Guadalajara - Vicino a Madrid, dove vincemmo il Mondiale nel '75 e a 10 anni dagli Europei di Torino...
La Royal Spanish Gymnastics Federation ha una grande esperienza dal punto di vista organizzativo, avendo già ospitato - all'inizio del mese di maggio, nel Palacio Multiusos di Guadalajara - una tappa della Coppa del Mondo e un trofeo internazionale junior. Ora è il momento per la grande sfida: la 34/a edizione dei Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica. La ventiquattresima, pressappoco nelle stesse date, ad inizio giugno di dieci anni or sono, si disputò a Torino e ancora oggi quella rassegna è ricordata come una delle migliori della storia UEG. Sulla panchina della Squadra azzurra sedeva sempre Emanuela Maccarani che adesso, in Spagna, si appresta ad affrontare la sua prima rassegna continentale nelle vesti di Direttrice Tecnica dell’intera Sezione dei piccoli attrezzi. All’attivo, nel palmares delle Farfalle azzurre, c’è solo un titolo europeo, l’oro con le 5 funi conquistato in casa proprio nel 2008. Ai Mondiali di Madrid nel 1975 la squadra si aggiudico l’oro nel Concorso Generale, quindi le dimensioni del tempo e dello spazio sembrano giocare a favore della Maurelli e compagne, mai così con il vento in poppa. L’ultima esperienza, quella di Holon 2016, sembra un lontano e sbiadito ricordo. In Israele, infatti, sulla stessa pedana che vide l’esplosione delle allora baby Milena Baldassarri e Alexandra Agiurgiuculese, le ragazze dell’Accademia di Desio non andarono oltre il quarto posto, cedendo poi in finale. In due anni sono cambiate molte cose: le ginnaste – di quel gruppo sono rimaste solo Alessia e Martina Centofanti - gli attrezzi, le composizioni e il Codice, in particolare il punteggio di difficoltà senza limiti che ha visto la nota D salire alle stelle! Finora la Bulgaria ha fatto registrare il parziale più alto: 14.000! Anche Italia e Russia però, nelle tappe fin qui disputate in Coppa del Mondo, hanno impressionato. La battaglia sarà davvero esaltante. 40 Federazioni, per un totale di 224 atlete iscritte (107 componenti dei gruppi, 24 individualiste senior – in base ai posti per Nazione ottenuti nelle qualifiche di Budapest 2017 - e 93 juniores), si sono date appuntamento nel capoluogo della comunità autonoma della Castiglia – La Mancia, sede vescovile dell’area metropolitana della capitale iberica, per il primo grande confronto sulla road to Tokyo 2020. Nel Concorso generale di domenica conosceremo l’erede di Jana Kudrjavceva, l’ultima regina all-around del Vecchio Continente. Dina Averina, che già ne aveva raccolto il testimone iridato ai Mondiali di Pesaro, dovrà guadarsi dall’assalto della sorella gemella Arina e della israeliana Linoy Ashram, che nell’ultima stagione ha fatto fuoco e fiamme. Da tenere d’occhio però anche le due outsider italiane – Milena, neo campionessa assoluta, e Alexandra – nonché le bielorusse Anastasia Salos e Katsiaryna Halkina, e le bulgare Neviana Vladinova e Katrin Taseva. Nel concorso giovanile sarà interessante scoprire le stelle del prossimo futuro, nell’ottica dei Giochi di Parigi, e – perché no – dei più imminenti Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires – dove andrà anche un’azzurra, grazie al pass numerico staccato a Mosca dalla Torretti. La Russia schiererà un quartetto niente male, composto dalla campionessa europea juniores 2016 Polina Shmatko, da Anastasia Sergeeva, Lala Kramarenko e Daria Trubnikova. Contro di loro e le promesse di Bielorussia, Ucraina e Spagna, la nostra DTN metterà in campo la campionessa italiana Junior II Sofia Raffaeli, classe 2004, e tre 2003 – Eva Swahili Gherardi, Talisa Torretti e Anna Paola Cantatore – rispettivamente seconda, terza e quarta agli junior III dei Gold di Forlì.