I funerali del Presidente Bruno Grandi si terranno lunedì 15 settembre alle ore 14.30 presso la Chiesa di San Giovanni Apostolo in via Angeloni a Forlì. Da domenica mattina sarà predisposta per l’estremo saluto una camera ardente presso il Salone Comunale. Intanto il presidente Tecchi ha disposto che venga osservato un minuto di silenzio prima di ogni gara di qualunque Sezione FGI in programma questo fine settimana, a cominciare dai Campionati Italiani Assoluti di Artistica e Trampolino Elastico in corso a Meda. Nel saluto di ieri l’attuale numero uno della Federginnastica ha ricordato la figura di Grandi aggiungendo che “se ciascun ginnasta oggi può partecipare alle manifestazioni nazionali o internazionali così come le conosciamo, o se un tecnico può svolgere la sua attività nel modo in cui la svolge oppure se un ufficiale di gara giudica con un Codice dei Punteggi e per arrivare a farlo ha seguito un certo percorso di formazione, ebbene tutto ciò lo si deve a Bruno”. Tante anche le notizie uscite sui giornali odierni, le principali testate italiane hanno voluto rendere omaggio ad uno dei più illuminati dirigenti della nostra storia sportiva. “Bruno Grandi ci ha insegnato a difendere il CONI, a difendere l'istituzione dell'ordinamento sportivo - ha detto il Presidente del CONI Malagò - Mi aveva chiamato dieci giorni fa, mi ha dato una carica e uno stimolo in più a proseguire in questo senso. Se ne va un grande italiano e un grande uomo di sport, oltre che un amico. Bruno è stato un maestro e un gigante come Presidente nazionale e internazionale della ginnastica. Ha contribuito a far sì che la ginnastica diventasse la terza disciplina più importate del programma olimpico dopo atletica leggera e nuoto". "Oggi, stiamo piangendo la perdita di un uomo di buon cuore - ha aggiunto il presidente della Federazione Mondiale di Ginnastica Morinari Watanabe – un uomo che ci ha mostrato la strada e lo ha fatto con la forza della sua passione per le discipline ginniche. Con la stessa irrefrenabile energia sosteneva la giustizia nello sport e poneva sempre la sicurezza degli atleti al primo posto. I suoi valori e il suo spirito continueranno ad ispirarci per gli anni a venire". Anche il Presidente Onorario della FGI Riccardo Agabio, suo successore alla guida della decana delle Federazioni sportive, ha posto l’accento sul carattere del professore di Forlì: “Ho conosciuto Grandi nel 1955, quindi la nostra amicizia affonda le sue radici nel tempo. Abbiamo fatto gli studi insieme a Roma e avrei tantissimi aneddoti da raccontare. Nelle difficoltà economiche di tutti i giovani studenti fuorisede risparmiavamo le 25 lire del tram e andavamo a piedi pur di poterci comprare un supplì. Questi sono ricordi di gioventù che testimoniano il mio legame personale con lui. Poi abbiamo fatto una carriera molto simile vissuta quasi come una staffetta. Per me è stato un grande dirigente sportivo. Forse poco diplomatico, un po’ fumantino, ma con una grande onestà intellettuale. Pronto anche a rivedere le sue posizioni di fronte a fatti nuovi. E’ stato il caso ad esempio della mancata medaglia di Andrea Coppolino ai Giochi di Pechino. Dopo aver rivisto i filmati ha riconosciuto l’errore delle giurie, pur non potendo far nulla nella sua posizione super partes per rimediarvi. Ma negli anni a seguire fino alle interviste alla vigilia degli assoluti di Meda, ha sempre ripetuto che Coppolino meritasse quel podio agli anelli. Ci lascia un’eredità importante. Di sicuro ci mancheranno la sua intelligenza, la sua decisione e la sua umanità”. Piango ora un vero amico – ha dichiarato Gianfranco Marzolla, medaglia di bronzo a Squadre ai Giochi di Roma ’60 - un parte importante di una vita condotta spesso di pari passo nella gioia di fare ciò che il cuore dettava, a volte in contrasto con una ragione che ci diceva di desistere, evitando ostacoli scomodi e insidiosi. Ma Bruno non ha rinunciato mai rilanciando ogni volta il proprio messaggio, portando avanti la propria convinzione con coraggio, senza incertezza e conservando quel tratto autorevole che lo metteva a riparo da ogni possibile malinteso. Ha amato con tutto se stesso il nostro sport e la nostra Federazione senza risparmiarsi mai, senza mezze misure in modo completo e totale. Negli ultimi tempi lo sentivo spesso. L’ho sempre saputo vicino e sono certo che avesse la stessa sensazione nei miei confronti. Ora rimane un grande vuoto e il senso di una perdita che non riuscirò a colmare”. Ciao Bruno!