"È con profonda tristezza che vi informiamo della morte di Szilveszter Csollany". Con questo laconico messaggio il Comitato olimpico ungherese ha dato la notizia della scomparsa dell’olimpionico agli anelli di Sydney 2000. Il ginnasta ungherese aveva 51 anni e per lui sono state fatali le complicazioni dovute al contagio da Covid-19. Csollany, che ai Giochi Olimpici di Atlanta del 1996 arrivo secondo, medaglia d’argento, alle spalle del nostro Jury Chechi, è stato ricoverato lo scorso mese di dicembre dopo aver contratto il virus. Una situazione precipitata poi nel corso delle ultime settimane dato che, come sottolineato da diversi media, Csollany era stato assistito attraverso un ventilatore polmonare. Il mondo della ginnastica è in lutto, compreso la FGI che ha sempre riconosciuto nell’anellista di Sopron un valido e leale avversario, che solo 22 anni fa dominava l’edizione a cinque cerchi sul castello degli anelli australiani davanti al greco Dimosthenis Tampakos e al bulgaro Yordan Yovchev. Nel corso della sua carriera ha conquistato anche l'oro ai Mondiali di Debrecen nel 2002 ed è stato sei volte medaglia continentale. Dopo il ritiro ha continuato a lavorare come allenatore sia in Islanda che in Austria. “Addio campione”, ha scritto il primo ministro ungherese Viktor Orban in un messaggio accompagnato da una foto in bianco e nero del ginnasta, mentre il compagno Zoltan Magyar, olimpionico magiaro nel 1976 e nel 1980, ha parlato di “una perdita enorme, in così giovane età”. Csollány, inizialmente contrario al vaccino, aveva poi ricevuto la vaccinazione a metà ottobre per poter allenare, ma all'inizio di novembre è stato gravemente colpito dal Covid. Dopo qualche settimana è stato infatti portato in una clinica speciale a Budapest. Nella giornata di ieri poi, la triste notizia della sua morte. La Federazione Ginnastica d’Italia e tutto il movimento ginnico azzurro si uniscono al cordoglio dell’HGF e dei famigliari di Szilas.

Foto V.Minkus - FIG