“Malgrado oggi non siano arrivate altre medaglie, la partecipazione ai Mondiali di Izmir si può considerare molto positiva sia per le individualiste azzurre che per l’Insieme, come dimostra la finale a 24 di Veronica Bertolini, che mancava dal 2011, e l’argento della Squadra Italiana nel Concorso generale. Risultati importanti in vista dell’edizione di Stoccarda 2015, qualificante per i Giochi  di Rio de Janeiro, anche se, da qui alla prossima stagione cambierà molto, a cominciare dagli attrezzi della squadra - 5 nastri da una parte, 6 clavette e 2 cerchi dall’altra – e dallo stesso codice dei punteggi che, a mio modo di vedere, così com’è ora non è adatto a riconoscere i reali valori in campo. Al di là dei risultati agonistici e di quelle che saranno le future innovazioni mi fa piacere soffermarmi su atleti e tecnici, e sugli impegni che quotidianamente deve assolvere la nostra Federazione per mantenere queste posizioni di vertice. Che dire delle Farfalle? Hanno ragione a sottolineare che, in realtà, dovrebbero essere chiamate leonesse, per la ferocia agonistica mostrata in pedana. Guardando al recente passato la nostra rappresentativa, dalle Olimpiadi di Atene a quelle di Londra, passando attraverso sette mondiali, è sempre più competitiva, nonostante fisiologici avvicendamenti all’interno del gruppo. Merito delle ginnaste che si sono alternate, ma soprattutto di quella formidabile allenatrice che risponde al nome di Emanuela Maccarani. Un tecnico che ci invidia il mondo intero, capace di ricominciare al termine di ogni ciclo e di affrontare qualunque tipo di ostacolo – penso ad esempio agli ultimi infortuni di Valeria Schiavi e Camilla Bini – con ingegno e dedizione impagabili. Merito anche della Direttrice Tecnica Nazionale, la prof.ssa Marina Piazza, che ha saputo coordinare e tenere vivo l’interesse dell’intera Sezione. Infine, mi sia consentito dire che un una parte di merito ce l’ha anche la dirigenza federale, che è riuscita a creare intorno alle atlete un ambiente, un ecosistema  vincente, e non solo dal punto di vista tecnico. D’altro canto, e concludo, da sempre uno dei compiti fondamentali della nostra Federazione è esaltare il talento sportivo lasciando che, attraverso percorsi educativi, il lato umano prevalga sempre su quello agonistico”.  


 

Riccardo Agabio