Ieri, d'improvviso, ci ha lasciati Marco Ansaldo. Il suo cuore ha smesso di battere, all'età di 58 anni. Era andato in pensione poco più di un mese fa. Un cuore grande prestato allo sport e al giornalismo. Firma de La Stampa dal 1991, Ansaldo era uno vero! Vecchia scuola, taccuino in mano, la domanda giusta sulla punta dei baffi, ha raccontato 12 Olimpiadi tra invernali ed estive e 6 Mondiali di calcio. Più il ciclismo, la scherma, sua grande passione, e la nostra Ginnastica. Dopo i successi di Vanessa Ferrari nel 2006 ad Aarhus, Marco è stato a lungo vicino all'Artistica, senza mai trascurare, scrivendo in un giornale torinese, i successi della Ritmica. Per uno sport che soffre di visibilità come il nostro, la sua presenza, così autorevole, riconosciuta e riconoscibile, valeva una medaglia già in partenza, qualunque fosse la rassegna di turno. Con lui se ne va un altro pezzo di quel giornalismo sportivo romantico dell'altro secolo, quello dei Gianni Brera e dei Cannavò, se ne va una penna che sapeva trasformare le competizioni da agonistiche in epiche, senza fare mai sconti a nessuno, rispettando tutti!  


La Federazione Ginnastica d’Italia, il Presidente Riccardo Agabio e il Consiglio Direttivo Federale, nonchè il Responsabile dell'Ufficio Comunicazione della FGI David Ciaralli, si uniscono al cordoglio della famiglia Ansaldo e della redazione de La Stampa.