Manila - Speranza di nome e di fatto: Simone quinto mondiale dietro i fenomeni. Dukhno marziano. E Ruggeri cresce tra i grandi del futuro
Ci sono un russo, un cinese, un giapponese e un americano. Sembra l’inizio di una barzelletta e, invece, è l’ordine di classifica della gara individuale maschile dei campionati del mondo junior che si stanno disputando a Manila. Ma scorrendo la graduatoria, un gradino appena sotto, primo fra gli “umani”, c’è lui, il siciliano di Siracusa, quel Simone Speranza che nel cognome ha l’essenza che questo straordinario talento potrebbe rappresentare in futuro per i colori azzurri. Il nuovo campione del mondo delle Next Gen intercontinentale è il russo che gareggia senza bandiera e colori della propria nazione, Arsenii Dukhno, stoffa del grande campione che può pure permettersi di cadere nell’ultimo esercizio alla sbarra e salire ugualmente sul gradino più alto del podio. Alle spalle di Dukhno, staccato di una manciata di decimi è giunto il giapponese Nao Ojima che a sua volta si è messo alle spalle il cinese Lambin Yang, a cui è andato il bronzo, e l’americano Danila Laykin. Ma se i primi tre hanno decisamente fatto gara a parte, il ginnasta stelle e strisce ha superato il nostro Simo nazionale per qualche decimo e solo all’ultimo attrezzo. A completare la grande giornata italiana non va assolutamente messa in secondo piano, l’ottima gara disputata dal marchigiano della Victoria Fermo, Riccardo Ruggeri, finito 18° e solamente perché ha pagato a caro prezzo una rovinosa caduta al cavallo con maniglie.
La finale dei due ginnasti italiani è iniziata con Simone impegnato al cavallo e Ricky alle parallele. Notoriamente punto debole del ginnasta siciliano, le maniglie gli regalano un buon 12.300 (4.000 - 8.300) che lo tiene a contatto con il resto della truppa. Riccardo fra gli staggi pari fa un po’ meglio del compagno e piazza un discreto 12.666 (4.400+8.266). Il giro successivo è quello che lancia in orbita Speranza. Il nuovo “signore degli anelli”, e non ce ne vogliano i vari Chechi, Morandi, Coppolino, Angioletti, Lodadio e Maresca, esibisce una prestazione spaziale che le giurie premiano con uno straordinario 14.100 (5.000 - 9.000). Dopo la “stoppata” arriva anche il decimo di abbuono assieme allo scrosciante applauso della Marriott Grand Ballroom, che oltre al beniamino di casa Yulo ha adottato anche il nostro portacolori. Ruggeri alla sbarra esegue un esercizio di buona qualità ed ottiene punti 12.600 (4.500 - 5.100). Al volteggio Simone mette la freccia. Nonostante un’uscita di pedana che gli costa tre decimi di punto, il 13.566 (4.800 - 9.066) lo fa schizzare nei piani alti della classifica. A metà gara Speranza è addirittura quarto (39.966), alle spalle di Wang, Dukhno e Ojima, ma davanti a tutto il resto del mondo giovanile. Ironia della sorte, al corpo libero, Ruggeri ottiene lo stesso identico punteggio del connazionale, 13.566 (5.200 - 8.366) e arriva toccare la 12ª posizione della generale provvisoria.
Alle parallele il migliore dei due alfieri del Tricolore si difende ottenendo 12.800 punti (4.200 - 8.600) e alla sbarra si esalta. Il Tkachev unito e poi quello divaricato sono eseguiti alla perfezione, così come l’uscita e “punteggione” conclusivo: 13.500 (4.800 - 8.700). Dietro sono rinvenuti il filippino Yulo ed il britannico McPhilipps, ma Simone è sesto, con il quarto posto sempre nel mirino. Sulla pedana del cavallo con maniglie, invece, Riccardino inciampa. Il ginnasta marchigiano ottiene solo un misero 10.133 (3.600 - 6.533) che lo fa sprofondare al terz’ultimo posto della graduatoria. Agli anelli, poi, Riccardo fa il suo con una buona precisione, ottenendo 12.766 (3.900+8.766) e pure il decimo di bonus per l’arrivo stoppato. L’atto finale dell’all around, Simone Speranza, se lo gioca al corpo libero, uno dei suoi attrezzi preferiti, che fra l’atro lo vedrà lottare per la medaglia nella final eight di specialità, domani. Però purtroppo, l’entrata non è delle migliori. Lo Tzukahara teso avvitato risulta scarso e l’appoggio delle mani a terra gli tarpa definitivamente le ali. Il 12.660 (5.300 - 7.466) vale un complessivo 79.032 che significa quinta piazza finale. Piccolo il rimpianto per il quarto posto sfuggito di nulla, ma enorme la soddisfazione per essere entrato nel gotha della ginnastica giovanile mondiale. Ruggeri finisce in bellezza con un gran volteggio che gli vale 14.066 punti (4.800+9.166) ed il decimo di abbuono per la stoppata conclusiva.


