A noi vecchie cariatidi della televisione a petrolio, quella fatta con la pellicola e il "ciak" , fa una certa impressione vedere i nostri nipotini, belli e scattanti cui basta far schioccare le dita per ottenere un collegamento con Londra o una presenza (ben pagata) in studio per un'intervista di un campione celebrato. Con la santa benedizione del presidente del CONI Petrucci, del capo delegazione Pagnozzi e molti personaggi appartenenti ormai allo star system televisivo, Sky ha presentato il suo portentoso programma per le Olimpiadi di Londra che prenderanno il via il 27 luglio. Oggi Sky domina il mondo dello sport e si può permettere tutto: la lira, anzi l'euro corre e tredici canali in HD più uno in 3D può essere ammannito agli abbacinati telespettatori come una scatola di caramelle deliziose e ben pagate. Ai nostri tempi occorrevano accordi, magari raccomandazioni per portare qualcuno davanti alla cinepresa perché molti personaggi dello sport avevano quasi dei pregiudizi verso la stampa che cercava di profanare la loro privacy. E immaginiamo che i tre personaggi delle Olimpiadi del 1948, presenti a questa solenne presentazione dei programmi di Sky per le Olimpiadi si saranno sentiti presi dai turchi: Edoardo Mangiarotti (13 medaglie nella scherma), Ottavio Missoni (finalista...mancato dell'atletica e ora re della moda) e Carlo Monti (terzo nella staffetta e papà del collega Fabio del Corriere della Sera) stavano lì in prima fila ad ascoltare le mirabilie della televisione d'oggi. Missoni ci ha detto che se un compagno non si fosse infortunato, la "sua" staffetta sarebbe arrivata sul podio; Mangiarotti è stato taciturno, guardando con amore Montano, erede di un compagno di squadra del portentoso Edoardo proprio a Londra; Carlo Monti ci ha ricordato che quei furbastri degli inglesi in qualche modo avevano fatto squalificare gli americani, poi riqualificati, in quella mitica finale. Tutte le novità televisive ci sono state descritte con numeri e cifre (2000 ore di trasmissione, 206 accreditati, canali interattivi, possibilità di passare da un campo a una piscina, di interrompere i cartoni animati dei figli per vedere una finale ecc.); i capataz della tv più forte e ricca del panorama digitale non hanno risparmiato gli aggettivi e i proclami: "La tv non sarà più la stessa" . Ed è vero, il mondo è cambiato e loro l'hanno afferrato al balzo. La D'Amico agghindata da molti microfoni e il "pugile" Fabio Caressa ha confessato di allenarsi con quelli della boxe e di dover seguire a Londra il nuoto. Insomma è stato uno sfoggio di potere mediatico e persino il londinese Gianluca Vialli, che intervistammo quand'era riccioluto, ora da pelato, ha magnificato Londra, dove ha sposato una "native speaker" e scoperto che vi si sta bene, specie se poggiati stabilmente nella bambagia. In mezzo a tutto questo bailamme, altrettanto turbata da tanti giganti dello sport che "aiuteranno" i telecronisti a dire meno imprecisioni (Chechi, Rossi, Fiona May, Oliva, Montano ecc.), abbiamo visto una ragazzina minuta e silenziosa di cui quasi nessuno si è accorto. Si chiama Carlotta Ferlito, ha 17 anni, è siciliana ed è nipote di Giovanni Parasiliti, che ha un museo di automobili, Ferrari in testa. Abbiamo scambiato qualche parola con la giovane ginnasta perché ci è sembrata il simbolo di uno sport senza molte contaminazioni: è una ginnasta, che spera di arrivare in finale infilandosi fra i mostri cinesi, russi e americani. Si allena sei ore al giorno, ha lasciato da bambina la natia Catania per dedicarsi al suo sport preferito. È l'atleta che ci ha più affascinato perché ha lasciato agli altri la celebrità, dedicandoci, arrossendo, alcuni minuti di parole semplici, ma vere. Insieme a lei c’erano anche le meravigliose farfalle della Ginnastica Ritmica. Gli avieri dell’Aeronautica Militare - Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Romina Laurito, Marta Pagnini, Andreea Stefanescu - e l’allenatrice Emanuela Maccarani sono stati accolti con tutti gli onori dal team di Sky, con Chiara Lavarello in testa, colei che, assieme a Fabrizia D’Ottavio, commenterà le Olimpiadi. Le campionesse tre volte iridate sono state tra le più fotografate ed ammirate, rubando la scena ai colleghi e al folto schieramento dei talent, ossia la "nazionale del commento olimpico", che affiancherà i giornalisti. Le ultime novità sono costituite da Mario Cipollini, ex ciclista professionista, con 189 successi in carriera, Maurizio Fondriest, oro mondiale nel 1988, e Giovanni Lombardi, oro a Barcellona 1992 nella corsa a punti, che commenteranno le gare di ciclismo di Londra 2012. Si aggiungono a una squadra foltissima, capitanata per l'atletica dai plurimedagliati: Fiona May, doppio argento ad Atlanta 1996 e Sidney 2000, Stefano Baldini, oro ad Atene 2004, e Stefano Mei. Per la ginnastica, il "Signore degli Anelli" e Portabandiera azzurro ad Atene 2004 Jury Chechi e la biondissima D'Ottavio, entrambi sul podio di Atene. Tris d'attacco per la pallavolo con Maurizia Cacciatori, Andrea Zorzi e Alberto Cisolla. Per le competizioni in vasca, commenti affidati a Cristina Chiuso (nuoto), Giuseppe Porzio (pallanuoto) e i fratelli Marconi, Nicola per le telecronache dei tuffi su Sky 3D, e Tommaso per quelle in HD; sulla pedana della scherma di Sky ci saranno Diana Bianchedi, vincitrice di due ori olimpici, e Salvatore Sanzo, ex fiorettista con quattro medaglie olimpiche al collo, e Sara Cometti; infine, per le telecronache del pugilato, sul ring dei telecronisti il vincitore di Mosca 1980 Patrizio Oliva. E ancora, Francesco De Angelis, mitico capitano di Luna Rossa all'America's Cup, l'ex ct azzurro di basket Ettore Messina, la campionessa di taekwondo Veronica Calabrese, e la campionessa Paralimpica Francesca Porcellato, 11 volte ''medagliata'' ai Giochi. Senza dimenticare poi, il vincitore di cinque medaglie olimpiche e Portabandiera azzurro a Pechino 2008: l'ex canoista Antonio Rossi. "Abbiamo tanti atleti qualificati, e tanti li aspettiamo ancora in questi cento giorni che mancano al via" – così il Presidente del Coni Gianni Petrucci. "Il Coni non ha nulla da rimproverarsi. Abbiamo federazioni e tecnici bravi che hanno svolto un ottimo lavoro, di cui siamo soddisfatti".


(Italpress)