"Il fatto che non abbia detto nulla finora sullo sport non vuol dire che non è importante, è un mondo profondamente radicato nella nostra società, è stato fortemente colpito dall'emergenza della pandemia. Questo governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano, tenendo conto della sua peculiare struttura, non solo per gli investimenti e posti di lavoro, ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo, salutistico". Così si è espresso il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella replica al termine della discussione generale alla Camera, riportando il dibattito sullo sport al centro dell’agenda governativa. L’auspicio adesso è che si vada verso una rapida riapertura delle palestre, argomento sul quale la FGI è intervenuta con decisione, in questi difficili mesi, facendo sentire alle istituzioni il peso del suo vasto movimento associativo e la propria tradizione ultracentenaria. “Quando dici Federazione Ginnastica d’Italia non c’è un politico che non sappia chi ha di fronte. Basta la parola – ha dichiarato il Presidente Tecchi – anche perché è dalla battaglia per l’inserimento obbligatorio della ginnastica a scuola con il ministro della pubblica istruzione del 1878, Francesco de Sanctis, che il nostro Ente funge da interlocutore privilegiato del potere amministrativo. E noi ci facciamo sentire con la forza di una sola voce, che raccoglie il coro delle istanze comuni e collettive di tutto il movimento ginnico. Confidiamo nel lavoro del presidente Draghi, che è uomo di poche chiacchere, abituato a dimostrare con i fatti ciò che pensa. Attenzione però, non sarà sufficiente riaprire le palestre per far tornare gli italiani a praticare l’attività sportiva. Sarebbe opportuno prevedere campagne di sensibilizzazione sociale, spazi dedicati agli sport olimpici sulle tv concessionarie del servizio pubblico, promozioni per tutti i tesserati e per società e associazioni, in grande sofferenza dopo un periodo così lungo di inattività”. Dalle dichiarazioni shock di Spadafora che nel saluto di commiato ammette candidamente di aver assunto la guida del suo dicastero senza sapere nulla della materia, alla precisazione last minute del nuovo Premier, il quale, non avendo previsto nella sua squadra un ministro ad hoc e non avendo assegnato deleghe, appariva sordo, fino a ieri, al grido di dolore del mondo dello Sport, risulta sempre più importante, dunque, il ruolo guida di tecnici e stakeholder, a cominciare dal Coni e dalle Federazioni, che operano quotidianamente sul territorio e che conoscono meccanismi, criticità, equilibri ed esigenze dell’ambiente sportivo. “Noi siamo come la Confindustria o le parti sociali – aggiunge il cav. Tecchi - rappresentiamo migliaia di realtà agonistiche e no, che al pari delle piccole e medie imprese nel settore manifatturiero, costituiscono, anche grazie ad una base volontaristica più unica che rara, il pilastro dell’attività motoria del Paese. Senza l’associazionismo sportivo l’Italia si ferma e si espone a tutte le malattie conseguenza della sedentarietà. Le nuove generazioni poi, alle quali è rivolto il Recovery plan, denominato appunto Next Generation EU, rischiano di scontare non solo un grave deficit didattico, e su questo Draghi ha lanciano l’allarme annunciando provvedimenti e correttivi, ma soprattutto fisico. E di ciò, dell’aumento dello spread con le altre Nazioni sui corretti stili di vita, non so quanto se ne sia percepito il pericolo a Palazzo Chigi. Giusto, infatti, promuovere l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, purché si faccia attenzione a non dimenticare i nostri figli davanti ai tablet che gli diamo per farli stare buoni. Ai miei tempi i bambini non riuscivano a stare seduti a tavola, volevano fare le capriole in salotto e i genitori, esasperati, li iscrivevano in palestra”. La Federazione Ginnastica d’Italia, che confermando tutte le gare di interesse nazionale del suo calendario ha permesso almeno ai suoi agonisti di continuare ad allenarsi, è intervenuta a più riprese, dal marzo scorso, sia a sostegno delle sue affiliate – stanziando aiuti in bilancio per circa due milioni di euro – sia per sensibilizzare le istituzioni. Il presidente Tecchi, a gennaio aveva riferito in audizione alle Commissioni Riunite Cultura e Lavoro, le criticità dei provvedimenti di chiusura e il rischio di perdere un patrimonio associativo secolare; il numero uno della ginnastica aveva anche già denunciato pubblicamente, sulla Gazzetta dello Sport dell’8 settembre e attraverso una precedente lettera aperta inviata agli allora ministri Azzolina e Spadafora e al Presidente Malagò (LEGGI), i rischi dell’assurda concorrenza tra il diritto all’istruzione e l’educazione fisica innescata nelle palestre scolastiche, nonchè, in altra missiva, la confusione dell'invasione di campo tra l'attività amatoriale degli Enti di Promozione Sportiva e quella di preminente interesse nazionale (LEGGI). Anche la campagna di comunicazione, negli ultimi dodici mesi, è stata mirata alla sensibilizzazione del ritorno all’attività, sia sulla rivista IL GINNASTA (N.1/2020 “Di corsa in palestra”) sia con pagine ADV acquistate sui giornali durante il lockdown (CLICCA QUI). “Bisogna tenere alta la soglia d’attenzione – conclude il presidente FGI – investire in visibilità, essere riconosciuti e riconoscibili come un brand unico, risultare attrattivi per non perdere gravità. Dobbiamo fare squadra, come i nostri predecessori che superarono pandemie e conflitti bellici, consolidando il capitale federale odierno. Dobbiamo lavorare per essere meno distanti, ma rimanere uniti. E sono sicuro che ne usciremo vincitori”.

Foto Simone Ferraro - FGI