Gli Europei Femminili di Ginnastica Artistica per l’Italia si chiudono con il botto finale, la medaglia d’oro al corpo libero di Vanessa Ferrari. Il caporal maggiore dell’Esercito Italiano chiude in testa a quota 14.800, pari merito con la rumena Larissa Iordache, più pulita nell’esecuzione ma meno efficace dal punto di vista delle difficoltà. E’ per questa ragione che la stella di Orzinuovi, malgrado l’ex aequo, svetta in cima alla classifica del suo attrezzo preferito, grazie al 6.300 della nota di partenza. L’esercizio più rischioso ed entusiasmante visto quest’oggi all’Armeec Arena: Tsukahara avvitato al termine della prima diagonale, doppio teso sulla seconda, Tsukahara in terza e doppio carpio nel finale, dopo che per tutta la settimana aveva giocato a nascondino con le sue avversarie, andando ad aumentare gradualmente, tra qualifiche e finali a squadre, il contenuto tecnico del suo programma. Il poco pubblico presente nell’impianto bulgaro non ha potuto far altro che riservare una vera e propria ovazione per la ormai quasi 24enne campionessa, simbolo assoluto di professionalità e di longevità agonistica. Un oro continentale nell’Artistica femminile mancava dalla rassegna di Amsterdam del 2007, quando proprio la Ferrari, allora giovanissima iridata, conquistò il titolo nel Concorso Generale e al Corpo Libero. Per lei si tratta del 10° podio europeo personale, tra senior e junior. Per la Federazione Ginnastica, invece, sale a 55 il computo delle medaglie ottenute nel Vecchio Continente, tra maschi e femmine. “Sono felicissimo per Vanessa – ha dichiarato il Presidente Agabio – soprattutto perché è riuscita a vincere nel Paese natale della mamma (Galia Nikolova, ndr.). Per lei che è mezza bulgara far suonare l’Inno di Mameli a Sofia deve essere stata una soddisfazione doppia. Per noi lo è stato altrettanto, perché dopo il quarto posto a Londra, che abbiamo sempre considerato un’ingiustizia, la Ferrari ha reagito con l’argento ai Mondiali di Anversa, bissato dall’exploit di Sofia. Mi viene da dire: non c’è due senza tre, magari pensando ai Mondiali di Ottobre in Cina. Di sicuro un risultato del genere, contro giovanissimi talenti dalla grande esplosività, non è frutto del caso, bensì di un impegno e di una dedizione che mi auguro possa essere d’esempio per le sue compagne. Mi congratulo anche con il nostro Direttore Tecnico Enrico Casella, che sta facendo un ottimo lavoro”. Ricordiamo che la Ferrari ha preso parte anche alla finale alla trave, vinta dalla russa Maria Kharnekova, non andando oltre la 5^ piazza con 14.133, nonostante un’esecuzione pulita e all’altezza delle avversarie.