E’ stata un’Olimpiade da Formula Uno. Di sicuro “F1” è stato per la ginnastica il codice magico. “F” come Ferrari e Farfalle, entrambe, e per ragioni diverse, due numeri uno: Vanessa ha vinto un argento storico nell’artistica femminile, all’età 30 anni. Un argento mai visto a livello individuale e che tra le donne mancava dall’edizione di Amsterdam 1928. Carla Marangoni, l’ultima delle piccole pavesi, scomparsa il 18 gennaio del 2018, all’inizio del ciclo qualificante di Tokyo 2020, deve aver vegliato dall’alto. Chapeau, dunque, al caporal maggiore dell’Esercito Italiano, che ha inseguito questo sogno per quattro edizioni olimpiche successive.

Le farfalle, che con la Maurelli e la Centofanti hanno rischiato di rivivere la doppia terribile beffa della leonessa di Brescia, quarta per due volte di seguito, alla fine hanno vinto il bronzo nell'ultima giornata di gare, permettendo all'Italia di salire sul podio almeno una volta al giorno per tutta la durata dei Giochi e di chiudere la missione Coni a quota 40 medaglie. 10 (ori), 10 (argenti), 20 (bronzi). Sembra una data. E se si va a rivedere cosa accadde il 10 ottobre del 2020 si scopre che proprio da Desio la FGI faceva ripartire, coraggiosamente, il suo calendario agonistico (da altri sport cancellato) dopo i rinvii del lockdown primaverile, con la terza prova della Serie A dei piccoli attrezzi.

Tanti piccoli simboli da cogliere come segni di un destino scritto nelle stelle, e non sono quelle cadenti del 10 di agosto: il temporale di domenica mattina, per esempio, lo stesso di Rio, che però stavolta significa una pioggia di medaglie; oppure il livido della Centofanti, procurato durante la prova pedana del 5 agosto, per un salto di Agnese Duranti sulla coscia della compagna, ha la forma di una farfalla. E a Casa Italia, l'8 agosto, il giorno in cui iniziarono le Olimpiadi di Pechino (l’8-8-2008), la squadra nazionale, scesa dal pullman, viene accolta da un lepidottero gigantesco, che le ragazze provano a fotografare. E il numero otto stesso ruotato di 90 gradi diventa il simbolo dell'infinito o l’immagine stilizzata di una farfalla.

Cala dunque il sipario sull'Olimpiade della storia per lo sport italiano. Una spedizione trionfale, partita con il record di qualificati (384) e chiusa con il record assoluto di medaglie: 40, appunto, mai così tante in una singola edizione. Eppure c’è qualcuno che l'aveva pronosticato. La società americana Gracenote ha aggiornato costantemente, nei mesi prima dell'inizio dell'avventura giapponese, le sue previsioni di podi per ciascun paese. E nel medagliere azzurro venivano ipotizzati addirittura 41 piazzamenti, 5 in più di Los Angeles 1928 e Roma 1960, quelle che finora erano le tornate a cinque cerchi più prolifiche per il nostro movimento sportivo. Infine la posizione nella classifica generale del medagliere che da pronostico doveva essere dominato dagli Stati Uniti, ma che invece per larghi tratti è stato di proprietà della Cina e solo nell'ultimo giorno di gare c’è stato il sorpasso statunitense: l'Italia era accreditata in nona posizione, davanti alla Francia, e questo risultato la mattina dell'ultimo giorno di gare era assolutamente in linea. L'oro transalpino nella pallamano femminile, a poche ore dalla cerimonia di chiusura, cambia le carte: i francesi risalgono all'ottavo posto, la delegazione azzurra termina decima alle spalle della Germania.

10-10-20, torna il numero dell’eccellenza. Il 10 con lode, appunto. Che poi, aggregando ori e argenti esce fuori un 2020, che è l’anno originale in cui si sarebbe dovuta disputare questa Olimpiade. Nel medagliere aggregato della ginnastica, tra artistica maschile e femminile, trampolino elastico e ritmica, la FGI è dodicesima, con i suoi due acuti, alle spalle della Cina, che trionfa con un 11 piazzamenti complessivi, il ROC, gli Usa, i padroni di casa del Giappone, Israele, Brasile, Gran Bretagna, Corea del Sud, Bielorussia , Belgio e Bulgaria, con le ultime due che tornano con una medaglia in meno rispetto all’Italia, ma d’oro zecchino.

Mediamonitor.it, infine, ha analizzato qual è stata, dal 23 luglio (giorno della cerimonia inaugurale) al 9 agosto, la visibilità sui media degli atleti italiani che si sono aggiudicati una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. In sesta posizione, nella top ten dominata da Marcell Jacobs con le sue 14.059 citazioni, c’è la Ferrari (4.751). È quanto emerge dal monitoraggio su oltre 1.500 fonti informative fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog. Al secondo posto la Pellegrini, con 9.730 citazioni: la "divina", pur non andando a medaglia, si è confermata fra i protagonisti di questa edizione, grazie alla quinta finale olimpica ottenuta e alla sua elezione nella Commissione atleti del Cio. A seguire Gianmarco Tamberi (7.179), Filippo Ganna (5.364) Filippo Tortu (5.204) e Gregorio Paltrinieri (5.058).

Insomma si è parlato e scritto molto più di Vanessa che dell'annuncio dell'addio alle corse da parte di Valentino Rossi (4.418) e del passaggio di Lionel Messi dal Barcellona al PSG (3.583): un’altra medaglia per la comunicazione della Federginnastica, impegnata a coprire l’intera rassegna con le fotografie di Ricardo Bufolin, i servizi sul portale che hanno dato voce a tutti i protagonisti, e i post sui social network, i cui follower, nel periodo, sono aumentati in misura esponenziale.

Foto Fastweb / Italia Team

IL MEDAGLIERE AGGREGATO DELLA GINNASTICA