Si avvicina il momento della partenza per Pechino. Sabato mattina, infatti, la delegazione azzurra partirà alla volta della capitale cinese, dove le azzurre avranno poi due settimane esatte prima dell’esordio in pedana, previsto per il 10 agosto, giorno delle qualificazioni. Approfittando di uno dei pochi momenti di relax, Carlotta Giovannini ci racconta come sta vivendo questi giorni intensi, a Brescia, nella “casa” della Brixia (la squadra di Vanessa Ferrari e Monica Bergamelli), che già altre volte ha ospitato la Nazionale di Artistica femminile. “Di fatica ne stiamo facendo tanta, ma tutto sta andando bene - dice Carlotta - come sempre dobbiamo convivere con qualche acciacco, ma ormai bisogna stringere i denti, perché Pechino è dietro l’angolo”.

Che differenze ci sono rispetto al raduno di Trieste?
“Qui abbiamo già fatto tre test e oggi ne faremo un altro. Il test è una simulazione della gara a squadre e la presenza dei giudici internazionali lo rende molto realistico”.

Come ti stai comportando?
“ I primi riscontri sono positivi, sto tirando gli esercizi al massimo e al volteggio ho inserito un salto nuovo (salto in avanti con un avvitamento e mezzo), che viene bene. In più sto salendo su tutti e quattro gli attrezzi, in previsione dell’All-around”.

Che punteggi stai totalizzando?
“Nell’ultima verifica ho fatto 58.4, in quella prima 58.2, quindi ho alzato il mio livello rispetto alle gare dei mesi scorsi”.

Dove stai facendo la differenza?
“Sicuramente sono cresciuta alle parallele, col nuovo esercizio, al volteggio e al corpo libero, mentre alla trave faccio il mio solito programma”.

Potresti puntare alla finale del Concorso Generale?
“La finale è a 24 e ce ne vanno due per nazionale, quindi penso che per quanto riguarda l’Italia me la giocherò con Lia (Parolari), visto che Vanessa è su un gradino superiore”.

E al volteggio?
“Con un solo salto nuovo sarà difficile entrare nelle otto. Il salto che ha il valore più alto è 5.9 e l’altro 5.8, mentre le mie avversarie avranno 6.0/6.5 e 5.8. In gara, però, può succedere di tutto”.

Quindi ci punti?
“Questo è certo, io punterò sia alla finale a 24 che a quelle a 8, perché mi sento pronta. Alle Olimpiadi, del resto, può succedere di tutto e io non sono una che si tira indietro”.

La squadra come sta?
“Stiamo lavorando tanto, ma la reale condizione la capiremo solo a ridosso della gara”.

Ormai manchi da Imola da tante settimane…
“E’ vero, ho visto i miei genitori a Roma, e anche qui a Brescia, ma mi manca molto mio fratello Pier, i miei amici, e ovviamente il mio ragazzo, Filippo”.

Di quello che succederà a Pechino cosa sai?
“A parte gli orari delle gare non so molto… Sicuramente i primi giorni ci abitueremo al fuso, ma adesso preferisco non pensarci”.

Ma la tensione la senti già?
“Ora no, ma sono sicura che rispetto a Europei e Mondiali un’Olimpiadi faccia storia a sé, proprio per questo motivo potrà succedere di tutto”.

F.B.