


Giacarta - Hashimoto: non c'è due senza tre, ed eguaglia Uchimura. Zhang Boheng si inchina e Seifert porta il bronzo in Svizzera
Daiki Hashimoto conserva la corona. Il ventiquattrenne di Narita, già campione del Mondo 2022 e 2023, mette a segno la tripletta e con il punteggio netto di 85.131 sui sei attrezzi, lascia sul secondo gradino il rivale storico cinese, Zhang Boheng, argento a quota 84.333. Nessun volto nuovo, dunque, sul palcoscenico dell’all–around maschile, che continua ad avere un solo ed unico mattatore. Il nuovo imperatore eguaglia cosi il connazionale Kohei Uchimura, un vero e proprio mito della disciplina, diventando il secondo ginnasta del Sol Levante a vincere tre titoli mondiali consecutivi nel concorso generale. "Per me, questa medaglia è più di una semplice medaglia", ha detto. "È un modo per scoprire come si raggiunge il successo".
Il leader delle qualifiche non tradisce cosìle aspettative, aggiungendo più di due punti al suo punteggio di ammissione. E si è capito subito che non ce ne sarebbe stata per nessuno, fin dalla prima rotazione, dove, al corpo libero, ha portato a casa un bel 14 netto, il parziale più alto, all’attrezzo, di tutta la serata. Hashimoto totalizzerà poi il punteggio migliore anche al volteggio (14.466) e alla sbarra (14.700). Il suo connazionale, il campione olimpico di Parigi Shinnosuke Oka era partito bene, arrivando persino, ad un certo punto, a comandare la classifica provvisoria, per poi perdere terreno sul quadrato centrale, a causa un doppio avvitamento e mezzo finito male. Daiki allora se l’è dovuta vedere con l’altro pretendente al trono, il cinese che lo aveva beffato nel 2021 a Kitakyūshū, e con lo svizzero Noe Seifert.
L’iridato del 2021 ha conquistato il parziale più alto agli anelli (14.600), mentre l’elvetico è risultato il migliore al cavallo con maniglie (14.000). Tuttavia, il 13.733 sullo Yurchenko con doppio avvitamento del ventiseienne del cantone di Aargau è risultato soltanto il 12° punteggio in gara, sulla rincorsa dei 25 metri, mentre Zhang si complicava la vita alle parallele, il suo attrezzo più ostico. Hashimoto, a quel punto, si trovato la strada spianata, bastava non sbagliare alla sbarra. E infatti è arrivato un altro primato di giornata, il 14.700 che gli ha consentito di surclassare Zhang di quasi otto decimi.
Quest’ultimo, che in Belgio, due anni fa, non c’era andato per partecipare ai Giochi Asiatici, si deve accontentare della piazza d’onore, come a Liverpool nel 2022. Al terzo posto, con 82.831, troviamo Seifert, entusiasta di un bronzo abbastanza inaspettato. "Sono solo un ragazzo svizzero che ama fare ginnastica", ha esclamato il talento allenato da Claudio Capelli e Sébastien Darrigade, secondo a squadre agli Europei di Lipsia, lo scorso maggio "È semplicemente fantastico. Non riesco ancora a crederci" . "Vincere tre campionati non è facile – ha concluso Hashimoto, protagonista assoluto della conferenza stampa post gara. Farò del mio meglio per vincerne un quarto, un quinto, un settimo, chi può dirlo?". Ai piedi del podio indonesiano ci finisce un altro cinese, Shi Cong, che con il suo 82.297 riesce a tenersi dietro il divo di Bercy, Oka, quinto a quota 81.797, il colombiano Angel Barajas, il russo indipendente Daniel Marinov e l’ungherese Krisztofer Meszaros. Con il brasiliano Caio Souza e l’altro elvetico Florian Langenegger si chiude una top ten di veri fenomeni che pregustano già la rivincita, nel 2026, a Rotterdam, in Olanda, sulla road to Los Angeles 2028.