Domani, a Nanning, in Cina, prende ufficialmente il via la 45ª edizione dei campionati del Mondo di Ginnastica Artistica, maschile e femminile. Concluse le prove podio sulla nuovissima attrezzatura griffata A.A.I. (American Athletic, Inc.), il Guangxi Sports Center Gymnasium, 9.250 posti a sedere, accende i suoi riflettori sulle qualificazioni maschili e sulle 54 squadre divise nelle 10 suddivisioni. L’Italia, inserita proprio nell’ultima insieme ad Azerbaijan, Kuwait, Germania, Romania e Austria, inizierà sabato 4 ottobre alle 20.00 in punto (le 14.00 nostrane) dalla rincorsa dei 25 metri, tenendo in panchina come settimo ginnasta il romano Marco Lodadio. Questa la decisione presa dal responsabile della Maschile Paolo Pedrotti che, insieme ai tecnici Serguey Oudalov, Paolo Siviero e Sergey Kasperskyy, ha ufficializzato il seguente ordine di lavoro:  


 



  • Volteggio – Ottavi, Edalli, Principi, Bartolini, Cingolani

  • Parallele pari – Ottavi, Bartolini, Cingolani, Edalli, Principi

  • Sbarra – Busnari, Bartolini, Ottavi, Edalli, Principi

  • Corpo Libero – Edalli, Ottavi, Bartolini, Principi, Cingolani

  • Cavallo con Maniglie – Ottavi, Principi, Bartolini, Edalli, Busnari

  • Anelli – Edalli, Principi, Ottavi, Cingolani, Bartolini


 

Partendo dalla formula della competizione a squadre, il 6-5-4 (ossia dei sei atleti in rosa, ne salgono cinque su ciascun attrezzo con la possibilità di scartare il punteggio peggiore), dallo schema si evince facilmente che i nostri due ultimi campioni assoluti, Ludovico Edalli (2013) e Paolo Principi (2014), il “senatore” Paolo Ottavi e l’esordiente senior Nicola Bartolini saranno impegnati su tutti gli attrezzi, mentre Busnari e Andrea Cingolani saranno l’uno complementare all’altro, proprio come nello scorso quadriennio Alberto faceva con Matteo Angioletti. Nessuno eseguirà il secondo salto al volteggio, in una gara fortemente mirata al risultato di gruppo. Se infatti le prime 8 squadre entreranno in finale per giocarsi il titolo conquistato dalla Cina a Tokyo nel 2011 (ma il discorso, salvo sorprese, appare abbastanza circoscritto agli stessi padroni di casa e a Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti, Russia, Corea, Brasile, Germania e alla sorpresa Colombia) le migliori 24 avranno la certezza di ritrovarsi l’anno venturo a Glasgow per contendersi gli otto pass olimpici. La posta in gioco, dunque, è molto più alta di quanto potrebbe sembrare e ci sono almeno 20 squadre con i contenuti tecnici per dare spettacolo. Basta poco, quindi, per finire dalle stelle alle stalle! La determinazione tra gli azzurri, però, è quella delle grandi imprese, se non altro per il fatto che il gruppo è stato molto ringiovanito e i nuovi arrivi non solo hanno una grande chance ma anche la voglia di dimostrate al Mondo il proprio valore. Edalli e Cingolani, ad esempio, per motivi diversi, avevano perso il treno degli Europei di Sofia, mentre Bartolini, che in Bulgaria, per una bizzarria del regolamento UEG, aveva indosso la casacca juniores, morde il ferro come un cavallo da corsa ai cancelletti di partenza. Principi, richiamato in extremis agli Europei per sostituire l’infortunato Ticchi, nel maggio scorso ha conquistato la corona di Ancona, ma, memore della brutta esperienza di Tokyo, dove l’Italia rischiò di perdere il bus per il Test Event di Londra, di certo non è il tipo da cullarsi sugli allori marchigiani. Comunque, al fianco delle new entry meno esperte (87 anni in quattro) ci sono due “vecchietti” (64 anni in due) che di esperienza ne hanno da vendere. Da Ottavi, classe 1986, quattro mondiali all’attivo, due qualificazioni olimpiche e i Giochi del 2012 nel curriculum, ma soprattutto da Busnari, che di Olimpiadi ne ha disputate quattro e proprio il 4 ottobre, il giorno delle qualifiche cinesi, compirà 36 anni, ci aspettiamo quella pulizia, la qualità e la grinta che hanno sempre contraddistinto la nostra scuola. Gamba ragazzi!