Tre finali, nelle discipline che li rispecchiano di più. Nicolò Mozzato, il ginnasta completo (bisogna solo mettere un po’ di forza in quegli anelli!) che esprime uno stile d’eleganza unica, l’eroe dei sei attrezzi, l’oro nell’Oltremanica e il 13 polacco, il portafortuna, conquista la finale a 18 di sabato, con il decimo totale. Nella classifica dominata da un certo David Belyavskiy, davanti a Artur Davtyan e Robert Tvorogal, il mestrino si piazza nella top ten, udite udite, a meno di un punto di distacco dal vice campione olimpico Oleg Verniaiev, alle spalle dell’ex enfant prodige britannico Regini Moran. Niente male per il ragazzino di Gianmatteo Centazzo, che però, d’altro canto, non centra finali di specialità, ottenendo solo la seconda riserva alle parallele. Ma quando si parla di attrezzi, entrano in gioco gli specialisti di vocazione. Marco Lodadio, ad esempio, che sugli anelli, probabilmente, ci dorme pure (con Giggi Rocchini sotto). Il vice campione d’Europa, colui che può vantare una foto mondiale, sul podio, insieme a Eleftherios Petrounias e Arthur Zanetti, cioè gli ultimi due olimpionici sul castello, si qualifica con il quarto personale, alle spalle di tre avversari tosti, del calibro del francese Samir Ait Said (14.833), dell’ucraino Igor Radivilov (14.700) e del turco Ibrahim Colak (14.666). Ma come detto in mixed zone l’aviere dell’aeronautica sa bene di essere decollato senza flap e di non essere atterrato con il carrello. Facendo tutto bene, l’Air Force Marco può sbaragliare la concorrenza con la solita espressione distaccata che si appiccica al volto, mentre fa cose che, per la fatica, deformerebbero i muscoli facciali di chiunque altro. Il terzo moschettiere si chiama Carlo Macchini, detto bistecca - perché una volta si addormentò in spiaggia e tornò in palestra bruciato solo dietro - è al momento il migliore sbarrista dei Giochi Europei. Domenica in finale il 23enne anconetano se la dovrà vedere con Belyavskiy, che insegue a un decimo e spicci, il lituano Robert Tvorogal, il padrone di casa Andrey Likhovitskiy, il turco Ahmet Onder e l’ungherese David Vecsernyes. Ma per uno che ha gareggiato contro Zonderland, Srbić e Dalalojan, senza bruciarsi, tornare sulla sbarra sarà come cuocere allo spiedo. CLICCA QUI per tutte le classifiche!

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