Il presidente della Federazione Ginnastica d’Italia sottoscrive integralmente il documento approvato a larga maggioranza dal 277° Consiglio Nazionale del CONI, riunitosi mercoledì 23 settembre al Foro Italico. Dalla fine del lockdown fino alla vigilia della riapertura delle scuole il cav. Gherardo Tecchi aveva più volte denunciato il problema delle palestre scolastiche, sulle quali si appoggiano l’80% delle società affiliate alla FGI, e non solo. Il massimo dirigente della decana delle federazioni sportive nazionali - la stessa che un secolo e mezzo fa chiese all’allora Ministro della Pubblica Istruzione, il filosofo Francesco De Sanctis, l’introduzione tra le materie curriculari dell’ora di ginnastica - in una lettera inviata all’attuale Ministro Lucia Azzolina e al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, rimasta senza risposta, aveva già denunciato l’indecoroso braccio di ferro tra il diritto allo studio e quello all’attività motoria - che a sua volta è scientificamente correlato al diritto alla salute – costringendo a scelte inconcepibili e inaccettabili per qualsiasi paese civilizzato, figuriamoci per la patria di Giovenale e del suo “mens sana in corpore sano”. Il documento del Coni ribadisce il rischio concreto che, senza l’accesso alle palestre scolastiche e ai corsi sportivi pomeridiani gestiti dalle società e associazioni sportive dilettantistiche, una parte considerevole dell’associazionismo sportivo rischi l’estinzione. E a tal proposito, considerata la poca incisività dei provvedimenti fin qui adottati a supporto del comparto sportivo durante l’emergenza Covid-19, lo stanziamento pari al raddoppio dell’attuale cifra prevista dal finanziamento allo sport appare l’unica strada percorribile per soccorrere le ASD in difficoltà, con il controllo diretto, la competenza e la prossimità di chi le affilia. Al tempo stesso, stigmatizzando l’enorme lacuna dello sport formativo scolastico all’interno del Testo Unico predisposto dal Governo, la Ginnastica, da sempre vicina al mondo della scuola di ogni ordine e grado, conviene con la necessità impellente di assumere laureati in scienze motorie che possano portare l’educazione fisica nelle classi e i studenti in palestra. Con una base composta per l’85% da minorenni e una naturale predisposizione all’educazione, al benessere fisico e ai corretti stili di vita, la FGI, che vanta altresì una tradizione olimpica riconducibile addirittura ai Giochi dell’antichità, ritiene l’attività di avviamento allo sport amatoriale propedeutico per l’attività agonistica di vertice e, dunque, funzionale anche alla preparazione olimpica. In conclusione, nel riconoscere il ruolo unico del Coni nell’espletamento delle funzioni attribuite dal Cio e nel reclamare chiarezza nell’attribuzione di ruoli e funzioni, che, fin quando sono stati svolti in autonomia dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano hanno portato consensi e risultati internazionali come in nessun altro settore del nostro Paese, il Presidente Tecchi condivide il mandato conferito dal Consiglio Nazionale al Presidente Malagò e alla Giunta per ridiscutere con il Governo una Riforma, lacunosa e incompleta, che rischia di provocare più danni dei benefici che si prefiggeva di apportare.