




Once upon a time in Paris: Alice e Manila mitologiche, il duetto olimpico sulla trave sarà per sempre
Il 5 agosto 2024 era un lunedì. Alle 12.30 in punto, nella Bercy Arena di Parigi, cominciava la finale alla trave dei Giochi Olimpici Estivi. E accadde l’impensabile. La Ginnastica Artistica femminile italiana scrive una delle pagine più memorabili della sua storia centenaria. Le poliziotte Alice D'Amato e Manila Esposito si aggiudicano l’oro e il bronzo di specialità. L’agente di Genova, con il punteggio di 14.366, batte tutte le migliori interpreti del globo, comprese le immense Simone Biles e Rebeca Andrade. Impresa centrata anche dall’allora diciassettenne di Boscotrecase, la più piccola della spedizione dell’ItaliaTeam del CONI, che con il punteggio di 14.000 si piazza sul terzo gradino del podio del CIO, alle spalle della cinese Zhou Yaqin, argento con 14.100 punti. Nell’impianto parigino risuona l'inno di Mameli per celebrare, in realtà, una doppietta inedita. I record sono tanti. Mai un'azzurra aveva vinto un oro alle Olimpiadi; mai aveva una medaglia alla trave. Anche quello di Manila è il primo bronzo in assoluto, che va a chiudere il trittico di metalli insieme al titolo di Alice e alla piazza d’onore della Squadra - completata da Giorgia Villa, Elisa Iorio e Angela Andreoli - conquistata il 30 luglio, appena sei giorni prima. Il palmares GAF “of all time” sale così a quota cinque piazzamenti top, dopo l'argento di gruppo ad Amsterdam 1928, quasi un secolo fa, e l'argento di Vanessa Ferrari al corpo libero, a Tokyo 2021. Al decimo giorno della missione in Francia, la FGI dal sogno preolimpico si risveglia sugli allori. È tutto vero: Alice e Manila, regine per sempre!