Lunedì si è spento a Prato Luigi Zanetti. Classe 1921, all’età di 87 anni, la Ginnastica perde uno dei suoi protagonisti storici. Ai Giochi Olimpici di Londra, nel 1948, il ginnasta dell’Etruria ottenne il 5° posto a squadre, insieme a Guido Figone, Savino Guglielmetti, Domenico Grosso, Quinto Vadi, e Danilo Fioravanti, dietro la Finlandia, la Svizzera, l’Ungheria e la Francia. Sono fillandesi anche i tre atleti (Paavo Aaltonen, Veikko Huhtanen e il 40enne Heikki Savolainen) che lo precedono pari merito con 19.35 al cavallo con maniglie. Questo generò una lunga diatriba, sull’argento fantasma di Zanetti, e il bronzo di Figone che gli giunse alle spalle. “Ho trovato il diploma del CIO che gli riconosce il secondo posto – racconta il giudice internazionale Cappelletti, 80 anni, grande amico del compianto Luigi – A lui devo tutta la mia carriera, era davvero un gentiluomo”. Dal 2° posto nel Concorso Internazionale di Grenoble del 1947 alla seconda partecipazione olimpica di Helsinki 1952, Zanetti scrive le pagine più belle della sua vita ginnica. Nel 1955 contribuisce all’oro dell’Italia nei Giochi del Mediterraneo, prima di dedicarsi all’allenamento nella sua S.G. Etruria. E’ proprio qui che nel dicembre 1975 individua in un bambino di nome Jury Chechi, che inizia a frequentare la palestra per seguire un corso di avviamento, le caratteristiche del campione. “Era un uomo di grande umanità, innamorato della Ginnastica – ci racconta Chechi – Lavorava con i bambini, trasferendo loro la sua integrità e correttezza. Una bella persona, elegante, d’altri tempi. Per me è stato un esempio”. In seno alla Federazione Zanetti ha ricoperto ruoli a livello regionale, ma è stato anche Direttore Tecnico Nazionale di Giuria. “Ci ha lasciati uno dei migliori interpreti di questo sport – ricorda il Presidente federale Riccardo Agabio – uno dei miti della vecchia guardia, che nel dopoguerra ha traghettato la Ginnastica verso le discipline moderne, con risultati spesso lusinghieri. Me lo ricordo ai Mondiali di Roma, nel ’54, impegnarsi con caparbietà negli esercizi obbligatori. Io, giovane ginnasta, lo guardavo con ammirazione, cercando di carpirgli qualche segreto. Ci mancherà.” I funerali si sono svolti ieri mattina nella chiesa della Sacra Famiglia di Prato, alla presenza dei tre figli, del Consigliere Nazionale Giuseppe Pasquini, in rappresentanza della Federginnastica, dell’avv. Grazia Ciarlitto, Presidente del Comitato Regionale FGI Toscana nonché della Società Ginnastica Etruria, e di tanti amici di oggi e di ieri.