“Il bilancio dei XXXII Campionati del Mondo per la Federazione Ginnastica d’Italia è molto positivo, anzi siamo andati ben oltre le nostre aspettative –  ha dichiarato il Presidente Riccardo Agabio, a conclusione della trasferta a Kiev - Con una squadra rinnovata per 4/6, esercizi e coreografie nuove di zecca e con un Codice rivisto e corretto che, eliminando la nota dell’Artistico, portava da tre a due i parziali del punteggio, malgrado, inoltre, tutti i problemi della vigilia relativi alle giurie, messe in discussione dalla stessa Federazione Internazionale, l’Italia ha fato meglio che a Londra, salendo di un gradino il podio del Concorso generale a Squadre. Non potevamo iniziare in modo migliore il quadriennio che porta a Rio de Janeiro. La scuola dei piccoli attrezzi di Desio è ormai una certezza, un polo ginnico riconosciuto, studiato ed imitato dalle nostre stesse rivali. In Ucraina era importante non sbagliare e le nostre Farfalle sono state impeccabili in tutte e quattro le esecuzioni, tra All-around e finali di specialità. In poco tempo e con poche gare a disposizione – continua il prof. Agabio - Emanuela Maccarani e le sue assistenti sono riuscite a stabilizzare gli esercizi sui nuovi attrezzi, gestendo la pressione dei tre titoli mondiali da difendere. Da Campioni siamo diventati “Vice” per meno di un punto, ma siamo sempre lì, pronti a giocarci la vittoria e questo è ciò che conta adesso. Tre medaglie d’oro e una d’argento in quattro edizioni mondiali, intervallate da un bronzo olimpico, mi sembra un bottino di tutto rispetto. In futuro però dovremo lavorare alacremente per aumentare le nostre difficoltà. La concorrenza cresce, o meglio si allarga. Basti guardare la Spagna, che ci è finita davanti nella finale con le 10 clavette per 50 millesimi di punto. Quella di Kiev è stata un’edizione davvero difficile, tant’è che la stessa Russia ha rischiato di tornare a casa senza al collo nemmeno un oro, vinto in extremis, con una grandissima prova d’orgoglio, a palle e nastri. Ringrazio, dunque, Marta Pagnini e le sue compagne, ma anche le due giovani individualiste, Alessia Russo e Veronica Bertolini, che, seppur esordienti, sono andate vicino alla qualificazione tra le migliori 24. Peccato che un mondiale così bello non sia stato trasmesso in diretta televisiva. Faccio davvero fatica ad immaginare uno sport più mediatico del nostro, abbiamo tanti appassionati e vinciamo pure. Cosa ci manca per avere visibilità? Ad agosto abbiamo lanciato un grido di allarme, increduli e amareggiati. Sarebbe stato facile farlo ora, con due medaglie d’argento. Invece, certi del valore delle nostre ginnaste e della qualità delle nostre discipline, lo abbiamo fatto prima, rischiando magari di mandare in onda una brutta figura. Perché, per sport come il nostro, è sempre meglio una sconfitta in TV che una vittoria al buio. Mi auguro che la RAI, una grande azienda che c’è sempre stata vicino, possa trovare una soluzione per il futuro, a cominciare dai Mondiali di Artistica, maschile e femminile, in programma ad Anversa a fine mese”. Il numero uno della Ginnastica italiana conclude raccogliendo l’invito di Giovanni Malagò e Luca Pancalli, durante la presentazione di Agosto Azzurro nel salone d’onore del Coni, il 24 luglio scorso: “Vorrei dedicare le nostre medaglie ad Andrea Antonelli, il motociclista della Superbike scomparso pochi giorni prima”.