"Quando, domenica 3 gennaio 1954, l’annunciatrice Fulvia Colombo, inquadrata in primo piano, annunciò che la RAI iniziava il suo regolare servizio di trasmissioni televisive, in pochi intuirono che quel curioso elettrodomestico avrebbe cambiato la nostra vita. Sono trascorsi 60 anni esatti da quella storica giornata e la comunicazione audiovisiva ha fatto passi da gigante. La TV, monopolista e poi commerciale, ha cambiato più volte pelle, format e linguaggi, senza mai perdere di vista la centralità del servizio pubblico, di cui è tuttora concessionaria in esclusiva. Ciò nonostante con l’avvento dei network satellitari, la scomparsa del sistema analogico e il passaggio definitivo al digitale terrestre, viale Mazzini si è trovata ad affrontare nuovi mercati e competitor, perdendo, almeno in campo sportivo, alcuni capisaldi che ne avevano caratterizzato il palinsesto: da 90’ minuto alla Formula Uno, tanto per citare i più eclatanti. Il “pomeriggio sportivo” di RAI Tre, il contenitore che dava spesso visibilità ai cosiddetti “sport minori”, ha ceduto il passo a due canali digitali, RAI Sport 1 e 2, persi nella giungla della programmazione codificata. Intanto proliferavano nuove realtà sulla piattaforma internet – la più nota è l’americana YouTube - favorite dall’accelerazione tecnologica dei vari smartphone e dei tablet, dei programmi di editing e delle mini telecamere semi professionali, a costi accessibili per tutti. Il tradizionale spettatore, quindi, non solo ha oltrepassato il video divenendo lui stesso protagonista di reality e talent show, ma si è addirittura trasformato in produttore di contenuti. La Federazione Ginnastica d’Italia, malgrado fosse la decana delle Federazioni Nazionali, non poteva restare impermeabile a questa rivoluzione. L’80% dei nostri tesserati ha meno di 18 anni, è fortemente presente sui social network e raggiungibile attraverso moderni strumenti d’informazione. Come accadde nel 1954 siamo al cospetto di un’altra mutazione generazionale e la TV sta perdendo la propria leadership. Percepite, dunque, le difficoltà che RAI Sport stava attraversando, rese evidenti dalla lunga trattativa con Losanna per l’acquisizione dei Mondiali di Ginnastica, conclusasi in Estate soltanto grazie alla mediazione della Federazione Italiana, il CDF, nella riunione del 23 novembre 2013 ad Abano Terme, di fronte ad un progressivo deprezzamento del proprio prodotto, ha preso la decisione strategica di non cedere a Saxa Rubra i diritti sportivi delle manifestazioni del 2014, fatta eccezione per la tappa di Coppa del Mondo di Ritmica e per il Grand Prix della Ginnastica. La RAI, che nel frattempo aveva riacquistato da Sky i diritti dei Giochi Olimpici di  Rio de Janeiro, trasmetterà quindi “live”, oltre ai Campionati del Mondo e agli Europei delle discipline ginniche dell’interò quadriennio, sia l’evento di Pesaro - per il quale da quest’anno era espressamente previsto nell’art. 12 dei Rules FIG World Cup l’obbligo della copertura televisiva - sia la rassegna principale della stagione federale, il Grand Prix appunto. Con i grandi eventi al sicuro e una volta accertata la momentanea indisponibilità di altre emittenti, la Federginnastica ha ritenuto di intraprendere la via della sperimentazione alternativa, in modo da garantire alle altre gare nazionali e internazionali organizzate sul proprio territorio una visibilità immediata verso un pubblico fidelizzato di appassionati. La scommessa vinta con “Ginnaste – vite parallele” su MTV, d’altra parte, ci autorizza a puntare ancora sull’innovazione. Otto gare andranno così in diretta streaming sui siti federali e altre 12 saranno fruibili “on demand” in leggera differita (a cominciare dalla prima prova di Serie A M/F a Firenze). Niente più dilazioni paradossali – a volte si è arrivati a 20 giorni dall’evento - né orari improbabili. I commenti saranno curati direttamente dagli esperti FGI e la pubblicità dei nostri partner commerciali sarà assicurata. Trattandosi di una novità non mancheranno gli inconvenienti, soprattutto di natura tecnica. Ma dopo un periodo di ragionevole apprendistato contiamo di offrire alla nostra base un servizio cui non saprà più rinunciare. Già pregusto l’emozione di seguire la diretta di una gara di ginnastica sul telefonino, magari durante una pausa di studio o di lavoro. Per me che ancora ricordo i televisori a valvole, solo questo, sembra una magia".      

 

Riccardo Agabio

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