Il sold-out di pubblico al Mediolanum Forum, i dati di ascolto delle cinque ore di diretta su La7 e i trionfi in pedana delle ginnaste azzurre raccontano la fotografia di una World Cup di assoluto successo. La tappa italiana della Coppa del Mondo di Ginnastica Ritmica, andata in scena lo scorso weekend, per la prima volta nella nuova location di Milano, è stata perfetta sotto ogni punto di vista. Le delegazioni straniere sono rimaste entusiaste, i tifosi sugli spalti hanno potuto godere di uno spettacolo unico, lo share sulla rete ammiraglia del Gruppo Cairo Comunication – sfiorato il 2,7% con 271.343 spettatori medi incollati allo schermo – ha soltanto confermato la passione e l’interesse nei confronti dei piccoli attrezzi.

Ma, come recita un classico adagio, dietro il successo di una grande World Cup, c’è sempre un grande staff di volontari. Senza di loro, sarebbe stato impossibile realizzare una manifestazione di tale portata e, soprattutto, con eccellenti risultati, grazie ovviamente alla sapiente mano di Paola Porfiri, presidente del Comitato Organizzatore e team manager di sezione, per quasi tre lustri deus ex machina della Coppa del Mondo a Pesaro. Lo staff di volontari ha lavorato instancabilmente affinché tutto potesse essere perfetto. Dalla logistica per garantire il massimo comfort ai partecipanti tra hotel e trasporti, alla gestione del field of play e dei diversi momenti di gara. Senza dimenticare la disponibilità che non è mai mancata per qualsiasi necessità o richiesta, sempre con il sorriso nonostante le lunghe giornate di lavoro e spesso il poco sonno alle spalle. Nessuno si è tirato indietro, fino al termine di una World Cup che ha incantato tutti. A guidare lo staff c’era Alessia Zonghetti, che è da sempre la responsabile dei volontari, sia in occasione della World Cup di Pesaro degli anni passati che di tanti altri eventi nazionali di Ginnastica Ritmica, capace di gestire l’intero gruppo e soprattutto di creare armonia tra tutti e senso di appartenenza. Questo è l’ingrediente del successo!

Credit Foto Daniele Cifalà