-around. Si affaccia Giorgia Campana, nella prima delle sue due apparizioni d’esordio. Sicuramente il suo cavallo di battaglia. La partenza da 6.00 dovrebbe dare alle azzurre l’abbrivio decisivo per un eventuale fuga in avanti. Nella media di un torneo tanto importante il 5.40 della Gandolfi – un’altra con doti fisiche spiccate per volare tra gli staggi – e della Armi, scelta, probabilmente, come apripista per la sua solita stabilità. Dopo averla vista in azione a Madrid e Chaumont la toscana sembra maturata, finalmente consapevole dei propri mezzi. La caduta agli Europei di Milano che le provocò tanta amarezza è oramai un pallido ricordo. La Ferlito, che invece fatica a domare questa benedetta parallela, si è preparata molto e molto a lungo per garantire un buon parziale al Team. La sua nota A segna 5.10. La Preziosa, in ritardo di preparazione, poi brava a recuperare nelle ultime settimane, resta fuori come sesta scelta. Chiudiamo alla trave, l’attrezzo storicamente più selettivo della ginnastica rosa ma nel quale abbiamo anche più frecce al nostro arco. Vanessa dopo la beffa di Berlino, dove non si capì bene cosa le tolsero, si è concentrata con il suo tecnico, Enrico Casella, sull’esecuzione in modo da renderla più leggibile, a scanso di ulteriori equivoci. La combinazione di serie acrobatiche con salti artistici ne porta il valore a 6.20. La campionessa di Orzinuovi, poi, ha aggiunto una rondata con salto teso indietro, testata nell’amichevole di settembre in Spagna. L’uscita con il doppio salto carpiato (valore E) ci dirà quali sono le sue reali chance nel Concorso Generale di giovedì 13, oltre che alla trave. Ottimo anche il contenuto tecnico dell’argento di Berlino, migliorato ulteriormente in pulizia e convinzione. Carlo, che termina con un salto teso indietro con 2 avvitamenti e mezzo, rispetto alla rondata di Super Vany esegue un flic flac smezzato con salto teso indietro, ma il punteggio di partenza è il medesimo. Betta , invece, è ferma a 6 .La ginnasta allenata da Claudia Ferrè e Paolo Bucci al CTF di MIlano ha migliorato i giri perno e tutta la parte artistica, mantenendo alto il livello dell’acrobatica. In uscita per lei c’è un doppio salto raccolto (D). Senza grossi rischi la routine di Emily, che assieme alla Ferrari e alla Ferlito è la terza azzurra impegnata sul giro completo. Con due rivali del genere in casa sarà davvero dura per la Armi entrare tra le top 24. Il contenuto del suo esercizio da 5.80, la stabilità degli elementi la rendono però eccellente per la qualificazione del gruppo azzurro, l’obiettivo principale della campagna nipponica. L’atleta della Gal Gym Team Lixonum conclude con un salto teso indietro e 2 avvitamenti e mezzo. Standard, per quanto lo può essere una prova mondiale, l’esercizio della Gandolfi. Mauro Di Rienzo ha optato per un uscita in doppio salto raccolto, mentre la Campana, che vanta un buon equilibrio tra parte artistica ed acrobatica e conclude come Carlotta ed Emily con il doppio e mezzo, sfoggia un flic flac all’indietro con un avvitamento tutto da ammirare.