Si conclude la trasferta in Germania delle delegazione italiana guidata da Massimiliano Villapiano con i tecnici Pietro Di Pumpo e Sergiy Kasperskyy. Il gruppo azzurro potrà prendere un aereo e rientrare in Italia, al contrario di quello ucraino, che dovrebbe proseguire per Doha, in Qatar, dove è in programma la prossima tappa del circuito di World Cup. La speranza è che nel frattempo si risolva la crisi politica e Daniela Batrona, llia Kovtun, Roman Vashchenko e Nazar Chepurnyi riescano a tornare a casa, dai propri cari, in pace e in sicurezza. Italiani e ucraini si sono salutati al termine della competizione, scattandosi una foto insieme e dandosi appuntamento in Serie A, a Torino, con la quindicenne della Ginnastica Riccione e il diciottenne della PGF. “Ho sporcato di nuovo entrambi i salti, ne sono consapevole – commenta intanto Thomas Grasso, ripensando al suo quinto posto in finale al volteggio - In realtà la classifica non è neanche male considerando che il livello era molto alto”. Finale di notevole livello anche per Levantesi, che, malgrado le caviglie doloranti, si è misurato su tutti e sei gli attrezzi con altissime difficoltà, sfiorando le final eight al corpo libero e al volteggio. “Sono molto contento di come ho affrontato la sfida alle parallele – dichiara il talento della Virtus Macerata - soprattutto perché ero partito con la convinzione giusta. L’esercizio era di buon livello, peccato per l’errore in uscita che ha compromesso tutto. Ci saranno altre occasioni. Qui, nonostante non fossi al meglio, sono comunque riuscito a dare una discreta impressione”. Chiude Macchiniland nell’insolita veste di spettatore, soprattutto della sua gara, il duello conclusivo alla sbarra, mancato per l’errore in qualifica sullo Stalder ribalco e vinto, alla fine, dallo statunitense Malone con 14,700. Carlo ai Mondiali in Giappone aveva concluso con 14.966, pari merito proprio con lo sbarrista stelle e strisce, finito poi sul podio iridato con il bronzo al collo grazie all’esecuzione più pulita (8.466 contro 8.266 del marchigiano). L’azzurro però parte da 6.70, mentre Brody alla Lausitz Arena ha trionfato con una routine da 6.30. Ma Macchini fa pochi calcoli e guarda già oltre: “Orgogliosi e contenti di esserci stati, il meglio deve ancora venire!”. Speriamo che valga per lui e anche per gli amici ucraini!

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