Ultima giornata a Lipsia. I primi Europei di artistica del quadriennio si concludono con le rimanenti finali di specialità. Si comincia sulla rincorsa dei 25 metri, dove l’armeno Artur Davtyan, oro con la media del 14.799, il britannico Jake Jarman, argento con 14.733, e Nazar Chepurnyi, bronzo a quota 14.583, si sono sfidati a colpi di Dragulescu, Kasamatsu con due avvitamenti e due e mezzo, ribaltata salto teso con due e mezzo. Il livello del trio delle meraviglie, con note di partenza mai inferiori al 5.2, ed esecuzioni quasi perfette, tutte oltre il nove, è stato spaziale. Nella rivincita di Rimini 2024, tra gli stessi interpreti, l’ucraino resta terzo, mentre il britannico e l’armeno si cambiano di posto, con il secondo che si aggiudica la gara grazie agli stick bonus di due arrivi stoppati contro l’unico di Jarman sul salto più pagato di giornata, il Kasamatsu due e mezzo da 15.200. Appena dietro gli angeli del volteggio si piazza un altro straordinario interprete, anche lui dotato di tuta alare: Harry Hepworth finisce ai piedi del podio con 14.350. Dopo i marziani, dall’altra parte della classifica, l’azzurro Nicola Bartolini esegue un Kasamatsu con un avvitamento e mezzo, con arrivo leggermente accosciato da 13.866, e uno Yurchenko con due avvitamenti e mezzo, finito a terra, nel tentativo di stopparlo, per un 12.900, che fa scendere la media del sardo ella Pro Patria Bustese a 13.383, valido per la settima piazza. “Partecipare ad una finale che definirei aliena è stato un grande onore. Credo che neanche all’Olimpiade si sia vista una gara così. Avevo un po’ di raffreddore e le prove al mattino presto mi hanno scombinato, ho provato il tutto per tutto ma al massimo avrei confermato la quinta piazza delle qualifiche. Quindi sono comunque soddisfatto. Adesso pensiamo ai Mondiali di Giacarta, che saranno una rassegna individuale, e se il livello è questo dovremo lavorare duro nei prossimi mesi”

CLASSIFICA VOLTEGGIO MASCHILE

La successiva finale alla trave ci regala un’altra favola. Protagonista un debuttante di diciassette anni, Sofia Tonelli, che dopo l’oro a squadre, il nono posto nell’all-around e la sesta piazza alle parallele asimmetriche, al decimo esercizio europeo in sei giorni conquista il bronzo alla trave con 13.633. Entrata in finale con il quinto punteggio la promessa della Saltavanti completa una routine anche più pulita della rumena Ana Barbosu (13.666), che per 33 millesimi, forte di una nota di partenza più alta di un decimo, la precede sulla piazza d’onore. Le due protagoniste più attese della vigilia, purtroppo, cadono entrambe: la svedese Jennifer Williams, leader delle qualifiche, non va oltre un 12.533, malgrado la difficoltà da 6.1, la più alta dell’ottetto, e chiude al sesto posto, davanti alla nostra Manila Esposito, che, cadendo sulla serie acrobatica in apertura si deve accontentare della settima piazza con 12.200. Il bronzo di Parigi, campionessa uscente di Rimini 2024, deve abdicare a vantaggio di Nina Derwael. L’olimpionica belga, entrata per sesta nel Q1, dopo il titolo sugli staggi colleziona anche quello alla trave con il personale di 14.033. “E' stata un’emozione unica – ha detto l’empolese, in zona mista, in una delle sue prime interviste televisive - Non me lo sarei mai immaginato perché le mie avversarie erano davvero forti. All’inizio mi sono fatta prendere un po’ dall’ansia ma alla fine sono riuscita a mantenere la concentrazione fino in fondo. Dedico la medaglia alla mia famiglia che mi sostiene sempre, fa tanti sacrifici per me, ma anche alle mie compagne e ai miei allenatori che nei momenti difficili ci sono sempre stati”. Tonelli iscrive così il suo nome nel palmares federale e si aggiunge alle altre tre azzurre che prima di lei erano riuscite a salire sul podio continentale della trave: oltre all’amica poliziotta Esposito, oro a Rimini, lo scorso anno, e argento ad Antalya 2023, Carlotta Ferlito, seconda a Berlino 2011 davanti ad Elisabetta Preziosa, di bronzo sempre in Germania.

CLASSIFICA FINALE TRAVE

Non poteva esserci chiosa più bella di una finale al corpo libero femminile con due italiane in gara. Sono proprio loro a salire per prime sulla pedana centrale della Fiera di Lipsia. Manila Esposito sulle ormai celeberrime note di “Le vent, le cri” di Moricone stampa un 13.700, di un decimo inferiore al 13.8 con il quale aveva dominato le qualifiche. Oggi, però la rumena Ana Barbosu, bronzo olimpico di specialità a Parigi 2024, è più precisa della napoletana, e pur partendo come lei da 5.7, la supera di 133 millesimi nell’esecuzione, sulla melodia romantica di “Cries in the Wind”. Al terzo posto si piazza l’energica Alba Patisco, che con la sua coreografia da action movie, montata su “Rat d’Hotel” di Maxime Rodriguez, strappa 13.566 punti. Applausi a scena aperta per Emma Fioravanti. La 2009 della Forza e Coraggio di Milano, allenata all’Accademia di via Ovada da Tiziana De Pilato e Paolo Bucci, trascina il pubblico tedesco al ritmo di “Puttin on the Ritz” fino al 13.233 valido per la quinta piazza europea. "È stata un’emozione unica – ci ha confessato Emmina in mixed zone – Era la mia prima finale europea senior, già essere qui con campionesse olimpiche ed europee accanto mi pareva un sogno. Ho fatto il mio esercizio, posso sempre migliorare, però questa esperienza mi ha dato tanta energia. Faccio tanti complimenti a Manila e a Sofia Tonelli, esordiente come me e Giulia Perotti. Sono orgogliosa di voi ragazze!”.

CLASSIFICA FINALE CORPO LIBERO FEMMINILE

E lo è l’intera delegazione guidata da Massimo Contaldo, che torna in Italia, domani, con otto medaglie – 4 GAF, 3 GAM e 1 MIX – di cui due ori, un argento e cinque bronzi continentali, e dopo essere salita sul podio, almeno una volta, tutti i giorni della rassegna. L’albo d’oro FGI ai Campionati Europei, da Lussemburgo 1961 fino a Lipsia 2025, tra maschile, femminile, all around, squadre e individuali, specialità e mix sale a 94 podi (32 ori – 25 argenti – 37 bronzi). Rispetto all’edizione casalinga di un anno fa l’Italia guadagna due medaglie in meno (a Rimini furono 10, 8 GAF e 2 GAM), ma se da un lato la Sezione Maschile di Giuseppe Cocciaro sale di due medaglie, la femminile di Enrico Casella, rinnovata di tre quinti, pur raccogliendo meno, mantiene la leadership assoluta nei Concorsi generali con il gruppo e Manila Esposito. “Per me poteva andare un pochino meglio – dice la stella delle Fiamme Oro, campionessa uscente di specialità – senza quella caduta alla trave. Sono riuscita pero a riscattarmi subito al corpo libero con un bellissimo argento. Sono felice per Sofia, vederla sul podio mi ha riempito di gioia, ed è stata brava anche Emma, ho battuto le mani a tempo durante il suo esercizio, perché ci sosteniamo tutte a vicenda, sempre”.

CLASSIFICA FINALE PARALLELE PARI

CLASSIFICA FINALE SBARRA

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