Lunedì 6 ottobre, alle 13.30 locali (le 7.30 italiane) le azzurre della Femminile, inserite nella 9ª delle 12 suddivisioni previste, insieme a Corea e Giappone, apriranno il proprio mondiale alla trave. 276 ginnaste, 42 Squadre, 63 Nazioni rappresentate, l’élite della ginnastica rosa si è data appuntamento sulle rive del fiume Yu, a Nanning, la Città verde, capitale della regione del Guangxi, nel Sud della Cina. Un luogo esotico e tropicale, popolato dalla minoranza Zhuang, dove, tuttavia, la Ginnastica, come nel resto della Repubblica Popolare Cinese, è uno sport molto popolare. Tanti gli spunti tecnici, e non solo. L’infinita Chusovitina, ad esempio, all’età di 39 anni si troverà di fronte rivali che non erano neppure nate quando lei prese parte al suo primo Mondiale, nel 1991. E’ il caso dell'etoile Simone Biles, la 17enne stelle e strisce trionfatrice nell’all-around indviduale dello scorso anno, ad Anversa. A contenderle lo scettro iridato la zarina Aliya Mustafina e uno stuolo di teenager, dalla rumena Larisa Iordache, alla britannica Claudia Fragapane, passando per l’idolo di casa Yao Jinnan e senza dimenticare eventuali outsider come Giulia Steingruber, Maria Kharenkova e - perché no? – la nostra Vanessa Ferrari. A proposito dell’Italdonne,  la prova podio di venerdì, positiva per quasi tutto il gruppo, ha confermato, invece, il forfait della Meneghini, afflitta da un problema muscolare alla schiena, comparso il giorno prima della partenza. Elisa non ha subito cadute, né ha fatto movimenti scorretti, tuttavia accusa un dolore che le impedisce di fare acrobatica. “Purtroppo, senza buche o pedane facilitanti, era ormai tardi per preservarla – ha spiegato il DTN Enrico Casella – Nei limiti del possibile e delle sessioni di allenamento sempre più intense in prossimità della competizione, abbiamo cercato di farla riposare, consegnandola alle cure altamente professionali dello staff medico federale”. Malgrado i trattamenti del fisioterapista Salvatore Scintu e la terapia prescritta dal dottor Matteo Ferretti, la Meneghini non se l’è sentita di salire in pedana costringendo Casella e i suoi collaboratori - Mauro di Rienzo, Stefania Bucci, Laura Rizzoli e, soprattutto, Claudia Ferrè, che segue la campionessa italiana assoluta nella Gal Lissone – a prendere la sofferta decisione di escluderla dal sestetto titolare. Di conseguenza l’ordine di lavoro sarà il seguente:    


 


  • Trave – Marongiu, Fasana, Ferrari, Campana, Mori

  • Corpo Libero – Marongiu, Ferrari, Fasana, Rizzelli, Mori

  • Volteggio – Marongiu, Rizzelli, Ferrari, Fasana, Campana

  • Parallele asimmetriche – Fasana, Ferrari, Rizzelli, Campana, Mori


 

Al posto della “Mini” Nazionale, che per consolazione porterà la bandiera nella Cerimonia di Apertura del 7 ottobre, entra un’altra “piccoletta” tutto pepe, la 16enne di Montevarchi Lara Mori, la quale condivise con la comasca l’argento juniores agli Europei di Bruxelles nel 2012. Senza Elisa – che poteva dare una mano importante al volteggio e alla trave - le uniche impegnate sul giro completo, alla caccia di un posto nella finale All-around, saranno dunque la Ferrari ed Erika Fasana, premiata ditta F&F. Entrambe, insieme alla Rizzelli, eseguono il doppio avvitamento al volteggio. Uno solo invece per le romane Marongiu e Campana, mentre nessuna azzurra tornerà per la seconda volta sulla rincorsa dei 25 metri. L’obiettivo è il risultato di squadra: dal minimo sindacale delle 24 che andranno a Glasgow nel 2015 alla final eight, passando per un piazzamento tra le 12 che avrebbe già un significato “geopolitico” in chiave Rio de Janeiro. “Stati Uniti e Cina sono una spanna avanti a tutti – ci svela Casella che, in questi giorni, nelle training hall, non ha perso l’occasione di guardarsi intorno – Poi ci sono la Russia e la Gran Bretagna, anche se quest’ultima l’ho vista meno brillante rispetto a Sofia. Anche la Romania, Iordache a parte, non mi ha convinto. Le nostre hanno fatto abbastanza bene, con 10 travi giuste su 10, mentre Vanessa ed Erika con i loro Tsukahara avvitati, i doppio teso e i doppio carpio, strappavano applausi al corpo libero. Se ripetono tutte la stessa prestazione in gara, io mi accontento!”. Una piccola parentesi la merita Vanessa, l’unica, salvo sorprese, a poter ambire ad una medaglia individuale. Vice campionessa del mondo ed oro continentale al corpo libero, il caporal maggiore dell’Esercito Italiano ha diversi assi nella manica per alzare la nota base da 6.30 del suo esercizio. Molto dipenderà dallo stato di forma e dal dipanarsi dell’intricata matassa mondiale. Ma sulla carta, potenzialmente, la tigre di Orzinuovi potrebbe collegare un salto artistico di rimbalzo, il cosiddetto Sissonne, allo Tsukahara avvitato in prima, un enjambè sul posto al doppio teso in seconda o un salto indietro raccolto dopo lo Tsukahara della terza diagonale. Fare tutto, a 24 anni suonati, pare fantascienza e porterebbe la sua difficoltà nell’iperspazio ma, dal momento che Super Vany in passato ci ha più volte dimostrato di essere di un altro pianeta, conviene mettersi comodi, con il naso all’insù, a scrutare le stelle!