
Lipsia - Il ritorno del Faraone turco: Adem Asil bissa il titolo come Manila. Ad Abbadini, sbarra super, e Macchiati non riesce la rimonta
La finalissima del concorso generale maschile prende il via mentre il resto della delegazione è ancora intenta a festeggiare la donna delle donne, Manila Esposito, sovrana indiscussa dell’European Gymnastics. Con un sorriso a 32 denti si torna sugli spalti per seguire gli alfieri azzurri della maschile. Yumin Abbadini, bronzo a Rimini nel 2024, decimo in qualifica, inaugura la sua terza finale all-around continentale consecutiva al cavallo con maniglie. L’aviere orobico, purtroppo, non finisce i giri in uscita e, malgrado un ricorso accolto, si deve accontentare di un 13.300, ben lontano dal 14.233 da finale strappato nel Q1. Come nella gara a squadre, dove, al primo giro, aveva sbagliato alla sbarra, il cammino del ginnasta di Alberto Busnari comincia in salita. Dopo l’uscita in doppio raccolto, si presenta, invece, con un 12.966 agli anelli il campione assoluto di Padova 2023. Mario Macchiati, entrato nella finale a 24 con il diciottesimo punteggio, incorre in due pesanti errori nei due attrezzi successivi, cadendo sul Kasamatsu con un avvitamento e mezzo (12.500) al volteggio e sul Makuz alle parallele pari (11.833). Contemporaneamente, Abbadini si difende sul castello degli anelli con un 12.566 e ricomincia a correre con il 13.633 dell’doppio avvitamento in fondo alla rincorsa dei 25 metri. Il venticinquenne di Fermo, allenato da Marco Fortuna, nel prosieguo di una gara storta prova a ritrovare il bandolo della matassa con un 12.800 alla sbarra e soprattutto con il 13.600 al corpo libero. Mario, che è un generalista di razza, non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale, cosa che invece ha fatto a sprazzi Yumin, talento cristallino, capace di mettere in fila un 13.400 sugli staggi pari e un 14.033 alla sbarra. Quest’ultima esecuzione da 8.533, con una nota D. da 5.4, e pure lo “stick bonus” per l’arrivo stoppato, gli avrebbe regalato la finale con il secondo punteggio, dietro a Robert Tvorogal (14.066), se l’avesse completata martedì. Con i se e con i ma non si fa la storia, lo sa bene Macchiati, che, aggiungendo un 13.366 al cavallo, dove divarica solo un po' le gambe sui mulinelli, finisce a quota 77.065, diciottesimo, sotto il 78.099 delle ammissioni, totale del quale non era già per niente soddisfatto. Al suono della campanella dell’ultimo giro, gli inseguitori di Adem Asil erano raggruppati tutti tra loro, in un punto o giù di lì. Il sogno del podio però per Yumin svanisce del tutto quando cade sul doppio carpio avanti al corpo libero. Il lombardo, quindi, con un 12.300 non riesce ad andare oltre il personale di 79.232, sufficiente per l’11° posto, anche lui al di sotto dell’80.098 ottenuto in qualifica.
Il titolo lo vince il turco che aveva iniziato bene al corpo libero e al cavallo con maniglie. Il suo attrezzo più forte è arrivato subito dopo. Agli anelli, Asil ha ottenuto un punteggio di 14.766, il più alto della giornata. Al volteggio, con un'altezza impressionante, è arrivato a toccare i 14.300 punti, prendendo il comando. Arrivato all'ultima rotazione con un vantaggio di soli tre decimi, Asil sapeva esattamente cosa stava succedendo e cosa doveva fare alla sbarra. Calmo e composto, il ventiseienne di origini egiziane ha eseguito alla perfezione la sua routine, stoppando l’arrivo su un totale di 82.398. Con un miglioramento di oltre due punti rispetto a martedì, Adem è di nuovo il campione europeo, dopo l’exploit in casa ad Antalya nel 2022. Secondo il francese Leo Saladino. Diciottesimo nel turno di qualificazione, il talentuoso atleta della Provenza si è piazzato tra i primi tre al corpo libero, agli anelli e alle parallele, prima di ottenere il punteggio complessivo 81.430, grazie, soprattutto, al suo ultimo esercizio, al cavallo con maniglie. Quella del 2002 di Grasse è la seconda medaglia francese nel concorso generale, dopo l'argento di Dmitri Karbanenko nel 1998. Il bronzo, infine, va alla stella ungherese Krisztofer Meszaros. La sua costanza in tutti e sei gli attrezzi ha dato i suoi frutti, con un finale strepitoso alla sbarra. Anche per l'Ungheria, è passato un po' di tempo dall’ultima volta su un podio continentale: la precedente medaglia nel completo risale agli anni Novanta, quando Zoltan Supola vinse l'argento agli Europei del 1992. Il campione juniores dello scorso anno, Anthony Mansard, ha dimostrato di non aver sofferto il salto tra i senior, finendo al quarto posto con meno di un decimo di svantaggio. Nils Dunkel si è classificato quinto per la Germania, mentre il favorito della vigilia, lo svizzero Noé Seifert, che aveva dominato le qualifiche, è finito in sesta posizione. Lo spagnolo Joel Plata e l'olandese Casimir Schmidt completano la top eight.