Il percorso azzurro comincia alla trave con l’agente delle Fiamme Oro Giorgia Villa, la quale, partendo da una nota D da 5.1 punti, mette a segno un’esecuzione da 8.366 per un totale di 13.466. Dopo la bergamasca è stato il turno di Martina Maggio, che, malgrado un grosso squilibrio da 5 decimi sull’enjambee cambio ad anello, recuperato con esperienza, porta a casa un 13.400, frutto di una bella difficoltà da 5.600 e dell’esecuzione sporcata da 7.800. La terza azzurra è Asia D’Amato, che perde anche lei qualche decimo sulla serie ginnica. Il 13.500 (5.400-8.100) della genovese ha come immediata conseguenza quella di escludere la Maggio dalla final eight di specialità, dove, si sa, da regolamento, accedono solo due per nazione. Chiude Angela Andreoli che bagna così il suo esordio continentale, purtroppo con una caduta sulla serie acrobatica dal salto teso con un avvitamento. La brixiana inoltre ha chiuso con diversi passi all’arrivo dallo Tsukahara. Il suo 12.666 (D. 6.100 - E. 6.566) con la formula del 5-4-3 tipica delle qualifiche, non entra nel computo di squadra. L’Italia gira alla seconda rotazione con il totale di 40.366. Al corpo libero la Maggio si mangia la pedana e al termine di una routine da applausi colleziona un sontuoso 13.833 (D. 5.700 - E. 8.133). Alice D’Amato non è da meno. La poliziotta ligure prende anche il triplo avvitamento che non gli era venuto in prova podio e alla fine, sulle note di “I wanna dance” di Artem Uzunov, si merita il 13.500 (D. 5.400 - E. 8.100) assegnatole dalla giuria, nella quale siede anche l’italiana Gioconda Raguso. La terza Fata è la gemella Asia che fa meglio della sorella di 66 millesimi. Il 13.566 (D. 5.400 - E.8.166) basterebbe già a far volare l’Italdonne di Enrico Casella, se non ci mettesse il cuore la Andreoli, che dopo l’apertura stentata alla trave fa letteralmente volare la squadra con il suo 13.633 (D. 5.600 -E. 8.033). La sedicenne bresciana, sulle note di “Juicy Wiggle” di Redfoo sembra una veterana e fa venir giù l’Olympiahalle, piena di tifosi italiani. La rivedremo in finale di specialità, domenica, insieme alla Maggio. Al giro di boa, con il totale di 41.032 al corpo libero, il team FGI si accomoda su un sontuoso 81.398, che nelle proiezioni lo colloca al vertice della classifica provvisoria. Nessuna nazionale, infatti, nelle precedenti tre suddivisioni aveva sfondato il muro del 40 in questi due attrezzi. Ma sono Gran Bretagna e Francia da tenere d’occhio e le transalpine non hanno certo brillato al corpo libero. Al terzo giro le britanniche sbagliano alla trave con Jessica Gadirova, mentre Alice Kinsella si scompone in uscita. Le azzurre, nel frattempo si lanciano sulla rincorsa dei 25 metri, anche se sono le avversarie a dover rincorrere loro. Martina Maggio stoppa lo Yurchenko con 1 avvitamento e mezzo. Valore 4,60. Punteggio 13.66. Dopo tocca ad Asia che aggiunge mezzo avvitamento e sullo Yurchenko con due, da 5 punti tondi, regala alla squadra un 13.766. Sul secondo salto per la finale, Rondata flic con 180° + salto teso avanti con 180°, valore di partenza 4.80, strappa invece un 13.600 per la media del 13.683. Anche Alice ha lo Yurchenko con 2 avvitamenti da 5,00. La giuria gli riconosce lo stesso parziale della Maggio, 13.666. La Andreoli esegue il doppio salto per cercare di prendersi un’altra finale di specialità. Nel primo, lo Yurchenko con 1 avvitamento e mezzo, buono per il totale di squadra, non va oltre un 13.133 e quindi è il suo di personale, stavolta, a rimanere fuori. Sulla successiva Rondata flic con 180° + salto avanti carpiato da 4,00 di difficoltà, la bresciana si ferma a quota 12.633 e con la media del 12.883 manca l’obiettivo di tornare il 14 agosto per giocarsi la medaglia. La D’Amato invece ce la fa, eccome. Sull’all around, al fotofinish, sembra un derby italiano tra Martina e Asia, con la Kinsella e la francese Carolann Heduit a fare da potenziali guastafeste. La Gadirova è già troppo indietro e lassù il riferimento è il 53.265 dell’olandese Naomi Visser, francamente alla portata del quartetto delle inseguitrici. Alice Kinsella conclude con un buon corpo libero da 13.533 e il punteggio complessivo di 54.132. Ancora raggiungibile dalle nostre, impegnate sulla parallela asimmetrica. La Villa, reginetta a Glasgow 2018, si ripresenta con un 14.200 (D. 5.800 - E. 8.400). Ma è Asia D’Amato a far tremare i polsi perché la sua sembra la zampata decisiva per l’oro. Il totale di 13.900 (D. 6.000 – E. 7.900) proietta l’azzurra in testa alla classifica con 54.732. Segue Alice D'Amato con 14.566, il miglior parziale sugli staggi di giornata. Alla fine soltanto la Maggio protrebbe sfilare il titolo alla connazionale ma la brianzola cade. Il suo 13.066 è comunque sufficiente per proiettarla al totale di 53.965, medaglia di bronzo alle spalle della Kinsella. Lo speaker proclama Asia D’Amato vincitrice del Concorso Generale. Il palazzetto esplode, risuona l'Inno di Mameli. Era da Amsterdam 2007 con Vanessa Ferrari che l’Italia non cinquistava il gradino più alto del completo europeo. E la doppietta è un inedito storico assoluto. Per quanto riguarda le qualifiche le Fate centrano tutte le finali, compresa quella a squadre con il totale migliore. Il dominio di Orano, che sembrava circoscritto tra le sponde del Mare Nostrum dei Giochi del Mediterraneo, è ormai conclamato. L'Italdonne senior è il gruppo da battere e le Fate incantano Monaco.