Come prima donna giapponese a vincere una medaglia olimpica individuale nell’Artistica femminile, Mai Murakami sta usando il suo nuovo status di beniamina come motivazione per dare il meglio ai Campionati Mondiali 2021 a Kitakyushu.

"Dopo aver vinto la medaglia di bronzo olimpica al corpo libero, ho iniziato ad allenarmi in modo più consapevole, con più orgoglio e fiducia in me stessa", ha dichiarato Murakami, 25 anni. "Quando giro per strada mi accorgo che sempre più persone riconoscono e mi salutano con un bel sorriso. Mi sento felice ma allo stesso tempo ho messo a fuoco il fatto che molte mie avversarie mi vedono in una prospettiva diversa".

Leader della squadra femminile giapponese che è arrivata quarta a Rio 2016, Murakami ha ottenuto altri importanti titoli durante il ciclo olimpico che si è concluso con i Giochi di Tokyo. Soprannominata "Rubber Ball Girl" in Giappone per la sua elasticità, è diventata la prima donna nipponica a vincere un titolo mondiale al corpo libero ai Campionati iridati 2017 di Montreal (CAN) e un argento nell'All-around ai Mondiali 2018 di Doha (QAT), entrambi primati storici.

Come capitano della squadra giapponese a Tokyo 2020, ha portato le sue compagne al quinto posto a squadre e si è anche classificata quinta nell'All-Around individuale.

Nonostante la medaglia a 5 Cerchi, la gara a squadre è quella che più rimane impressa nella mente di Murakami. “Penso che le mie compagne di squadra abbiano sentito la pressione perché giocavamo in casa. Abbiamo cercato di divertirci, stare calme e fare quello che facciamo ogni giorno sia in allenamento sia in gara. Mi sono sentita un po' triste e sola nelle finali individuali perché non avevo la mia squadra vicina. Penso però che gli allenamenti che ho fatto insieme alla mie compagne e l'esperienza della finale per team mi abbiano aiutato molto.

Murakami ha affermato che il suo desiderio di prendere parte a un altro evento di Ginnastica di livello mondiale in Giappone l'ha spinta a continuare dopo i Giochi estivi.

È molto raro avere due grandi competizioni nel mio paese nello stesso anno. Ho deciso di partecipare perché pensavo che sarebbe stata un'esperienza molto preziosa", ha detto. “Alle Olimpiadi non era consentito l’accesso agli spettatori. Ero un po' delusa da ciò quindi ho deciso di partecipare al campionato di Kitakyushu per poter potermi esibire di nuovo davanti al mio pubblico e al mondo intero”.

Dal nostro inviato Federico Calabrò - foto FIG