Il Campionato del Mondo di Parkour ha superato tutti gli ostacoli e non poteva essere diversamente per una disciplina che fa degli ostacoli stessi la sua cifra tecnica. La prima edizione della rassegna iridata di questa giovane disciplina ginnica, nata in termini sportivi nel febbraio del 2017 con il riconoscimento e la codificazione della Federazione Internazionale, prende finalmente il via, domani, alla Ariake Urban Sports Park di Tokyo. Dopo essere stato calendarizzato, in principio, nell’aprile del 2020, sempre in Giappone ma ad Hiroshima, l’emergenza pandemica ne aveva rinviato l’esordio, insieme ai Giochi Olimpici, ed ora il mondiale di speed e freestyle (le due categorie che compongono il Parkour, maschile e femminile) sta davvero per segnare una data storica. I migliori tracciatori (traceurs) e tracciatrici (traceuses) del pianeta - così si chiamano i praticanti di uno sport che affonda le sue radici in Francia, tra gli anni 80 e 90, quando i pionieri David Belle e Sébastien Foucan svilupparono nelle periferie parigine il metodo naturale e i percorsi di simulazione bellica dell’ufficiale di marina Georges Hébert – si daranno appuntamento nel Sol Levante per incoronare i loro campioni. L’Italia, guidata dal Direttore Tecnico Nazionale Roberto Carminucci - il figlio di Giovanni, argento alle parallele e bronzo con la squadra di artistica ai Giochi di Roma nel 1960 – dagli allenatori e giudici federali Marco Bisciaio e Francesco Venturelli, potrà contare su un manipolo di talenti, che ha approfittato dei continui rinvii e di questi due anni di attesa per affinare routine e ambizioni. Dopo un periodo di rodaggio, nel 2021 Andrea Consolini, targato Brixia - la stessa società di Vanessa Ferrari, che poco prima, a Tokyo, nell’Artistica femminile, aveva vinto il suo argento olimpico al corpo libero - saliva per la prima volta sul podio nella prova di velocità in Coppa del Mondo a Sofia. Piazzamento migliorato l’estate scorsa ai World Games di Birmingham, negli Stati Uniti, dove il bresciano è salito addirittura sulla piazza d’onore. Intanto, sempre nella World Cup bulgara, ad inizio settembre, Davide Rizzi (Roma 70 Ginnastica) e Luca Demarchi (Dinamic Gym) conquistavano altri due bronzi, rispettivamente, nel freestyle e nello speed, mentre Fausto Vicari (New Sport) c’era riuscito nella tappa di Montpellier, a fine maggio, ancora nello stile libero. Tutti e quattro, insieme a Rosario Barile (Ginnastica Campania 2000) e ad altri 120 atleti provenienti da più di 30 nazioni, dal 14 al 16 ottobre sono chiamati ad affrontare i plinti nipponici in cerca della consacrazione, personale e di una disciplina in costante crescita di risultati, praticanti e appassionati. Si comincia venerdì con le qualificazioni speed donne e freestyle uomini. Gli azzurri sono stati sorteggiati nel secondo gruppo che partirà alle 15.15, ore locali (le 8.15 italiane). Le finali di sabato e domenica saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube della Federginnastica. “Mi sto preparando da tempo per questo appuntamento – ha dichiarato Consolini, con al fianco il fisioterapista FGI Alessandro Calcinaro - Sono molto carico e voglio far bene. Siamo un gruppo molto unito e abbiamo una voglia matta di urlare l’Inno di Mameli”. “Ho cercato di mantenere lo stesso metodo di allenamento delle gare precedenti – ha aggiunto Vicari, ventitreenne di Mascalucia (CT) – Vorrei giocarmi le mie chance rimanendo nella mia comfort zone, poi magari, in futuro proveremo qualcosa di diverso. Con qualcuno ci conosciamo da più di dieci anni, siamo quasi una famiglia ormai. Ma questo vale anche per molti stranieri. Apparteniamo ad una tribù senza confini, dove la speranza è che vinca il migliore e soprattutto che nessuno si faccia male”.

Dal nostro inviato Federico Calabrò