Agli Europei di Monaco ogni nazione poteva conquistare al massimo 11 podi senior e 11 podi junior per un totale di 22 medaglie. Ebbene, di queste 14, cioè quasi i due terzi, sono andati all’Italia. È solo uno dei dati più sconvolgenti di un’edizione continentale senza precedenti nella storia della FGI. Nel medagliere senior della 34ª rassegna continentale dei grandi attrezzi femminili la FGI domina l’Europa con 7 medaglie (2 ori – 3 argenti – 2 bronzi). La Gran Bretagna, bronzo olimpico e grande favorita della vigilia, ottiene quattro piazzamenti, con un oro, quello di Jessica Gadirova, al corpo libero e tre argenti. Tre sono, invece, le medaglie delle padrone di casa della Germania, che, oltre al bronzo a squadre, nell’ultima giornata conquistano i titoli alle parallele con Elisabeth Seitz e alla trave con Emma Leonie Malewski (che ha militato in serie A con la Juventus Nova Melzo), nell’unico podio senza azzurre. Tre le medaglie anche per la Francia, ma tutte di bronzo, mentre l’Ungheria si porta a casa l’oro al volteggio con Zsofia Kovacs. Soltanto queste cinque Federazioni delle 37 presenti sono riuscite a salire sul podio della OlympiaHalle e l’Italia l’ha fatta da padrona. Se non ci fosse stata, ad esempio, la regola delle due atlete per nazione tutte le ginnaste italiane sarebbero state in finale al corpo libero, in tre alla trave e altrettante alle parallele. A livello giovanile la musica cambia di poco. Sono sempre sette le medaglie complessive conquistate dall’Italbaby, che comanda anche il medagliere juniores (2 ori – 2 argenti – 3 bronzi). Sono sempre cinque le Federazioni a spartirsi il bottino. Al secondo posto c’è la Romania con sei piazzamenti, due di ciascun metallo, seguita a distanza dalla Germania che al titolo all around di Helen Kevric aggiunge un argento e un bronzo. Un acuto ciascuno, infine, per la Francia, argento al volteggio, e per l’Ucraina, leader alla trave grazie a Anna Lashchevska. La Gran Bretagna non riesce a lasciare il segno tra le piccole donne, così come la Romania non c’è riuscita tra le grandi, a dimostrazione di una tendenza che vedrà un futuro più spostato su Bucarest che su Londra. Roma invece – o forse sarebbe più corretto dire Brescia, sede dell’Accademia Internazionale GAF – ha il domani blindato, non solo per Parigi, bensì, almeno, fino a Los Angeles 2028. Lo dimostra il medagliere aggregato, junior e senior, nel quale l’Italia trionfa con 14 piazzamenti, di cui quattro d’oro, seguita dalla Germania con sei medaglie e tre titoli, dalla Romania con altre sei ma solo due ori, dalla Gran Bretagna con quattro podi, uno sul gradino più alto, come Ungheria e Ucraina, entrambe con un solo oro. La Francia che colleziona quattro piazzamenti, quanti le britanniche, chiude però la classifica non avendo preso medaglie d’oro. “Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra. E per squadra non intendo soltanto chi era presente qui a Monaco – sottolinea il Direttore Tecnico Nazionale Enrico Casella che ha guidato la spedizione insieme al vicepresidente Rosario Pitton – Dietro a Marco Campodonico, Monica Bergamelli, Mauro Di Rienzo e Tiziana Di Pilato, che hanno portato le ragazze in gara in maniera impeccabile, c’è il lavoro di tante altre persone. Per quanto riguarda l’Accademia di Brescia posso aggiungere che Monica ha fatto tre olimpiadi da atleta e una da tecnico, era in gruppo a Volos quando nel 2006 vincemmo il primo oro europeo di squadra, e oggi ha dimostrato di essere sempre più dentro al ruolo dell’allenatrice. Marco lavora con me da oltre dieci anni. Gli dico sempre che lui adesso è il mio braccio destro, e diventerà molto presto anche il sinistro. Tutta sua e di Mauro, tra poco, sarà la responsabilità dell’Italdonne”. Casella in mixed zone ieri ha confermato l’intenzione di abbandonare dopo Parigi la funzione di allenatore della squadra per dedicarsi completamente all’incarico di coordinamento e direzione della Sezione femminile. “È giusto, dopo tanti anni, lasciare spazio anche agli altri – prosegue il tecnico bresciano – Anche qui ho lasciato a loro la conduzione della squadra e sono rimasto sugli spalti. I risultati parlano per loro. In Italia sono rimasti altri protagonisti di questo straordinario successo, le coreografe Rodica Demetrescu e Veronica Calini, entrambe impegnate sulla fantasia e l’artisticità degli esercizi, molto apprezzati devo dire dalle giurie internazionali, Arek Szymczak lo specialista del trampolino, Alessio Corsato, il team manager Massimo Contaldo, scopritore di tante piccole cose aggiunte come la Bio Tekna del dottor Dario Boschiero, Roberto Mauri, lo psicologo Mauro Gatti, Folco Donati, che è il presidente della Brixia ma al Pala Algeco è un po’ il nostro factotum che ci risolve tutti i problemi, i medici, i fisioterapisti. Ricordare Salvatore Scintu è quasi banale. Lui c’è da sempre e continua ad essere il punto di riferimento di tutti i ginnasti dell’artistica italiana, maschile e femminile. Anche ieri con Asia D’Amato è stato il primo a soccorrerla. Attraverso il suo Studio fisioterapico siamo riusciti ad avere un ulteriore appoggio a Monaco, per essere ancora più presenti e soddisfare le esigenze degli atleti. I medici in uno sport potenzialmente traumatico come il nostro sono fondamentali. Il nostro ortopedico Guido Zattoni a Brescia aspetta di visitare Asia e segue da sempre le azzurre della Nazionale. A Milano c’è il dottor Magenta, che ci dà un servizio in più per la diagnostica, e a Roma il dottor Carcangiù. Potrei averne dimenticati altri, e me ne scuso. Il merito di questo trionfo va diviso tra tanta gente che lavora nell’ombra”. Un trionfo che, al di là delle assenze, in primis della Russia, è confermato da altri dati aggiuntivi. Il 165.162 complessivo della squadra, ripetuto per ben due volte, è un record al momento ineguagliato a livello mondiale. “Il livello continua a crescere – conclude Enrico Casella – Anche la Russia avrebbe avuto le sue difficoltà qui. Il Brasile e gli Stati Uniti hanno fatto di meno ai Giochi Panamericani. Le giurie internazionali non sono mai confrontabili ma loro sono arrivati al massimo a 163 punti. Al momento siamo quelli che hanno impressionato di più, soprattutto per tenuta mentale. Anche la più giovane e inesperta, Angela Andreoli, è riuscita a dimostrare il suo potenziale. L’avevamo tenuta apposta in panchina nella finale a squadre e, infatti, al corpo libero si è espressa da veterana. E’ addirittura riuscita a prendere la doppia piroetta impugnata più una vela che in allenamento non le viene quasi mai”. Adesso quattro giorni di vacanza, poi da venerdì tutti in raduno collegiale a Riccione. Il mondiale è già nel mirino!

MEDAGLIERE EUROPEI GAF J/S

Nazione

O.

A.

B.

TOT.

Italia

4

5

5

14

Germania

3

1

2

6

Romania

2

2

2

6

Gran Bretagna

1

3

-

4

Ungheria

1

-

-

1

Ucraina

1

-

-

1

Francia

-

1

3

4