




Giacarta - Qualificazioni maschili: restano in corsa Brugnami, Targhetta e Macchini
Non era l’inizio che speravamo, con Thomas Grasso che conclude scarso la rincorsa sullo Yurchenko con triplo avvitamento. Il riminese ha aperto troppo presto per l’arrivo, concludendo a terra. Il 13.033 (D. 5.200 - 7.833) sul primo salto ha indotto l’atleta della Ginnastica Ares ad eseguire, subito dopo, un Kasamatsu avvitato, al posto del triplo dallo Tsukahara, ottenendo 13.366 punti (D. 4.400 – E. 8.966). La media del 13.199 porta l’azzurro molto lontano dalla final eight che nel 2021 lo aveva visto ai piedi del podio iridato. Peccato! Il sole torna a splendere grazie a Tommaso Brugnami che conclude in piedi lo stesso Yurchenko con il triplo mancato dal compagno, ma appena fuori della linea bianca. La penalità da 0.10 non compromette l’ottimo punteggio di 14.266 (D 5.200 - E.9.166). Il successivo doppio sul Kasamatsu, chiuso con un passetto, regala al giovane talento della Giovanile Ancona altri 14.233 punti (D. 9.033 5.200). per una media del 14.249 che lo proietta nei piani alti della classifica di specialità.
Dopo lo stand-by alle parallele pari, dove la FGI non ha atleti, come agli anelli - e per questo gli italiani non concorrono per l'All Around - tocca a Yumin Abbadini salire per primo alla sbarra, con l’aiuto del suo tecnico, Alberto Busnari. L’aviere dell’aeronautica militare preferisce il più conservativo Piatti teso sul salto acrobatico iniziale, anziché il Suarez, introdotto da poco e ancora instabile. La strategia, purtroppo, non paga, perché dopo i successivi salti, Cassina e Kolman, e un passo indietro da un decimo all’arrivo, l’aviere bergamasco si deve accontentare di un 13.633 (D. 5.600 - E. 8.033), insufficiente per entrare nell’ottetto dei migliori. Meglio Carlo Macchini. L’agente delle Fiamme Oro mette in fila Pegan, Cassina, Kolman e Gienger, tutti leggermente corti e in recupero, per il 14.233 (D. 6.000 - E. 8.233) che gli lascia ancora aperte le porte del paradiso.
Al corpo libero è di nuovo il turno dei due Tommy. Grasso parte con un teso due e mezzo collegato, e, in seconda diagonale, cambia il doppio carpio con il doppio raccolto, comunque scarso, e finisce a sedere sulla pedana della TaiShan, Non è giornata purtroppo per il 2000 cresciuto nella Polisportiva Celle, figlio dell’ex ginnasta della Nazionale GAF Michela Carlini. Dopo il triplo avvitamento in terza e la conclusione in Tsukahara, la giuria dell’attrezzo – nella quale siede anche il nostro Massimiliano Villapiano – non può andare oltre un 12.300 (D. 4.900 - E. 7.400). Brugnami, ancora una volta, si trova a dover salire in pedana con una grande responsabilità. Il ragazzo di Fabrizio Marcotullio apre in doppio teso con un avvitamento, seguito, in seconda diagonale, da due avvitamenti e mezzo e doppio avanti combinato. Un lato con due avvitamenti e mezzo in avanti arricchisce la serie acrobatica del diciannovenne di Ascoli Piceno, che prosegue con un doppio avvitamento e salto teso combinato in terza e il doppio carpio indietro nell’ultima. La chiave della sua prestazione sta nel fatto che Tommaso non stoppa gli arrivi, perdendo tutti i potenziali bonus. E con 13.566 (D. 5.500 - E. 8.066) non agguanta la final eight.
Al cavallo con maniglie la concorrenza è ancora più spietata perché gli italiani sono in tre e, nella migliore delle ipotesi, uno dovrà restare a guardare. Yumin delizia il poco pubblico presente con i sui eleganti flair e saluta con il Pinheiro collegato alla salita in verticale, che, in attesa dell’ufficialità, da oggi in poi dovrebbe chiamarsi l’Abbadini. La nota dolente è che il 2001 aeronautico dal Pelle con le due maniglie tra le braccia a salire esce troppo sporco, e così il 13.566 (D. 5.3 – E. 8.266) diventa mortifero per i sogni di finale. Lo stesso identico punteggio, con i medesimi esiti, di Edoardo De Rosa, che fa tutto bene con un bel ritmo, malgrado l’uscita in C, invece della E. La difficoltà così scende a 5.4, da un potenziale 5.8, e l’esecuzione da 8.166 piazza il venticinquenne di Sesto San Giovanni alle spalle di Abbadini. Entrambi a secco. Le speranze allora si spostano tutte sull’esordiente Targhetta. Il bronzo europeo aggredisce le maniglie con la sua classa innata e, dopo un recupero sul Bezugo, se ne va con l’elemento che nel Codice porta il suo nome. Per Gabriele arriva un 14.266 (D. 6.000 – E. 8.266), potenzialmente da finalissima iridata, dove, eseguendo meglio il giro completo su un braccio di dorso, potrebbe giocarsi il posto sul podio. Bisogna ora attendere le successive cinque suddivisioni, fino alle 13.30 di domani (le 8:30 italiane), per conoscere i verdetti definitivi della 53ª edizione dei Campionati del Mondo individuali dei grandi attrezzi maschili.