Voltata la pagina europea, una pagina dipinta d'argento, la Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica - due giorni prima della chiusura dell'Accademia di Desio e del trasferimento al Centro Estivo di Follonica - si è concessa all'abbraccio dei propri sostenitori nell'ormai consueto “Golden Butterfly Gala”. Le vice campionesse iridate e continentali hanno aperto lo spettacolo proprio con i due esercizi di gara: quello con le 3 palle e i 2 nastri ideato sulle moderne note di Martin Garrix e dei Rammstain e l'altro con le 10 clavette montato sul Dies Irae del Requiem di GiuseppeVerdi. Due programmi che dopo aver conquistato Kiev e Baku non potevano che mandare in visibilio anche l'impianto di Largo Atleti Azzurri d'Italia. Prima che si spegnessero le luci, per dare il via allo show, l'allenatrice Emanuela Maccarani, nell'insolita veste di presentatrice, ha salutato le tante autorità e gli ospiti d'eccezzione, intervenuti per rendere omaggio alle Farfalle azzurre. In prima fila, insieme al Presidente Federale Riccardo Agabio e al Sindaco di Desio Roberto Corti, c'erano l'Assessore allo Sport desiano Paolo Smorta, il primo cittadino di Rho Pietro Romano, i due Vice Presidenti FGI, il Vicario Valter Peroni e il prof. Rosario Pitton, i consiglieri federali Grazia Ciarlitto ed Ermes Cassani, i Presidenti dei Comitati Regionali - Maria Luisa Riboli per la Lombardia, Fabrizio Lupi per la Toscana e Angelo Buzio per il Piemonte - la Direttrice Tecnica Nazionale Marina Piazza con la Referente di Giuria Isabella Zunino Reggio, la prof.ssa Maria Rosa Rosato, l'Ing. Francesco Romussi della Coni Servizi SpA, il Tenente Colonnello dell'Aeronautica Militare Alessandro Loiudice, Cristina Parodi, Giulia Staccioli e Andrea Zorzi dei Kataklò, Antonio Gnecchi Ruscone e Barbara Cardinaletti, rispettivamente ideatore e coreografo della compagnia “Rhyth.Mix.”, gli atleti olimpici dell'Artistica Alberto Busnari ed Elisabetta Preziosa, insieme ai compagni Lorenzo Ticchi, Enus Mariani, la campionessa assoluta Elisa Meneghini con le allenatrici Claudia Ferrè e Federica Gatti, le ex Farfalle Laura Vernizzi e Romina Laurito, l'Ètoile della ritmica bielorussa, bronzo a Londra 2012, Ljuboŭ Čarkašyna, e tanti altri personaggi del mondo dello sport (dalla maratoneta Valeria Straneo al tiratore versiliese Luca Tesconi) e dei piccoli attrezzi. Come in ogni grande festa la serata si apre con un gran ballo. Romeo e Giulietta di Shakspeare, una delle più belle storie d'amore di tutti i tempi, e il romanticismo dell'Ave Maria di Gounod eseguita dal vivo dalla cantante lirica Olga Angelillo, hanno permesso alle nostre ginnaste e al ballerino del Teatro “La Scala” Daglas Zabrano di testimoniare la grande affinità tecnico-artistica tra la danza classica e la ginnastica ritmica. Le aviere del Gruppo Sportivo di Vigna di Valle Marta Pagnini, Andreea Stefanescu e Camilla Patriarca con le compagne Valeria Schiavi (Aurora Fano), Sofia Lodi (Brixia Brescia), Sara Celoria (Eurogymnica Torino), Arianna Facchinetti (San Giorgio 79 Desio) e Alessia Maurelli (Putinati Ferrara) hanno dato vita, poi, ad una serie di esibizioni straordinarie, in un crescendo davvero emozionante, impreziosite dalle performance live di artisti di grido nazionale ed internazionale. La sezione rock degli Antani Project con il suo sound blues, regge e ska, ha fatto letteralmente tremare le pareti del palazzetto dello sport, scrollandogli così le ultime gocce di un violento acquazzone che non ha impedito ad oltre duemila appassionati di riempirne gli spalti. Alla voce di Luigi Alberio - accompagnato da Cristian Moro (tastiere), Roberto Fazzari (chitarra), Dario Leoni (batteria) e Maurizio Gallazzi (basso) – faceva da contraltare il maestro Vincenzo Zitello, arpista, compositore e polistrumentista italiano, il primo divulgatore e musicista a suonare l'arpa celtica nel nostro Paese. Infatti, sulla pedana brianzola, in una serata d'estate sospesa in un'atmosfera magica di armonia ed eleganza, genialità e movimento, si è passato con disinvoltura dal ritmo pop dei Blink a “La regina della notte” di Mozart oppure a “La Signora del Lago”, sempre di Gounod, eseguite entrambe, virtuosismi vocali compresi, dal soprano Olga Angellillo. Musica e padronanza del corpo: due elementi essenziali della Ginnastica Ritmica, una disciplina che si sublima nell'accompagnamento dal vivo di un pianoforte, come avveniva ai suoi albori. E quando le tastiere bianco e nere di un pianoforte a coda finiscono sotto le mani sapienti di Paolo Ceccarini, compositore da camera e per il teatro, celeberrimo concertista, il genio di Shopin accostato all'arte del gesto ginnico rivive e commuove oltre le nostre capacità di narrazione. Ancora qualche ringraziamento, soprattutto allo staff – le assistenti Valentina Rovetta e Giulia Galtarossa, i coreografi Gjergj Bodari e Klarita Kodra, le infortunate Daniela Pintus (San Giorgio 79 Desio) e Camilla Bini (G.S. Aeronautica Militare), il dottor Silvio Sala, il fisioterapista Nicola Appella e tutta la Multimedica - e a quanti attraverso il proprio lavoro contribuiscono a dare visibilità a questo sport - da Ilaria Brugnotti e Beatrice Vivaldi ai fotografi Enrico Della Valle e Carlo Di Giusto – dopodichè si cambiano ancora una volta luci, costumi e dimensioni musicali. Sulle delicate, ma al tempo stesso struggeni, note di True Colors, la giovanissima Lodi duetta con Martina Rattà, cantautrice 18enne e vincitrice del Cantagiro 2013. Un pezzo house appartenente al genere elettronico, con i battiti in controtempo, inusuale nell'impostazione della ginnastica ritmica, mette alla prova, invece, la bravura delle esperte Pagnini e Stefanescu, che lasciano i presenti con il fiato sospeso. Dall'House all'Hip Hop in una sequela di contaminazione di generi, tocca a Gnammy Zambelli e a Stefano Capelli, targati “Amici di Maria de Filippi”, portare in scena un'altra performance da brividi che ha costretto le atlete a calarsi nel linguaggio corporeo del ballo di strada, così distante dalla loro preparazione classica, così vicino alla loro età. La chiusura non poteva che essere dedicata alla Vittoria, un concetto ormai familiare alla Squadra Italiana che ce l'ha “assicurata” nel corso delle ultime stagioni con puntuale continuità. Sullo spartito della Madame Butterfly, il simbolo del dolore per le ingiustuzie che Puccini ambientò a Nagasaki, tornano vagamente alla memoria i fantasmi di Pechino 2008 e i torti subiti. Un ostacolo al volo che viene d'incanto spazzato via dalla marcetta di Goffredo Mameli. Sull'Inno Nazionale il pubblico si alza in piedi, pronto a lasciarsi andare ad una standing ovation, sognando di vedere queste stesse ragazze sul gradino più alto del podio, magari già a settembre, ai Mondiali di Izmir.